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Il C.A.P.

di Mario POZZATI (L'Annullo n. 156)

In questa puntata sugli annulli italiani trattiamo finalmente di annulli ancora in uso, che portarono un totale rinnovamento del parco annulli italiano dopo oltre trent'anni dall'ultima novità, rappresentata dagli annulli tipo Conalbi con piastrino intercambiabile.

annulli col CAP: precursori

scopo
Subito dopo l'introduzione del codice di avviamento postale nel 1967 gli economati provinciali che avevano bisogno di approvvigionarsi di bolli, per rotture o aperture di nuovi uffici, in mancanza di norme in merito non sapevano come comportarsi, e così assistemmo alla comparsa di svariati bolli nella cui composizione ogni economato si arrabattò interpretando le vecchie norme ed aggiungendoci il CAP.

distribuzione
Sporadica, a seconda delle esigenze (rotture di timbri o aperture di nuovi uffici).

fornitori
Probabilmente i soliti delle forniture precedenti, e forse anche qualche fornitore locale. Come notizia, l'annullo dell'immagine sopra (Lido degli Estensi) non ha nessun costruttore indicato sul corpo del timbro.

periodo di fornitura
Dal 1967 al 1969, quando uscirono nuove norme in merito.

periodo d'uso
Dal 1967 fino alla consumazione dei bolli stessi (qualcuno ancora oggi).

note
Le varie tipologie adottate sono state già trattate (molto tempo fa...) da Sortino in alcuni articoli sulla nostra rivista pubblicati nei numeri 10, 30 e 63. Se possibile vedremo di rivedere la materia quanto prima.
Esistono anche annulli a rullo con le stesse tipologie.

 

annulli col CAP: definitivi

scopo
Rinnovare totalmente le dotazioni di bolli italiane, rendendole finalmente uniformi e leggibili, ed introducendo anche il nuovo elemento necessario alla meccanizzazione, ovvero il C.A.P. Le nuove norme vennero rese note col B.U. n. 11/1° supplemento dell'11/04/1969, e con alcune precisazioni successive.

distribuzione
Ubiquitaria: tutti i bolli di tutti gli uffici vennero sostituiti (tranne qualche superstite, come abbiamo più volte ricordato nelle puntate precedenti), con uno sforzo logistico ed economico notevole.

fornitori
Svariati, ma dopo quasi quarant'anni ancora non abbiamo dati certi in merito, dato il totale disinteresse dimostrato da sempre dai collezionisti. Quelli che abbiamo individuato con certezza sono Gamberini (Bologna), Michelassi (Firenze), Biancone (Morena - Roma), Lambert (non sappiamo di dove) ed infine un'altro individuato dalla sigla PM 28.
Ricordo che comunque molti annulli delle forniture precedenti vennero mantenuti, e precisamente quelli costruiti da Conalbi o comunque con piastrino intercambiabile, dove bastò sostituire appunto solo il piastrino.

periodo di fornitura
annulliDal 1968 (conosciamo date dell'ottobre) al 1972 come prima sostituzione a tappeto, e fino alla trasformazione in Ente Pubblico Economico per nuove aperture, forniture successive e riparazioni.
Si cominciò con una prima fornitura (Lambert?) di alcuni annulli con data ed orario agli uffici principali (C.P., Ferrovia, alcuni uffici principali in provincia, si vedano le immagini a fianco), per passare quasi contemporaneamente a coprire il territorio provincia per provincia, sostituendo dove possibile solo i piastrini, o fornendo bolli totalmente nuovi. Ci vollero circa quattro anni.
Non conosciamo le logiche seguite, e sarebbe bello poter mappare l'Italia provincia per provincia...

periodo d'uso
Dal 1968 ad oggi, in quanto alcuni uffici postali li hanno ancora in dotazione.

note
I datari risultarono del tipo "piccolo", con o senza ora per le forniture nuove, mentre rimase (almeno in prima battuta) il vecchio rocchetto datario in quelli dove si sostituì solo il piastrino.
Data la mole di annulli distribuiti inizialmente, ed i trent'anni di forniture successive, ci sarebbe da scrivere un'enciclopedia in merito, vedremo se e cosa aggiungere tempo permettendo.
Ovviamente furono distribuiti anche annulli a rullo e timbri per il postacelere col logo (gabbiano alato) del servizio, di cui riporto degli esempi.

