falsi in filatelia

Armi e metodi contro trucchi & falsificazioni

le domande sui falsi

Il decalogo dell'acquirente on-line di Lorenzo Oliveri

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Collezionare i falsi: come?
Giovanni Riggi di Numana

Egregi signori,
so di affrontare un argomento che fara' storcere la bocca ai filatelisti "puri" e forse non meriterà la vostra attenzione ma siccome vorrei collezionare i "falsi" che, a mio avviso, rappresentano, volenti o nolenti, un fenomeno da inquadrare nell'ambito della storia postale, prima di iniziare, vorrei chiedere le seguenti informazioni:

il significato delle seguenti descrizioni, che si leggono sui cataloghi dei venditori:

falso d'epoca
falso per posta
falso per frodare le poste
falso per collezionisti

esiste un catalogo che riporti tutti i falsi? Perchè il Sassone ad esempio, per la repubblica, ne riporta solo alcuni (democratica, turrita e pochi altri).
Scusate e vi giungano i miei più cordiali saluti

Emilio Mancini

Gentile Sig. Mancini

Ho ricevuto la Sua Lettera giratami da "Il Postalista" e quindi Le rispondo in relazione alle definizioni adottate dalla Filatelia sui Francobolli Falsi che Lei ha elencato. Questa è ovviamente una materia scivolosa perchè se i falsi sono in buona parte conosciuti, i falsari non lo sono quasi mai e quindi le origini delle falsificazioni non sono mai chiare. Comunque, a nostro parere, l'argomento non fa per nulla storcere la bocca ai "puristi", perchè è sempre stato considerato un tema filatelico di grande interesse per collezionisti di grande levatura e di grandi capacità economiche su cui, per le scoperte effettuate anche a distanza di anni e per il naturale aggiornamento delle epoche e delle tecnologie di produzione, nessuno è i grado di affermare di aver detto l'ultima parola.

Prima però di entrare nelle definizioni dei vari tipi di falsi del Suo elenco, è necessario dire qualcosa sul cambiamento di tecnologia di stampa che si è verificato negli ultimi anni che in qualche modo ha modificato sensibilmente il criterio con cui definire i diversi tipi di falsi. Infatti se fino al 1980/90 i francobolli falsi erano propio falsi, ossia erano un prodotto di tipografia o di stamperia, da qualche anno molte "falsificazioni" sono divenute delle "imitazioni" o meglio delle "copie di originali"; ciò grazie alla tecnologia della fotocopiatura a colori che consente di riprodure molto fedelmente i francobolli originali dall'immediato difficile riconoscimento. A parte quindi le "imitazioni" che in un certo senso sono definibili falsi ma più correttamente "frodi", la falsificazione a stampa dei francobolli attuali è ancora uno sport attuato in qualche tipografia che produce esemplari sempre più vicini agli originali ma che mancano sempre di qualcosa poichè la falsificazione non si compone solo si stampa e di riproduzioni fedeli, ma anche di altre caratteristiche tecnico/fisiche, come ad esempio la dentellatura, la carta fligranata e/o fluorescente, le vernici interferenziali ecc., che richiedono specifiche analisi strumentali e una discreta esperienza filatelica.
Fatta questa precisazione, passiamo a definire i 4 tipi di falsi che Lei elenca nella Sua lettera.

Falso d'epoca - anche se le epoche si suseguono ed una è anche l'attuale, questa definizione contenuta nei cataloghi si riferisce soprattutto ai francobolli falsi del periodo antico e classico, ossia quando la tecnologia di stampa era molto più primitiva di quella successiva e la falsificazione dei francobolli era un'impresa che coinvolgeva non solo tipografi ma anche incisori e disegnatori. Per " falso d'epoca" si intende quindi un falso datato tra il 1860 ed il 1900 o poco dopo. Si distingue anche per il semplice fatto che è stato prodotto nell'epoca di utilizzo del francobollo, ossia quando il francobollo era in corso, e non successivamente, ad esempio molti anni dopo (in altra epoca), per ingannare i filatelisti che lo richiedevano per coprire un buco nelle loro collezioni (per es. i falsi del Gronchi rosa). Oggi questi falsi si chiamano "tappabuchi", sono regolarmente venduti come tali e costano qualche spicciolo rispetto agli originali.

