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RADICOFANI
Tre nuovi contrassegni di franchigia di Radicofani
Grazie alla collaborazione di Fabrizio Noli, socio ASPOT e amico carissimo, siamo in grado di arricchire l'elenco dei contrassegni di franchigia di Radicofani con tre nuovi elementi.

1
Servizio della Piazza di Radicofani,
con indicazione Ex officio nell'angolo inf. sin (1817)
PIAZZA DI RADICOFANI
(le due Z sono incise al contrario)

2
Dall'I.R.Comando di Tappe, e Trasporti di Radicofani
(1823)
K.K.TRANSP. UND ETAPPEN
COMMAND ZU RADICOFANI

3
Nessun contrassegno
  R. DOGANA DI RADICOFANI (1861)


Questi tre nuovi contrassegni verrano inseriti, secondo la data, tra quelli già pubblicati per Radicofani (vedi a "Contrassegni di Franchigia pagg. 54, 55 e 56)

Riteniamo meriti un commento il sigillo n.2, l'unico finora rintracciato inciso in lingua tedesca fra quelli usati nella provincia di Siena.

Dato il grande movimento di truppe austriache che si svolgeva in quegli anni lungo la direttrice Firenze - Roma per portare aiuto sia al Regno di Napoli che allo Stato Pontificio, i cui legittimi governi erano minacciati dai movimenti rivoluzionari del 1821-22 e del 1831-32, a Radicofani era stato istituito un Comando di Tappa, che deve essere stato in attività diverso tempo, per rendere necessaria l'incisione di un apposito sigillo con tanto di stemma imperiale. Lo scudetto al centro dell'aquila bicipite reca la sigla F.I. che si riferisce a Francesco I (Firenze 1768 - Vienna 1835), il suocero di Napoleone, che successivamente divenne Francesco II. La spedizione austriaca del 1821 era guidata dal generale Frimont, quella del 1832 dal grande Radetzky.

Del passaggio di tutte queste truppe si trova puntuale riscontro anche nel fondo RR.Poste dell'Archivio di Stato di Siena, essendo spesso richiesta la fornitura di cavalli alle Stazioni di Posta situate lungo la Strada Regia Romana; meno male che gli austriaci, a differenza dei francesi, pagavano regolarmente le prestazioni dei Postieri e non commettevano ruberie o altri soprusi.

Citiamo, fra le tante, due lettere. Una del 16 Febbraio 1821 del Direttore della Posta di Siena, Giuseppe Spannocchi, che ordina ai Postieri da Siena a Torrenieri di "…somministrare 12 dei vostri cavalli da tiro, che sei per ogni carro, per i due carri di razioni per le truppe austriache da spedire a S.Quirico".

Nell'altra, del 10 Maggio 1823, lo Spannocchi raccomanda al Provveditore dell'Uffizio Generale delle Comunità che i lavori per la strada di S.Quirico vengano eseguiti sollecitamente. Infatti era stato riferito in una relazione del Postiere della Poderina, confermata dal Distributore Nispi, "...che nell'interno di quel Paese per calare alla Porta detta di Camattoli, essendo rese le pietre di detta strada così lisce per lo straordinario consumo che hanno avuto per il passo dei Carri Austriaci." Infatti, mentre la Strada Regia Romana era in terra battuta, i suoi brevi tratti che attraversavano i centri abitati erano quasi tutti selciati e scalpellati.

Ringraziamo "lo zio Edoardo" per la preziosa consulenza storica, anche se non concordiamo con l'interpretazione politica che lui dà agli avvenimenti di quel periodo; ma come fonte, l'Ohnmeiss va lasciato stare.


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