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il musicalista
il personaggio del mese: APRILE 2014
ferruccio busoni

IL PERSONAGGIO

Nato il 1° aprile del 1866 a Empoli da Ferdinando, clarinettista empolese, e Anna Weiss, pianista triestina di origine tedesca, Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni seguì fin da piccolo i genitori negli spostamenti legati alla loro intensa attività concertistica, e fu presto avviato allo studio della musica.

Debuttò come pianista a 7 anni, e a 12 compose la sua prima opera, un concerto per piano forte ed archi. Dopo aver seguito la classe di composizione al conservatorio di Graz, all'età di 17 anni Busoni si trasferì a Vienna in cerca di un ambiente più favorevole alle sue ambizioni di pianista e compositore.

A queste due attività affiancò ben presto anche quella di insegnante, che gli permise di raggiungere una certa tranquillità economica e lo vide viaggiare in diverse parti d'Europa: Lipsia, Helsinki (dove ebbe tra i suoi allievi Johan Sibelius) e Mosca. Per un breve periodo fu anche oltreoceano, a Boston, ma nel 1894 si stabilì definitivamente a Berlino.

Ormai giunto alla maturità compositiva, Ferruccio Busoni si dedicò alla teorizzazione musicale, ricercando un nuovo stile che, basandosi sulle fondamenta del passato, guardasse al futuro senza preconcetti: una forma di nuovo classicismo, del quale gettò le basi nel saggio Die Junge Klassizität, del 1909. E la sua opera di teorico non si fermò qui, visto che viene anche considerato un precursore della musica elettronica, e che fu tra gli artefici dell'introduzione del pedale tonale nei pianoforti a coda.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale Busoni, che nel frattempo aveva accettato la direzione del conservatorio di Bologna, incapace di scegliere tra la Germania (ormai sua patria adottiva) e l'Italia, decise di trasferirsi a Zurigo, dove visse un periodo estremamente produttivo dal punto di vista compositivo, tanto da prolungare il suo soggiorno svizzero anche dopo la fine della guerra.

Tuttavia, nel 1920 il desiderio di rientrare nella sua dimora berlinese prevalse, e Busoni fece ritorno nella casa di Viktoria-Luise Platz dove morì a causa di una malattia renale il 27 luglio del 1924, e dove una targa commemorativa lo ricorda come Musiker, Denker, Lehrer (musicista, pensatore, insegnante).

Tra le sue opere, oltre naturalmente a numerose composizioni per pianoforte solista, sono da segnalare diversi concerti per pianoforte e orchestra, tra cui quello del 1904, con un coro maschile finale, che rappresenta per molti il suo lavoro più significativo, e quattro opere teatrali.

LA MELODIA

Le trascrizioni per pianoforte delle composizioni di Bach per clavicembalo ed organo rappresentano una delle attività in cui Busoni eccelle per tecnica e spirito innovativo. Egli infatti per primo interpretò la trascrizione come una traduzione che implicava lo sfruttamento a tutto campo delle potenzialità del nuovo strumento.

Una delle sue più famose trascrizioni è la Ciaccona per violino di Bach.


IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'Italia
il 14 novembre 1975
nella serie "Uomini illustri"

Dentellato 14×13¼
Yvert 1241