Il bastone di Asclepio
a cura di Sergio De Benedictis [sergio.debene(at)gmail(dot)com]
un papa medico

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Figure di medici nella storia della Chiesa se ne incontrano diverse lungo il cammino; alcuni addirittura sollevati al rango di Santi come già avemmo modo di vedere in uno dei primi articoli.
papaQui vogliamo ricordare l’unico medico che ebbe il privilegio di poter essere annoverato tra i successori di Pietro. Anche si di fatto era nato in Portogallo a Lisbona, intorno al 1210, era conosciuto come Pietro di Spagna e aveva condotto gli studi di medicina a Montpellier, sede di una delle prime scuole mediche medievali.


michelangeloPrima di essere elevato al soglio pontificio condusse una brillante carriera medica; tra le sue opere ricordiamo “Liber de oculo”, un trattato di oculistica su cui studiò il nostro Michelangelo, come si evince da alcune note del grande artista ritrovate su una copia presso la Biblioteca Vaticana.
A lui è attribuita anche l’opera “Thesaurus Pauperum”, un compendio medievale di procedure terapeutiche per diversi malanni, che si snoda secondo un piano topografico che parte dal capo e termina ai piedi. Per prevenire i disturbi il nostro Pietro Ispanico fece ricorso all’astrologia al fine di diagnosticare e trattare le malattie in cui si imbatteva, anche se poi come religioso contrastava gli atteggiamenti superstiziosi.

Gregorio XNel 1276 Papa Gregorio X lo volle come suo medico personale, nominandolo in seguito cardinale-vescovo di Tuscolo. Ma non fu un anno felice per la curia romana che vide prima la morte di Gregorio X e subito dopo quella del suo successore Adriano V. A questo punto il Sacro Collegio cercò di rimandare la nuova nomina ma poi, a causa delle proteste della popolazione contro la sede vacante, il 15 settembre 1276 si riunì e nominò nello stesso giorno Pietro Juliani che scelse il nome di Giovanni XXI, saltando a piè pari un Giovanni XX mai esistito.
Uomo lontano dal mondo politico ed ecclesiastico si occupò solo dei suoi interessi scientifici e letterari lasciando grande spazio al cardinale Giovanni Gaetano Orsini, che in tal modo si aprì la strada a succedergli come Papa Niccolò III.
Per tale evento non si dovette attendere a lungo perché l’anno successivo, mentre sovraintendeva ai lavori di costruzione di un nuovo palazzo papale in Viterbo, morì travolto dal cedimento di una volta.

Il popolo attribuì la sua morte al fatto che avesse stipulato un patto col diavolo al fine di accrescere le sue conoscenze ma Dante lo pone in Paradiso nel suo XII canto. Le sue spoglie riposano lì in Viterbo nella locale cattedrale.

 

A 700 anni dalla morte, nel 1977, lo hanno ricordato le Poste Portoghesi con l’emissione di due pezzi; in quello di valore facciale più basso Giovanni XXI è ritratto sul trono papale mentre nel secondo viene ricordato mentre effettua una visita oculistica ad un giovane malato.