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L'origine di un sigillo a fuoco di S.Quirico (pag. 181)
Il sigillo a fuoco "Posta di Lettere di S.Quirico", di cui si è gia parlato nell'aggiornamento del 12.12.06, è qui riprodotto, a grandezza naturale, da una lettera del 1835, ma ha in realtà origini più lontane.

E' quanto emerge da una corrispondenza fra il distributore di S.Quirico, Felice Nispi, e il Direttore della Posta di Siena, Giuseppe Spannocchi, dell'anno 1808(*). Il 13 Marzo il Nispi richiede "…il sigillo per questa Posta, facendosi fare senza alcuno stemma =Posta di Lettere di S.Quirico." La sua domanda deve essere stata esaudita in quattro e quattr'otto, perché il 16 Marzo scrive ancora al Direttore: "…Ho trovato altresì il sigillo richiesto che è stato di mio piacere … di cui credo non mi sarà abbonato il costo da codesto Uffizio."

Non abbiamo trovato riscontro nel copialettere della Posta di Siena della stessa annata, ma ci pare di capire che il Nispi contava che non gli venisse addebitata la spesa per il sigillo. O forse vuol dire il contrario. Sia come sia, quello che importa è di avere stabilito con esattezza la data di fornitura di questo sigillo; è chiaro che deve essere stato usato fino a quando l'Uffizio non fu dotato di quello francese (1811), e riadoprato più tardi, al ripristino dell'amministrazione granducale.

Resta naturalmente smentita la nostra primitiva ipotesi, cioè che il sigillo fosse stato fatto preparare dallo stesso Nispi, come pure che fosse stato fatto a imitazione del sigillo francese, perché fu adottato prima di questo.

Ancora una volta, sia pure per cosa di poco conto, resta dimostrato che il "revisionismo" è sempre utile, anzi necessario; perché anche la storia postale (o più modestamente la cronaca, come quella che facciamo noi) è suscettibile di aggiornamento continuo.


(*) Archivio di Stato di Siena, R.Poste n.22

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