Falso per Posta - con questa definizione si individua un francobollo falso di qualsiasi tipo servito per affrancare una corrisposndenza, che, in genere, non è stato scoperto dai controllori postali (se fosse stato scoperto non avrebbe raggiunto la filatelia) . Ossia è un francobollo che per ingenuità o conoscendo la sua falsità (in buona o in mala fede), è stato utilizzato su una spedizione postale, da solo o in compagnia d'altri francobolli, per pagare una tariffa postale.

Falso per frodare le poste - si tratta di francobolli falsificati per il mercato postale e non per quello filatelico. In questo caso la definizione deriva dall'intenzione voluta dal falsario che vuole ottenere un buon guadagno ingannando il sistema postale. In parole più semplici, quando una tipografia si sente molto abile, sfida nascostamente le istituzioni e produce francobolli falsi in grande quantità che si confondono facilmente con gli originali e che quindi difficilmente possono essere scoperti dai controllori postali. In qualsiasi caso chi produce questi francobolli non solo ha una grande abilità professionale, ma deve possedere anche canali di distribuzione affidabili che gli ritornano il denaro investito ed un illecito e non marginale guadagno. Per il collezionismo filatelico, in questo caso, è più facile trovare esemplari su busta non intercettati dalle poste che francobolli nuovi da utilizzare o da collezionare. Il loro mercato è rivolto quindi a grandi utenti, ad aziende che spediscono una discreta quantità di posta quotidiana e che sono al di sopra di ogni sospetto (in genere sono dipendenti infedeli che acquistano i falsi a minor prezzo degli originali per arrotandare il loro stipendio) e perfino a rivenditori autorizzati che sanno a chi darli e a chi non darli. Per queste caratteristiche questi francobolli nella maggior parte dei casi non vengono scoperti dalla Poste ma dai filatelisti che poi, in qualche modo, lo fanno sapere alle Poste. Importanti falsificazioni di questo tipo dirette ad ingannare le Poste (come il 0,60 E. prioritario e il 0,45 E. Donne) sono state prodotte recentemente da falsari che non stentiamo a definire abilissimi e geniali.

Falso per collezionisti o, meglio, per la filatelia - A ciò che abbiamo già detto in precedenza, aggiungiamo che questi falsi sono piuttosto insidiosi perchè sono molto più silenziosi di quelli utilizzati per posta o prodotti per frodare le poste in quanto girano solo in ambienti ristretti e vengono scoperti in genere dai periti filatelici i quali, quando se accorgono, informano il cliente, che deve a sua volta innescare un'azione legale privata per recuperare il denaro speso. Per alimentare questo mercato ristretto e più qualitativo, i falsari in genere non producono esemplari in corso, ma esemplari non comuni o rari di un passato più o meno lontano per impedire che il loro prodotto venga utilizzato per posta e quindi più facilmente scoperto. Esistono comunque casi di francobolli in corso falsificati per i filatelisti, trattati al di fuori dei canali commerciali controllati ed ufficiali, che i filatelisti acquistano volentieri sottobanco nei convegni filatelici per spedirli a qualcuno e poi recuperarli per il proprio collezionismo. Sono ovviamente i falsi meno pregiati ma sono comunque dei falsi a tutti gli effetti che possono provocare guai ai collezionisti stessi quando scoperti dalle autorità postali. La produzione di francobolli fuori corso falsi che fino a qualche anno fa non era perseguita d'ufficio perchè non toccava le Poste, è oggi invece un reato poichè la vendita di un esemplare falso per buono è stata riconosciuta come truffa e non come dabbenaggine. Chi la subisce può innescare un'azione legale contro il venditore per riottenere il denaro pagato e per evitare che il reato sia reiterato.

Per concludere ci sembra giusto anche dire che lo stesso falso può appartenere a più tipi contemporaneamente. Un falso d'epoca, ad esempio, può essere un falso per posta se trovato su lettera o su frammento e può essere anche definito un falso per frodare la posta, sapendo che non fu prodotto per imbrogliare i filatelisti ma per essere realmente spedito. Nella stessa misura un falso di un francobollo in corso prodotto per alimentare solo il mercato filatelico (vedi alcuni falsi dei Castelli) può divenire un falso per posta se utilizzato da qualche collezionista per il proprio collezionismo. I limiti sono tra loro labili e spesso relativi sia allo specifico francobollo che all'epoca.

Quanto qui detto non è certamente tutto ma crediamo sia sufficiente per rispondere alle precise domande che ci sono state poste e a fornire un panorama generale sull'argomento. Cordiali saluti.

Giovanni Riggi di Numana