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Rapolano
Integrazione della scheda di Rapolano - I parte (pag. 177)

Come detto nel libro, l'uffizio postale di Rapolano fu aperto nel 1860; dalla firma su questo stampato, che è un invito al ritiro di una raccomandata del 12 Agosto di quell'anno, pare che all'epoca il ricevitore fosse un certo Augusto Menchini, mentre in precedenza ci risultava, da altra fonte, Sisto Sisti. Può darsi che quest'ultimo sia succeduto al Menchini nel primo periodo di attività dell'uffizio, ma la cosa resta tuttavia incerta.

Si noti che a più di un anno dall'instaurazione del Governo Provvisorio si usa ancora uno stampato delle Poste Granducali, senza alcuna correzione.

Da una comunicazione del Ministero dei Lavori pubblici alla Prefettura di Siena in data 24 Dicembre 1867 si apprende che per il mantenimento dell'uffizio a carico dell'Amministrazione delle Poste il Comune si era impegnato a suo tempo a pagare "...la mercede di £ 130 annue al postino che si reca alla Stazione della Ferrovia per ricevere e consegnare i dispacci postali, ma ha ora dichiarato che colla fine di quest'anno intende essere sollevato da tale onere".

Il Ministero "...fa presente che nell'Articolo 3° della Legge Postale del 5 Maggio 1862 fu stabilito che entro l'anno 1873 tutti i Comuni del Regno debbano essere provveduti del servizio della Posta, e che intanto si dia la preferenza a quelli che contribuiranno alle spese relative. Fu su questo principio di legge che venne tenuta a carico del Comune di Rapolano la spesa del pedone, come altre spese e di maggior rilievo si sostengono da molti altri Comuni per il servizio postale [...] L'attuale situazione d'avere l'Amministrazione Postale il proprio bilancio passivo" non può consentire deroghe alla legge e se il Municipio insiste nel suo rifiuto "...l'Amministrazione potrebbe trovarsi nella incresciosa necessità di sopprimere l'Ufizio e di sostituirvi un qualche altro Servizio più economico, onde non aumentare i propri pesi." Invita il Prefetto a fare del suo meglio "...per indurre a miglior consiglio il Municipio di Rapolano e prevenire le conseguenze che dalla sua insistenza sarebbero per derivare."1

Il Prefetto scrisse subito al Sindaco di Rapolano perché non mettesse in atto il suo proposito, avvertendolo delle possibili conseguenze; di fronte alla minacciata soppressione dell'ufficio postale il Comune fu costretto a continuare a pagare il postino e soltanto dopo dieci anni tornò alla carica per ottenere l'esonero da tale onere.

Il 15 Giugno 1877 il Consiglio Comunale di Rapolano "...informato che il pedone postale è obbligato a fare giornalmente cinque viaggi alla Stazione. Informato altresì che i pedoni degli altri Comuni sono pagati dalla Direzione delle Poste a carico dello Stato. Veduto come da qualche anno la Direzione medesima ha istituito a proprie spese un portalettere rurale estivo per la corrispondenza dei Bagni. Incarica la Giunta a far pratiche presso la Direzione Generale delle Poste nel senso che la medesima si assuma di pagare a sufficienza il Pedone annuale, nel qual caso il Comune assumerebbe a suo carico le spese del Portalettere estivo."2 Questa volta la richiesta fu accolta.

Alla sua apertura l'ufficio postale di Rapolano, come gli altri istituiti dal Governo Provvisorio, ebbe il bollo a cerchio piccolo, sostituito nel 1871 da uno a cerchio medio che durò fino al 1879, quando in tutti gli uffici fu adottato il cerchio grande.


Le quattro combinazioni possibili dei bolli dell'U.P. di Rapolano con l'annullo numerale 1851


1) A.S.S. - Prefettura 1691, 8
2) A.P.S. - Registri del personale

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