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il musicalista
il personaggio del mese: GENNAIO 2015
E.T.A. hoffmann

IL PERSONAGGIO

Benché sia praticamente scomparso dalla sua vita quando aveva solo due anni, è del tutto evidente che la versatilità artistica di cui Ernst Theodor Amadeus (generalmente conosciuto come E.T.A) Hoffmann diede prova non poteva derivargli che dal padre Christof Ludwig, pastore luterano, avvocato, e a tempo perso poeta, suonatore di viola da gamba e pittore dilettante.

Correva infatti l'anno 1778 quando i genitori del piccolo Ernst Theodor Wilhelm (questo il vero nome) si separarono. Il padre si traferì a Insterburg, nella Lituania prussiana, portando con sé il figlio maggiore Johann Ludwig, mentre Ernst rimase con la madre a Könisberg, capoluogo della Prussia Orientale, dove era nato il 24 gennaio del 1776.

I due andarono a vivere con lo zio materno, di carattere triste e oppressivo, e due zie delle quali Ernst conserverà sempre un ricordo affettuoso. In questa casa il futuro E.T.A. crebbe e studiò fino a conseguire, nel 1795, la laurea in legge. Di capitale importanza nella sua formazione fu la frequentazione della Burgschule, dove si appassionò alla letteratura classica e apprese i primi rudimenti musicali. Dotato anche di una buona mano come caricaturista e disegnatore, era considerato un talento naturale del pianoforte, ma l'ambiente provinciale di Könisberg non era certo l'ideale per coltivare una carriera artistica.

Una prima svolta nella sua vita venne quando, appena laureato, intraprese una relazione con una donna sposata, più anziana di lui di quasi 10 anni, che causò il suo "prudenziale" allontanamento dalla città. Impiegato presso un prozio notaio, Ernst si trasferì a Gloglau, città più stimolante soprattutto perché frequentata da diversi pittori molto in voga all'epoca, e nel 1798, a seguito di una promozione del prozio, a Berlino.

Qui venne in contatto con il gruppo di rappresentanti del Romanticismo e tentò una prima volta la strada della musica, componendo un'operetta, Die Maske, dedicata alla regina Luisa di Prussia, che tuttavia non ottenne successo.

Negli anni successivi intraprese una carriera di piccolo funzionario amministrativo che lo portò in numerose piccole città della regione, nelle quali finì con il farsi immancabilmente notare per la sua esuberanza e per il poco gradito vezzo di mettere in ridicolo colleghi e superiori con le sue vignette satiriche. Il risultato fu una serie di trasferimenti, l'ultimo dei quali a Varsavia, dove ritrovò l'ambiente stimolante (e alcuni degli amici) del periodo berlinese.

L'idea di dedicarsi esclusivamente all'arte si faceva sempre più salda nella mente di Ernst, e con l'occupazione francese di Varsavia del 1805 si trasferì ancora una volta a Berlino, dopo aver rifiutato di prestare giuramento di fedeltà a Napoleone. Perso così il lavoro, i primi anni a Berlino furono duri, ma Hoffmann, che aveva definitivamente mutato il suo terzo nome Wilhelm in quello di Amadeus (in onore di Mozart, che ammirava), compose proprio in questo periodo una delle sue opere più conosciute: i sei cantici a cappella, dedicati alla Vergine Maria.

Il successo delle sue composizioni gli valse l'incarico di direttore musicale del teatro di Bamberg, in Baviera, dove trascorse cinque anni sereni e artisticamente prolifici, Tra l'altro, dopo avere iniziato una attività di critico musicale, si avvicinò alla creazione letteraria, pur senza mai abbandonare la composizione musicale.

Sarà però, a partire dal 1814 e con il rientro a Berlino dopo la sconfitta di Napoleone, proprio la produzione letteraria, ricca di romanzi e racconti tra i più originali e suggestivi della letteratura europea, a dargli la fama definitiva. Uno dei suoi racconti più celebri, Der Sandmann, fornirà nel 1881 a Jacques Offenbach il soggetto per la sua famosa opera I racconti di Hoffmann, e nel 1991 al gruppo rock dei Metallica l'ispirazione per il singolo Enter Sandmann.

E non si ferma qui il contributo ispirativo dello scrittore Hoffmann ai grandi geni della musica: a una sua fiaba si rifece infatti il grande musicista russo Ciajkovskij per la creazione (nel 1891) del celeberrimo balletto Lo Schiaccianoci. La sua figura e le sue opere letterarie, improntate al fantastico e all'horror, influenzarono notevolmente il Romanticismo europeo ed ispirarono le narrazioni di molti autori, tra i quali Poe e Dostoevskij, e per molti scrittori del secolo successivo Hoffmann rappresentò l'incarnazione del vero spirito romantico tedesco.

La tranquillità ritrovata, anche dal punto di vista professionale dopo la nomina a giudice, era tuttavia destinata a durare poco. La vena satirica di Hoffmann entrò ben presto in rotta di collisione con la linea antiliberale di Metternich e di Federico Guglielmo II di Prussia, mentre sul piano fisico, i danni causati dall'alcol e la sifilide minavano la sua salute.

E.T.A. Hoffmann si spense a Berlino a soli 46 anni. La lapide della sua tomba, nel cimitero protestante di Kreuzberg, a Berlino, lo ricorda con il suo vero nome: "E. T. W. Hoffmann, nato il 24 gennaio 1776, a Königsberg, morto il 25 giugno 1822, a Berlino. Consigliere della Corte di Giustizia, eccellente nel suo ufficio, come poeta, come musicista, e come pittore. Gli amici posero."

LA MELODIA

Autore di numerose opere, delle quali la più conosciuta è Undine, tratta dall'omonimo racconto del suo amico Friedrich de la Motte Fouqué, ma anche di composizioni vocali e corali, musiche di scena, una sinfonia, una ouverture e varia musica da camera, E.T.A. Hoffmann ha al suo attivo anche la composizione di musica sacra.

Il pezzo che vi proponiamo è uno dei primi da lui composto: il cantico corale a cappella Salve Regina del 1807.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dalle Poste di Berlino
il 18 maggio 1972
nel 150° anniversario della morte

Yvert 393
Dentellato 14