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il musicalista
il personaggio del mese: GENNAIO 2019
arno babajanian

IL PERSONAGGIO

Arno Babajanian nacque il 22 gennaio del 1921 a Erevan, capitale della neonata Repubblica Sovietica dell’Armenia: all’indomani della Conferenza di Pace di Parigi, l'Armenia infatti, vista l’impossibilità di costituirsi in repubblica indipendente, si era posta sotto la protezione russa per sfuggire al genocidio turco.

Il padre, matematico per professione, si dilettava nelle ore libere suonando il flauto ed era un apprezzato esecutore di musiche tradizionali armene. Ma anche se in famiglia Arno era senz’altro abituato ad ascoltare musica di buona qualità, non fu tuttavia il padre ad indirizzarlo alla carriera musicale. Accadde infatti che nella scuola materna che il piccolo frequentava ci fosse un piano, e che un giorno Arno fosse notato, nel corso una visita pedagogica, dal nume tutelare della musica moderna armena, il grande compositore Aram Khachaturian.

Considerato all’unanimità il più grande compositore armeno di tutti i tempi e tenuto in grandissima considerazione anche in Unione Sovietica, Khachaturian rimase affascinato dalla naturalezza con la quale il bambino si accompagnava al piano cantando, e raccomandò caldamente a genitori e insegnanti di fargli intraprendere la carriera musicale.

Nel 1928, a soli sette anni, Arno fu quindi ammesso a frequentare i corsi speciali che il Conservatorio di Erevan organizzava per i bambini particolarmente dotati, dal quale uscì cinque anni dopo vincendo il primo premio al Concorso Nazionale dei Giovani Musicisti della Repubblica di Armenia.

Negli anni successivi Babajanian continuò i suoi studi con i più importanti pianisti e compositori russi, fino a diplomarsi in piano e composizione al prestigioso conservatorio di Mosca, per poi tornare al suo primo conservatorio, quello di Erevan nel 1950, con l’incarico di direttore.

Dalla metà degli anni ‘50, alternando alla sua attività di insegnante e compositore anche lunghe tournée in tutta l’Unione Sovietica, Arno Babajanian si guadagnò una solida popolarità che però, anche a causa del quadro politico internazionale, ebbe scarsa risonanza nel mondo occidentale.

Fu in questo periodo che la sua Ballata Eroica vinse il Premio Stalin e che Babajanian cominciò a guadagnarsi una notevole popolarità anche con le sue musiche da film e con le canzoni scritte in collaborazione con i più importanti poeti dell’epoca, come Yevtushenko, Rojdestvenski, Voznessenski e Bella Akhmadulina.

La sua musica, capace di declinare in maniera classica sia le radici della musica popolare armena che le influenze occidentali del jazz e del rock ‘n roll, ne ha fatto un musicista apprezzato da diverse generazioni di appassionati di musica russi, e gli ha consentito di vedersi attribuire, oltre al già citato Premio Stalin del 1951, anche l’Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro nel 1956, l’Ordine di Artista del Popolo della Repubblica Socialista di Armenia nel 1962, quello di Artista del Popolo dell’URSS nel 1971 e finalmente l’Ordine di Lenin, la più alta delle decorazioni dell’Unione Sovietica, nel 1981.

In quell’anno si manifestarono però anche i primi sintomi della leucemia, malattia che lo condurrà alla morte l’11 novembre del 1983, a soli 62 anni.

LA MELODIA

Durante tutta la sua vita Arno Babajanian non dimenticò mai il debito di gratitudine che lo legava al suo "padre musicale" Aram Khachaturian.
Alla sua morte, avvenuta il 1° maggio del 1978, volle rendergli omaggio con questa Elegia in memoria, che vi proponiamo nella sua stessa esecuzione.

IL FRANCOBOLLO

Emesso dall'Armenia
il 26 marzo 1997

Yvert 270
Dentellatura 14 x 14¾