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La via di Moltalto

di Thomas Mathà
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

Accade che leggendo delle missive del tempo si scoprono dettagli finora sconosciuti sul servizio postale, o delle prassi, che nessun regolamento o circolare avevano reso noto. Come in questa interessante lettera, scritta ad Orbetello il 17 agosto 1814 e diretta a Roma.

 

Illmo Sig.e Sig. P.rone Col.mo
Si supponeva in realtà, che l’esame del Concorso se lo fosse riservato l’E.mo Sig. Principe, e perciò dagli Esaminatori non fù fatta osservazione particolare sugli fogli dei Concorrenti.
E siccome ci si presenta occasione all’istante di poter spedire per Montalto la lettera, mi affrettai a formare il plico.
In questo ufficio di Posta conviene francare tutte le lettere, che si impostano fuori dello Stato Toscano, e si fanno pagar bene; ed è questo motive per cui scrivo a V. Ill.ma il mezzo foglio.
L’accludo il sentimento, che si è creduto poter umiliare all’E. S. ed attendo li di lui oracoli per il mio regolario.
Sono col più profondo rispetto a di chiamari di V. S. Ill.mo
Orbetello 17 agosto 1814

Um(ilissim).o suo Ser.(vito)re
Ant(oni)o. Can(onico) Tizzani Vic(ario) Gen.(era)le


Ricordo che solo da maggio di quest’anno si era ristabilito il potere pontificio, e venne nominato Soprintendente delle Poste Pontificie Antonio Rusconi; furono istituiti due corsi postali a settimana per la Toscana (martedì e venerdì). Il fregio diagonale sulla fronte della lettera conferma l’avvenuto prepagamento della lettera fino al confine, ed in alto a sinistra si vede ancora un segno di tassa, che sembrerebbe un 5 (crazie), ma sarà stato verosimilmente un 2 crazie fino al confine pontificio. Il destinatario invece sembra di non aver pagato niente; la franchigia postale si spiega guardando chi fosse la persona.

Infatti, è il Principe Giuseppe Maria Doria Pamphilj Landi (1751-1816), Cardinale, e Pro-Camerlengo di Santa Romana Chiesa, godente quindi di franchigia in base all’alta carica nello Stato Pontificio. Il mittente ci rivela poi la prassi di stare attenti al peso della lettera: usava il mezzo foglio, per risparmiare. Si vede che l’ufficio di Orbetello scambiava la posta con Montalto (Stato Pontificio), ed infatti, una cartina postale d’epoca mostra i due uffici come più vicini al confine. In ogni modo, sembrerebbe che poi la cose siano andate diversamente, perchè invece di impostare la lettera ad Orbetello, la lettera reca il bollo postale di Siena, e sul retro il bollo di arrivo di Roma del 23 agosto. Diversamente, infatti, non si spiega l’intervallo temporale tra il 17 ed il 23 agosto.

In ogni modo, essendo Montalto il primo ufficio postale pontificio dopo il confine a sud della Toscana, immagino che l’illustre mittente (Vicario Generale di Orbetello) si riferisse ad una prassi locale, tipica per località di confine, a scambiarsi informalmente la posta. Inoltre in quel periodo si era appena ripreso il potere papale a Roma, e serviranno ancora degli anni a stipulare una convenzione postale tosco-pontificia (1823), che poi definirà gli uffici di scambio (Radicofani con Acquapendente). Montalto era poi vicinissima a Civitavecchia, ed il collegamento di questa importante città portuale con la capitale era molto frequente.

Thomas Mathà
03-06-2021


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