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L’ARTE È LIBERTÀ
di Marcello D’Agata

Introduzione

Domenica 1 ottobre il Museo Fioroni di Legnago ospiterà la 35ª edizione del Premio Internazionale d'Arte Filatelica San Gabriele riservato alle più significative emissioni con immagini sacre.
Come lo scorso anno il disegno per realizzare la cartolina e l'annullo è stato realizzato da un recluso nel carcere di Milano Opera. Si tratta di Marcello D'Agata che si è ispirato all'Annunciazione di Leonardo da Vinci.

Danilo Bogoni


L'arte è libertà

Confesso che da bambino, appena un foglio bianco mi si presentava davanti, non mancavo mai di disegnarci sopra. Naturalmente erano solo degli scarabocchi, ma il farlo mi piaceva molto, perché in quei fogli davo forma e colore alle mie emozioni e, più di tutto, ai miei sogni.
Poi il destino, che forse avrei potuto evitare se avessi avuto più forza interiore e più istruzione, e quindi più condizioni per capire che le scelte sbagliate non pagano ma si pagano. Da allora ho quindi smesso di scarabocchiare, di dare colore ai miei sogni e al futuro.
Da quasi un quarto di secolo mi trovo ristretto in ambienti che impediscono ai colori di vivacizzare il mio vivere. Questo, almeno, fino a qualche anno fa. Da quando la Direzione della Casa di reclusione di Opera ha permesso a un gruppo di ristretti di partecipare ad un corso di disegno, la fonte di ispirazione e le capacità assopite hanno ripreso vita.
A insegnarci è la professoressa Chiara Mantovani che, ormai libera da impegni lavorativi, ci dedica parte del suo tempo. Dal disegno alla pittura il passo è stato breve così, da subito, dipingere mi ha appassionato in un crescendo continuo alla ricerca di un miglioramento pure sul piano personale.
L’amore per l’arte, anche se so di essere arrivato tardi ha risvegliato una parte di me che mi era sconosciuta, perché nascosta da quella oscurità che mi ha rubato la vita.

L’arte è bellezza, fonte di messaggi e di supremo piacere. ”Platone – ricordava l’allora cardinale Joseph Ratzinger, nel messaggio inviato nel 2002 al XXIII Meeting per l’amicizia fra i popoli - considera l’incontro con la bellezza come quella scossa emotiva salutare che fa uscire l’uomo da sé stesso, lo ‘entusiasma’ attirandolo verso altro da sé.”

Cosa significa per me l’arte? Libertà, perché riesce a portarmi in luoghi che non potrei mai raggiungere da solo. Per Edvard Munch, “in generale l’arte nasce dal desiderio dell’individuo di rivelarsi all’altro. Io non credo in un’arte che non nasce da una forza, spinta dal desiderio di un essere, di aprire il suo cuore. Ogni forma d’arte, di letteratura, di musica deve nascere dal sangue del nostro cuore.
L’arte è il sangue del nostro cuore”.

Il bozzetto della cartolina

L’opportunità che mi è stata concessa di realizzare “L’Annunciazione”, oltre che stimolante per il tema proposto, mi ha molto gratificato. Strettamente legato alla funzione e al valore artistico del francobollo la scelta è caduta sul lavoro di due grande maestri: Giotto e Leonardo; quale dei due scegliere? Decisi che l’immagine sul quale il mio sguardo si fosse soffermato più a lungo, quella sarebbe stata la scelta giusta. Alla fine a colpire la mia attenzione è stata “L’Annunciazione” di Leonardo, con l’angelo a sinistra la Vergine a destra e tra i due il leggio.
Sfogliando qualche pagina più avanti del volume con l’opera completa di Leonardo, ho trovato a grandezza naturale il particolare del volto dell’Angelo Gabriele ed è su questo volto che il mio sguardo si è fermato a lungo a contemplare, trascinato fuori da me stesso.
Riprendere il lavoro di un grande maestro come Leonardo mi ha dato molto, emotivamente e significativamente, perché per riuscire – è un modo di dire – ad “entrare” nel dipinto dovevo necessariamente conoscere l’uomo e l’artista. Così, prima di iniziare a dipingere, mi sono documentato su quella che è stata la vita e il pensiero del grande Maestro, a partire da quando – giovane – si iscrisse alla bottega del Verrocchio.
Tra il progetto del disegno e il dipinto su tela sono volati quasi due mesi. Due mesi liberi da qualsiasi pensiero che non fosse quello di dipingere. Due mesi di vera libertà interiore che ho assaporato in tutti i suoi momenti perché l’arte è anche amore. Amore che mi ha portato a mettere qualcosa di mio in quel volto: lo sguardo più dolce, diverso; diverso il taglio delle labbra; la manica tirata più verso l’alto e meno calva la fronte. Espressioni del mio percorso interiore nel dipingerlo.

Cosa mi ha lasciato questa esperienza? Una gran voglia di “crescere”. Una maggiore conoscenza del grande artista e della sua umanità. Una crescita umana e spirituale nella contemplazione del volto dell’Angelo Gabriele, messaggero di Dio. Una maturazione artistica più approfondita e personalizzata.

Ringrazio pertanto la Direzione della Casa di reclusione di Opera, ed in particolare il direttore Dottor Giacinto Siciliano per la possibilità che ci danno di esercitare le nostre capacità e la disponibilità verso di noi.