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L'origine dei bolli speciali a date
senza nome di paese

di Alberto Càroli
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

Sfogliando un vecchio numero de Il Bollettino Filatelico (n. 302 - 2, 28 febbraio 1935, pagg.27-28) siamo riusciti ad individuare l'incipit dei bolli d'emergenza. Gioacchino Saraceni nell'articolo Sebenico, nel quale descrive della corrispondenza i cui francobolli provenienti da questa località sono stati annullati con un piccolo bollo circolare che reca la sola data nel mezzo, senza l'indicazione dell'ufficio di partenza, riporta anche la disposizione ministeriale (n. 353 del 31 agosto 1893) che introduce il bollo e ne disciplina l'uso.

La riportiamo come è stata citata dal Bollettino:

BOLLO SPECIALE A DATE SENZA NOME DI PAESE
Quanto prima sarà distribuito a tutte le Direzioni provinciali uno speciale bollo a date, senza nome di paese, da valere per sostituire temporaneamente i bolli ordinari degli ufizi o delle collettorie, che dovessero essere ritirati per riparazioni.


Le Direzioni dovranno ritirare i bolli logori, mandando in cambio il bollo senza leggenda agli ufizi interessati, i quali lo adopereranno, applicandolo insieme al bollo nominativo, in modo che le due impronte restino vicine una all'altra.

La circolare concorda con quanto scritto da R. Bernardelli nella prima puntata dell'articolo Bollature postali italiane d'emergenza (in Il Bollettino Filatelico d'Italia n. 581, gennaio 1961, pag. 64) che ipotizza l'introduzione di questi bolli intorno al 1892. L'impronta con la data più remota da lui conosciuta è del 12 novembre 1893 (Fusignano RA). Per la Toscana la data più remota sino ad oggi conosciuta è quella di Sesto Fiorentino del 9 febbraio 1894.



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