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  Le Collettorie dipendenti dall’Ufficio Postale di Empoli
di Alessandro Papanti
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

Il servizio postale rurale può in parte essere seguito attraverso le collettorie aggregate all’ufficio postale di Empoli, dal quale dipendevano Limite e Ponte a Elsa.


Limite

Sulla riva destra dell’Arno, popolata con la frazione Castellina da 1364 abitanti nel 1845, Limite ebbe accesso al servizio postale rurale nel 3° trimestre del 1875, quindi dopo oltre dieci anni dall’istituzione delle collettorie postali. Stando al dato ufficiale, prima di tale data il ritiro della corrispondenza giunta all’ufficio postale viciniore, nonché la raccolta delle lettere nella località ed il recapito delle stesse all’ufficio postale, sarebbe dovuto avvenire in forma privata, o tramite un procaccia, oppure in via comunitativa tramite messi comunali; anche se non può del tutto escludersi che una forma di servizio postale rurale in accordo con l’amministrazione postale esistesse, data l’importanza del paese ed il fatto che quel servizio, per località di pari rilievo era in funzione già da diversi anni. E’ certo che la corrispondenza di quel periodo era portata all’Ufficio di Empoli, dove veniva apposto il bollo di partenza, dal quale era inoltrata a destinazione.

22 giugno 1872. Frammento di piego dalla Comunità di Capraia e Limite a Vinci, spedito dall’ufficio postale di Empoli prima dell’ apertura del servizio postale rurale.

La località, come accennato, fu ammessa al servizio rurale nel 1877; il bollo fu però consegnato solo il 22 marzo 1880. Ne deriva che Limite non fu fra i Comuni più solleciti nel richiedere il lineare corsivo di collettoria, oppure l’amministrazione postale non fu tempestiva nel rilasciarlo; in quel quinquennio quindi la corrispondenza in partenza da Limite non dovrebbe differenziarsi, né distinguersi, da quella inviata negli anni precedenti.
Il collettore di Limite – una volta ricevuto il bollo dopo tanta attesa – pensò bene di rimettere il tempo perduto, tantovero che - non limitandosi ad apporre il corsivo sulla soprascritta a termini di regolamento – si mise ad annullare i francobolli apposti su pressoché tutte le lettere in partenza, e ad usarlo anche in arrivo.

25 febbraio 1883. Bollo di Limite usato come annullatore, con a lato il bollo di Empoli, dal quale la collettoria dipendeva.

 

23 febbraio 1883. Grande frammento di plico che presenta il bollo di Limite impresso quattro volte come unico annullatore di striscia del 2 cent. cifra e di coppia del 5 cent. Umberto, con a lato il bollo di Empoli dal quale la collettoria dipendeva.

 

2 maggio 1881. Cartolina postale da Livorno a Limite, ove fu apposto il lineare corsivo in arrivo. Da notare l’indicazione del mittente “Empoli per Limite”, ad indicare che la località dipendeva dall’ufficio di Empoli, dal quale la corrispondenza doveva transitare.


Con il 1° settembre 1883 Limite passò collettoria di prima classe – abilitata quindi anche al servizio delle raccomandate e dei pacchi - e fu dotata di bollo ottagonale a data, sul quale la località era specificata come appartenente al comune di “Capraia e Limite”. Da quel momento la collettoria, già dipendente dall’ufficio di Empoli, fu aggregata a quello di Montelupo F.no.

19 giugno 1884. Ottagonale di “Limite *Capraia e Limite*”, trasformata in collettoria di 1ª Classe col 1 settembre dell’anno precedente.


Peraltro Limite rimase collettoria di prima classe per un periodo di tempo limitato: fino al 30 settembre 1884. Con il 1° ottobre di quell’anno venne elevata ad ufficio postale, cui fu attribuito il n. 3780. Ebbe così termine la storia di questa collettoria.

30 dicembre 1885. Grande cerchio definitivo e numerale 3780 a sbarre, assegnati al neo ufficio postale di Limite il 1 ottobre 1884.


Ponte a Elsa

Frazione posta su ambedue le sponde dell’Elsa - sulla riva destra facente parte del comune di Empoli e su quella sinistra del comune di San Miniato, all’epoca interamente compresa nella provincia di Firenze - contava circa 600 abitanti.
La località fu fra le prime a ricevere un servizio rurale – iniziato nel 4° trimestre 1865, anno seguente l’istituzione delle collettorie – in quanto posta in prossimità dell’incrocio tra due importanti strade: la Strada Regia Postale Firenze-Pisa-Livorno e la ex Traversa da Poggibonsi alla Scala.