 

E.P.I.: l'introduzione del nuovo logo FMR

scopo
Nell'ottobre 1993 motivi politici ed economici globali costringono il Governo a trasformare le Poste da Amministrazione Autonoma dello Stato nell'ambito del Ministero P.T. ad ente pubblico economico: appunto L'E.P.I. (Ente Poste Italiane). Ricordo a grandi linee che un ente pubblico economico è di proprietà pubblica ma viene regolato dalle norme del diritto privato.
Anche per motivi di immagine si pensò di creare un nuovo logo, dandone incarico al grafico ed editore parmense Franco Maria Ricci, e fu giocoforza poi inserire tale logo (definito anche "lettera alata") anche nei timbri. A differenza di trent'anni prima si sostituirono per la maggior parte solo i piastrini, dando direttive però molto fumose e incaricando ogni economato provinciale (ribattezzato Area P.A.L., patrimonio approvvigionamenti lavori) di arrangiarsi con incisori locali. La prima stesura della circolare è del gennaio 1995, ma arrivò operativamente negli economati in settembre.

distribuzione
Anche stavolta quasi ubiquitaria, ma con tempi e modalità differenti data la scarsa comprensibilità delle circolari in merito ed il dover ricorrere a incisori in loco. In alcune provincie non si effettuò nessuna sostituzione.

fornitori
Svariatissimi, anche se molti si rivolsero ai "soliti" (Biancone e Gamberini), con l'aggiunta di Wladimiro Grassi di Firenze.

periodo di fornitura
Dall'uscita della circolare nel 1995 all'introduzione del nuovo logo "Poste Italiane" nel 2000. Ad esempio, in provincia di Ferrara, la sostituzione avvenne in due tranches, la prima nel novembre 1996 e la seconda del febbraio 1997.

periodo d'uso
Da fine 1995, e sono ancora tutti in uso.

FMR con orario per il prioritario


scopo
La partenza del nuovo servizio di corriere prioritario, sperimentale dal 1/12/1997, impose che nei timbri comparisse l'ora di partenza, per poter controllare gli standard di qualità nei tempi di recapito. Venne così deciso centralmente di dotare ogni ufficio postale di un timbro (del tipo in uso, cioè col logo FMR) con data ed ora.

distribuzione
Uno ad ogni ufficio postale, secondo liste però redatte da ogni economato (o meglio Area PAL) provinciale. Possono quindi esserci stati uffici con più di un timbro, ed altri senza. Inoltre alcuni uffici, pur avendolo ricevuto, non lo misero mai in uso, sia perchè avevano già abbastanza timbri sia perchè il fatto dell'orario da aggiornare non venne spiegato proprio bene a tutti.

fornitori
Tutta la fornitura venne appaltata alla ditta Biancone di Morena (Roma).

periodo di fornitura
Nel corso del 1997.

periodo d'uso
Dalla fine del 1997 ad oggi.

note
Essendo i piastrini intercambiabili, in vari uffici il piastrino del "nuovo" timbro può essere finito su un corpo timbro "vecchio", ed inoltre la Biancone fornisce anche i singoli economati e quindi fornì anche timbri senza ora per le normali esigenze.

si torna a "poste italiane"

scopo
Rinnovare un'altra volta il logo aziendale, dato il passaggio a S.p.A. (società per azioni, del tutto privata come concetti operativi e scopo, che è il guadagno).

distribuzione
Anche questa volta ubiquitaria, dovuta oltre che a motivi di immagine anche al fatto che col cambio del decennio molti annulli "vecchi" non avevano inciso nel penultimo rocchetto lo zero. Del resto prevedere che serviva anche uno zero per comporre la data è roba da fantascienza... tanto che se ne occupò addirittura Striscia la notizia. Venne comunque mandato almeno uno di tali timbri ad ogni ufficio postale, eccezioni permettendo, e solo alcuni mesi dopo vennero distribuiti nuovi rocchetti con lo zero per il decennio per permettere di riciclare i timbri di forniture precedenti, che comunque erano la stragrande maggioranza.

fornitori
Anche qui fu Biancone, tranne che per alcune forniture locali dove l'impiegato di turno, messo lì senza spiegargli alcunché, non sapendo nulla si sia arrangiato con le pagine gialle trovando il primo fornitore locale lì sotto casa...

periodo di fornitura
Dal 2000 in poi.

periodo d'uso
Dal 3/1/2000 ad oggi.

note
A questo punto, oggi negli uffici postali troviamo normalmente annulli del 1969/72 col corno, gli stessi riconvertiti col piastrino FMR, e timbri con "poste italiane". Alla faccia dell'uniformità del logo.... Del resto, chi lo vede più un annullo manuale?

 

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