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SAnt'ambrogio
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Santa Pazienza




Aurelius Ambrosius nacque probabilmente nel 340 (secondo alcuni nel 339) a Treviri, che all'epoca era sede della Prefettura del Pretorio delle Gallie, uno dei due enti più importanti dell'Impero Romano d'Occidente. Il padre, discendente dalla gens dei Simmaci, ricopriva appunto la carica di Prefetto, mentre per parte di madre vantava ascendenze tra gli Aurelii.

Un giovane dunque di ottima famiglia, cristiana da almeno tre generazioni, e apparentemente destinato a seguire le orme paterne. Frequentò le migliori scuole di Roma, dove studiò greco, letteratura, retorica e diritto. Dopo l'esordio nella vita pubblica come avvocato in una città della Pannonia, ricevette l'incarico di governatore della provincia romana che comprendeva Milano.

In questo ruolo dimostrò una notevole abilità nel dirimere i contrasti tra ariani e cattolici, e alla morte del vescovo Aussenzio fu nominato al suo posto praticamente a furor di popolo. Basti pensare che, non ancora battezzato perché all'epoca quel sacramento veniva impartito da adulti, in soli sette giorni ricevette il battesimo, il diaconato e la nomina a vescovo.

Era il 7 dicembre del 374, e contrariamente a quanto spesso succede, sarà questa e non quella della morte la data che nei secoli segnerà la sua celebrazione liturgica. Sebbene avesse tentato in ogni modo di sottrarsi alla nomina, Ambrogio prese poi molto sul serio il suo incarico, dedicandosi a severi studi biblici e teologici, che affrontò seguendo un'interpretazione prevalentemente allegorica e morale delle Sacre Scritture. Fu questo metodo di lettura della Bibbia ad affascinare Sant'Agostino e a risultare determinante per la sua conversione.

E proprio insieme ad Agostino, Ambrogio fu il primo ad essere proclamato, nel 1298, Dottore della Chiesa. Per il suo stile dolce e misurato nel parlare e nello scrivere, venne definito "dolce come il miele": tra i suoi attributi compare un alveare ed è per questo considerato protettore degli apicultori.

Adottò uno stile di vita ascetico, elargì i suoi beni ai poveri, e si prodigò senza tregua per il bene dei cittadini affidati alle sue cure. Fece costruire in Milano almeno quattro basiliche, di cui una, quella che lui aveva destinato alla sepoltura dei corpi, (da lui stesso ritrovati grazie a un presagio) dei martiri Gervasio e Protasio, ospita oggi le sue spoglie mortali ed è universalmente conosciuta come Basilica di sant'Ambrogio, tra l'altro raffigurata in effigie al francobollo che vi proponiamo.

Sempre in prima linea nella lotta contro l'arianesimo, Ambrogio si attirò anche molte critiche per le sue posizioni di intolleranza nei confronti degli ebrei e dei pagani. Nello stesso tempo, sfruttando la sua influenza sugli imperatori Graziano (del quale fu precettore) e Teodosio riuscì a far riconoscere la religione cattolica come culto unico ed obbligatorio dell'impero.

Alla sua attività pastorale affiancò anche un'opera di riformatore liturgico: le sue riforme liturgiche furono mantenute nella diocesi di Milano anche dai successori, e costituirono il nucleo del Rito Ambrosiano, sopravvissuto all'uniformazione dei riti decretata dal Concilio di Trento (1545-1563) e alle riforme del Concilio Vaticano II (1962-1965).

Introdusse inoltre nella chiesa occidentale molti elementi tratti dalle liturgie orientali,in particolare canti e inni. Si attribuisce ad Ambrogio l'inno Te Deum laudamus, anche se la questione è controversa, mentre altri inni, tra i quali segnatamente il Deus creator omnium, citati tra l'altro proprio dal suo allievo Agostino, sono senz'altro riconducibili a lui.

Morì nel 397 nella "sua" Milano, città della quale è patrono, e che ancora oggi lo ricorda, al punto che le onorificenze conferite dal Comune di Milano sono comunemente indicate col nome di Ambrogino d'oro.


IL FRANCOBOLLO



Emesso dal Vaticano
il 15 settembre 1997
nel 1600° anniversario della morte

Dentellato 13 1/4 x 14
Yvert 1083

IL SANTINO