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il musicalista
il personaggio del mese: APRILE 2008
GIUSEPPE TARTINI

IL PERSONAGGIO

Giuseppe Alessandro Ferruccio, quarto di nove figli, nacque a Pirano l’otto aprile del 1692 da Giovanni Antonio Tartini, d’origine fiorentina, e da Caterina Zangrandi di Pirano. Il padre divenne cittadino di quella città molto probabilmente tra la fine del 1678 e gli inizi del 1679, e nel 1692 fu nominato pubblico scrivano dei Sali della Serenissima Repubblica di Venezia.

Grazie all’importante incarico e ad altre redditizie attività economiche di cui si occupava come fondi saliferi, pescherie, campi e oliveti, raggiunse una posizione sociale di prestigio.

I genitori desideravano che Giuseppe diventasse sacerdote e frequentò il Collegio dei Padri delle Scuole Pie di Capodistria ove apprese i primi rudimenti di violino.

Nel 1708 dovette trasferirsi a Padova dove, per volontà del padre, aveva già indossato  l’abito talare e frequentati corsi di legge  presso l’Università. Dopo la morte del genitore, avvenuta nel 1710, Tartini decise d’abbandonare il destino impostogli sposandosi, il 29 luglio dello stesso anno, con Elisabetta Premazore, una gentile giovane padovana.

Questo suo atto scatenò la contrarietà della madre e del cardinale Giorgio Cornaro, vescovo della città e dunque egli decise di allontanarsi. Trovò rifugio ad Assisi, nel convento di San Francesco, dove un suo parente, padre Giovanni Battista Torre, lo accolse e assecondò il suo interesse per lo studio del violino. In quel periodo ebbe occasione d’incontrare padre Cernohorský che lo introdusse allo studio della composizione.

Dovendo provvedere al proprio sostentamento, in seguito alla morte del sacerdote, iniziò a suonare nelle orchestre d’alcuni teatri. Nel 1714, ad esempio, prestò servizio nell’orchestra dell’Opera d’Ancona. Più tardi tornò nel Veneto e, riunitosi con la moglie, visse per qualche tempo tra Padova e Venezia.

Fu in questa città che nel 1716, durante una festa in onore del Principe Elettore di Sassonia, ebbe l’incontro con il ventinovenne violinista Francesco Maria Veracini e che decise di riprendere l’attività concertistica e di perfezionare il proprio virtuosismo.

Tra il 1717 e il 1718 ritornò nelle Marche come primo violino nell’orchestra del Teatro di Fano. Viaggiò in Italia e all’estero: nel 1723 fu invitato a Praga in occasione dei festeggiamenti per l’incoronazione di Carlo VI ad Imperatore di Boemia e in quella città rimase per ben tre anni. Nel 1726 il clima praghese lo costrinse a tornare in Italia; si stabilì quindi nuovamente a Padova, riprendendo la sua attività presso la Basilica Antoniana e fondando la famosa scuola di violino (detta Scuola delle Nazioni) alla quale affluivano studenti provenienti da tutta Europa. Ebbe molti impegni e successi: fu a Parma (1728), Bologna (1730), Camerino (1735), Ferrara (1739) e, soprattutto, Venezia.

A causa di una cancrena alla gamba che l’aveva reso ormai infermo, si spense a Padova il 26 febbraio 1770, due anni dopo la morte della moglie, e fu sepolto accanto alla consorte nella chiesa di Santa Caterina a Padova.

LA MELODIA

"Una notte sognai che avevo fatto un patto e che il diavolo era al mio servizio. Tutto mi riusciva secondo i miei desideri e le mie volontà erano sempre esaudite dal mio nuovo domestico. Immaginai di dargli il mio violino..."

... e il diavolo suonò così bene che Tartini al risveglio cercò, pur senza riuscire ad arrivare ai suoi livelli di perfezione, di imitarlo.

Nacque così, nel 1713, "Il trillo del diavolo, di cui vi proponiamo l'ascolto.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Slovenia
l'8 aprile 1992,
in occasione del
terzo centenario della nascita.

Yvert 19
Dentellato 14