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Chiusdino
Integrazione della scheda di Chiusdino - III parte (pag. 127)
Il 10 Marzo 1906 il sindaco di Chiusdino così risponde ad una inchiesta promossa dalla Camera di Commercio di Siena e Grosseto per sentire il parere e le proposte dei Comuni sul servizio ferroviario allora in atto: "...Stante il deficiente servizio della diligenza a cavalli Siena-Chiusdino-Massa Marittima è inutile che per questa regione si facciano rilievi sull’orario ferroviario. Poiché questa plaga possa risentire un beneficio reale è indispensabile fornirla di un mezzo di comunicazione e di trasporto più celere; ferroviario possibilmente o per lo meno automobilistico. Se ciò può ottenersi, allora solo potremo dire di aver ragione per interloquire in provvedimenti che interessano il commercio e le industrie locali.”1

Riteniamo interessante anche pubblicare parte di una lunga relazione inviata alla Camera di Commercio il 20 Giugno 1907 dall’avv. Carlo Fallaci di Siena, che perora la causa di “...noi disgraziati abitatori e possidenti della Val di Merse ...per l’abbandono per parte di coloro che avrebbero l’obbligo per legge e per umanità di provvedere ai nostri più sacrosanti bisogni”.

Raccomanda di tenere in considerazione la “...negletta nostra plaga, che è fertile in tutto, popolosa e buona, ma priva disgraziatamente di ogni comunicazione celere. Da Siena a Chiusdino coll’odierna posta s’impiegano 5 ore e ½ e da Chiusdino a Massa altrettanto circa, mentre si tratta di uno spazio di soli 70 kilometri, che da un automobile o da un treno qualunque sono divorati in un ora e mezzo. E si noti che detta posta percorre lo stradale una sola volta al giorno, con un servizio che ammazza i passeggeri; e se si considera poi che le frazioni debbono mandare le lettere tutte al Capoluogo (Chiusdino) giungono esse alla loro destinazione in Siena dopo 24 ore di tempo, quanto metterebbero da Siena per andare a Londra”.

Lamenta poi il cattivo stato delle strade “...talune delle quali sono senza ponti sui torrenti che attraversano e che facendosi precipitosi nella stagione jemale, non permettono il guado”.

Chiede infine appoggio al progetto della ferrovia Colle-Massa, e se questa non venisse realizzata “...si ecciti Provincia e Governo ad istituire un automobile Siena-Massa affinché le corrispondenze giungano più presto a destinazione e faccia servizio passeggeri.”2

Nel Consiglio Comunale del 10 Novembre 1909, il consigliere Sebastiano Venturi espone come “...spesso coloro di Chiusdino i quali debbono recarsi a Siena in diligenza trovano questa completamente occupata dai viaggiatori provenienti da Massa Marittima” e chiede che venga istituito “...un servizio pubblico giornaliero di diligenza per soli passeggeri da Chiusdino a Siena e viceversa.” Il sindaco Lenzi assicura che la proposta sarà tenuta in considerazione e informa “...che si stanno facendo le pratiche per l’istituzione di un servizio pubblico automobilistico e spera che tra non molto il servizio potrà essere inaugurato da una società privata in costituzione.”3

A questo proposito, abbiamo trovato la documentazione di un primo progetto presentato nel Settembre 1901 da un gruppo senese di tre soci (certi Filippo Pepi-Mattii, Giulio Barabesi e Arturo Giardi) al Comune di Massa Marittima, i quali “...al seguito della buona riuscita della prova fatta sullo stradale Siena-Massa Marittima e viceversa, proporrebbero l’impianto su detto stradale di un regolare servizio pubblico di automobili a vapore pel trasporto di passeggeri e piccole merci.” Il Comune si mostrò interessato, ma non disposto a impegnarsi finanziariamente “...date le non floride condizioni del bilancio” (era stato chiesto un contributo annuo di £ 2.000 per cinque anni) e la cosa non ebbe seguito.4

Nel 1911 la ditta F.lli Lorenzini di Siena ottiene la concessione per la linea automobilistica Siena–Massa Marittima, passando per la nuova strada senza salire a Chiusdino, e propone un servizio di diligenza da Chiusdino al ponte sulla Feccia “...in coincidenza col passaggio delle automobili, comprendendo nella tariffa il supplemento per la vettura”. Questo servizio avrebbe richiesto “...almeno 4 cavalli e 2 uomini, con la spesa giornaliera di £ 14 (£ 8 per il mantenimento dei 4 cavalli e £ 6 per il salario giornaliero dei due uomini).

Ma un Comitato paesano, presieduto dal sindaco, invia un esposto al Prefetto , perché “...Esistono ragioni sufficienti per legittimare l’insistenza della popolazione di Chiusdino, Ciciano (paese di circa 1000 abitanti) e Montalcinello nelle pretese che, qualora un servizio pubblico di vetture automobili fra Siena e Massa venga attuato, questo segua l’itinerario delle diligenze postali.”5
I chiusdinesi furono esauditi e quando, nel 1912, il sospirato servizio è finalmente una realtà, anche a Chiusdino arriva il “postale”, come tutti chiamavano allora l’autocorriera.
A quanto ci risulta, l’ufficio postale di Chiusdino fu quello che , in provincia di Siena, usò più a lungo il bollo tondo-riquadrato: fino al 1917.



Cartoline postali comunali degli anni 1899, 1905, 1911

Abbiamo citato in precedenza il ricevitore postale del 1875, Augusto Petrucci. Dei suoi successori, conosciamo soltanto Ippolito Felli, che era in servizio nel 1911, e Attilio Benvenuti, del quale sappiamo qualcosa di più.

Il Benvenuti era nato a Petroio (Trequanda) nel 1889 e in quell’ufficio postale era stato successivamente supplente, gerente e titolare dal 1911 al 1930, quando fu nominato ricevitore a Chiusdino, con lo stipendio annuo di £ 9.840, elevato a £ 10.790 nel 1940; nel 1955 era ancora in servizio. Suoi supplenti furono, dal 1927 al 1942, Berilli Milena, Banducci Pietro, Berilli Parigina, Petrucci Licia e Masserizzi America, tutti di Chiusdino.


1)ASS – Camera di Commercio - anno 1906 n. 153
2)ASS – Camera di Commercio - anno 1907, n. 158
3)ASS – Prefettura, affari generali – anno 1909, serie I, cat. 8
4) ASS – Camera di Commercio – anno 1901, n. 115
5) ASS – Prefettura, affari generali – anno 1913, serie I, cat. 8

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