3 marzo 1882. Bustina da Ponte a Elsa – corsivo unico annullatore di 20 cent. Umberto I – indirizzata a Firenze


Istituita come collettoria di 2ª Classe ed aggregata all’ufficio postale di Empoli, ricevette il bollo lineare corsivo, reperibile apposto sia sulla lettera che come unico annullatore, oppure come annullatore insieme al bollo di Empoli.

29 aprile 1885. Ottagonale di Ponte a Elsa, passata collettoria di Iª Classe nell’ottobre 1883.


Nello stesso periodo di Limite – il 1 ottobre 1883 – Ponte a Elsa passò collettoria di 1ª Classe e fu dotata dell’ottagonale a data, che contraddistingueva il servizio rurale di quella categoria.
In data 1 agosto 1892 la località fu elevata ad ufficio postale di 2ª classe, con dotazione del bollo tondo riquadrato (1).


7 ottobre 1897. Cartolina postale annullata con il tondo-riquadrato dell’ufficio postale di Ponte a Elsa.

 

1° agosto 1898. Ricevuta di cartolina-vaglia, con la quale dall'ufficio postale di Ponte a Elsa vengono trasferite £.10, come risulta dalla perforazione sui numeri prestampati.

P.S.
Devo la possibilità di avere reperito la data di apertura dell’ufficio postale a Ponte a Elsa al lavoro di scansione e pubblicazione sul sito dell’ISSP di molte annate del Bullettino del ministero delle poste e dei telegrafi, curato da Roberto Monticini al quale vanno i miei ringraziamenti.
All’epoca della redazione di questo articolo, risalente a molti anni addietro, non disponendo di quel dato, avevo avanzato un insieme di ipotesi oggi superflue che tuttavia qui riporto.

Gli elementi a disposizione di cui tenere conto e da valutare sono i seguenti.
• Ponte a Elsa alla fine del 1885 usava l’ottagonale di collettoria, che si trovava in ottimo stato, in quanto le impronte appaiono impresse in modo assai nitido.
• Nell’ottobre 1897 usava il tondo riquadrato, abbastanza ben impresso. Questo tipo di annullo fu introdotto dall’amministrazione postale alla fine degli anni ’80 in modo progressivo; quello con tre lunette agli angoli – come quello di Ponte a Elsa – nel 1891.
• E’certo - in quanto riportato nell’ “Indicatore postale-telegrafico del Regno d’Italia per l’anno 1900”- che in quell’anno nella località era già stato aperto l’ufficio postale di 2° classe.
• Occorre poi tener conto delle disposizioni contenute nel “Bullettino postale telegrafico “ n.II del 1889, secondo le quali “A datare dal 1 luglio p. v. i bolli delle collettorie…….che debbano essere rinnovati, saranno di forma uguale a quello dei bolli degli ufizi, ma gli attuali bolli ottagonali rimarranno in uso finché sieno adoprabili, tranne che qualche collettoria sia trasformata in ufizio, nel qual caso il suo bollo sarà mutato, sostituendolo con uno cilindrico”.

In base a questi dati può dedursi che: A) data la nitidezza delle impronte, e quindi il limitato uso del bollo, è improbabile sia sopravvenuta una rottura dell’ottagonale che abbia richiesto la sostituzione con il tondo riquadrato, come prescritto dal Bullettino del 1889; B) poiché, sempre in base al citato Bullettino, in caso di trasformazione di una collettoria in ufficio postale, il bollo doveva essere sostituito con quello di nuovo tipo, ne segue che all’ottobre ’97 Ponte a Elsa doveva già essere stata trasformata in ufficio postale; C) il periodo di trasformazione in ufficio è quindi circoscritto tra il ’91 ed il ’97; D) tenuto conto della discreta nitidezza del tondo riquadrato il passaggio è ipotizzabile verso il 1895, pur ribadendo che una ricerca delle date d’uso dei bolli della località può ristringere di molto il periodo
”.

 

Note

1) Bullettino del ministero delle poste e dei telegrafi n. VI – 1892, pag. 261.


Bibliografia

G. Gaggero - R. Mondolfo: Le collettorie postali del Regno d’Italia.
F. Filanci: La bolzetta che vien dalla campagna; in “Storie di Posta”, n. 12, 13, 14.
G. Pallini - P. Saletti: I Corrieri del Mangia. La Posta a Siena e nel suo territorio dai Medici al XX secolo.


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