

COLLEGIO NAZIONALE DEI PERITI FILATELICI
ISCRITTI NEI RUOLI DELLE C.C.I.A.A. E/O DEI TRIBUNALI
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comunicato stampa del CNPFI pubblicato
su "il postalista"
COMUNICATO STAMPA N° 5
21 novembre 2010
IL CNPFI RISPONDE AL CLUB DELLA
FILATELIA D’ORO E CONVOCA L’ASSEMBLEA
GENERALE DEI PERITI FILATELICI ITALIANI PER IL 27 NOVEMBRE 2010 A VERONA
Il Collegio Nazionale Periti Filatelici Italiani (CNPFI)
dipartimento autonomo del Collegio Periti Italiani (CPI) è venuto a conoscenza
solo a mezzo stampa del “Parere ed invito N. 3” diffuso dal “Club della
Filatelia d’Oro Italiana” riguardante la regolamentazione dell’attività peritale
italiana e le modalità di emissione dei certificati peritali. Il CNPFI, pur
apprezzando l’opera di costante impegno che il Club sta portando avanti da
alcuni mesi, ritiene indispensabile a causa delle numerose imprecisioni
contenute nel “Parere ed invito N. 3” porre all’attenzione del mondo filatelico
italiano alcune doverose puntualizzazioni.
Nel PARERE viene indicato:
-
che “l’attività di Perito Filatelico è
libera ovvero per esercitarla non è prevista l’iscrizione ad un albo
specifico” ed inoltre che “in Italia l’attività di perito filatelico può
essere esercitata liberamente da chiunque senza alcuna formalità esame o
nomina”. E invece, gli albi dei “Periti ed Esperti” esistono da sempre
presso tutte le Camere di Commercio Provinciali. Inoltre per esercitare
una qualsiasi attività peritale che sia fiscalmente in regola e con la
necessaria Partita IVA risulta indispensabile produrre la cosiddetta
“visura camerale” intesa come certificato di iscrizione indispensabile
per poter esercitare l’attività. Se lasciamo passare un simile distorto
messaggio, nei prossimi mesi ci troveremo sul serio decine di abusivi
che si autodichiareranno “Periti Filatelici” con gravi conseguenze per
tutto il mondo filatelico nazionale. Il CNPFI fondato lo scorso 24
Giugno 2010 e che conta già 10 iscritti, ha tra i suoi scopi anche
quello di regolamentare l’attività peritale nazionale attraverso una
attenta selezione dei propri iscritti che devono avere determinati
requisiti.
-
che “i prezzi dei diversi servizi
offerti dai periti non vengono più adeguatamente pubblicizzati come
avveniva nel passato e per esemplari di un certo valore il costo del
certificato è commisurato alla loro valutazione di catalogo”. Riteniamo
necessario puntualizzare che la maggior parte dei periti filatelici sono
dotati di propri siti internet professionali dove gli onorari risultano
facilmente consultabili. Altri riportano invece i loro tariffari sulle
pagine pubblicitarie dei cataloghi nazionali. Riguardo il costo dei
certificati bisogna tenere conto che il valore di mercato dei
francobolli negli ultimi anni ha subito una contrazione e
conseguentemente anche il costo dei certificati. Attualmente, il costo
medio di un certificato varia dai 10 ai 50 euro lordi di imposte e ciò
si evince proprio dai tariffari resi pubblici. Certamente per rarità
importanti l’impegno, i costi di indagine e la responsabilità aumentano
proporzionalmente e con esso il costo finale dell’attestato così come
avviene in quasi tutte le professioni di concetto.
Nell’INVITO ai periti filatelici viene consigliato in 10 punti:
1.
di “costituire una
autorevole associazione” dimenticando che questa già esiste (anche se da
pochi mesi) come Collegio Nazionale Periti Filatelici Italiani (CNPFI)
l’unica associazione peritale filatelica nazionale operante e con risvolti
istituzionali assimilabili a quelli di un vero e proprio Ordine
Professionale. Il Collegio Periti Italiani (CPI) del quale il CNPFI fa
parte, risulta infatti la principale associazione peritale italiana
ampiamente riconosciuta in tutte le sedi. Si ricorda inoltre che il
Presidente della Repubblica On. Oscar Luigi Scalfaro ha ricevuto una
delegazione del CPI al Quirinale il 21 Settembre 1998.
2.
di “nominare un’apposita
commissione esaminatrice presso le CCIAA”. Questo aspetto è già nei progetti
futuri del CNPFI.
3.
di “definire gli standard
operativi dell’attività del perito filatelico”. Questo argomento è già nel
programma del prossimo Congresso Nazionale dei Periti Filatelici che si terrà a
Salsomaggiore il 14/15 Maggio 2011 attualmente in fase di organizzazione.
4.
di “non utilizzare mai la
formula A mio parere”. Anche questo argomento sarà affrontato nel prossimo
congresso nazionale. E’ evidente che una simile svolta non può essere lasciata
all’iniziativa del singolo professionista ma deve doverosamente scaturire da una
concertata decisione collegiale che venga approvata a maggioranza. Va comunque
segnalato che alcuni periti già da diverso tempo stilano dei certificati
fotografici in cui la dicitura “a mio parere” non risulta più utilizzata.
5.
di “permettere la tracciabilità
dei certificati”. Su questo aspetto i periti del CNPFI concordiamo pienamente e
ritengono che sia fondamentale il cercare di diffondere l’uso della numerazione
progressiva palese dei propri certificati onde poter risalire in qualsiasi
momento alla copia conservata nel proprio archivio professionale per qualsiasi
necessità.
6.
di “rendere pubblico il
tariffario attraverso adeguata pubblicità”. Questo aspetto è già stato
affrontato nel punto 2 del PARERE.
7.
di “non correlare i prezzi delle
prestazioni alla valutazione di catalogo”. Questo aspetto è già stato affrontato
nel punto 2 del PARERE. E’ evidente che non può essere stilato un certificato al
costo di 50 € per una “Repubblica Romana” (il certificato costerebbe quasi come
il francobollo….) così come non può essere stilato un certificato al costo di 50
€ per un 3 Lire di Toscana.
8.
di “moderare i prezzi delle
prestazioni”. Questa evoluzione si è già manifestata del tutto spontaneamente da
qualche anno a questa parte. A causa del considerevole incremento delle
richieste di certificazioni provenienti dallo sviluppo delle note piattaforme di
vendite on-line e che ha reso indispensabile anche la certificazione di
esemplari di valore medio-basso, anche il costo medio di un certificato si è
conseguentemente sensibilmente contratto.
9.
di “rimanere estranei ed
indipendenti dal mondo commerciale”. Questo è sicuramente uno dei cavalli di
battaglia del CNPFI. Tutti gli iscritti sono accesi sostenitori di una
necessaria completa e totale indipendenza del perito filatelico dal mondo
commerciale. Solo con questo presupposto si potrà salvaguardare la propria
serenità di giudizio e la propria professionalità. Il CNPFI pertanto avverserà
in futuro e in ogni sede qualsiasi tentativo di far nascere nuclei di periti
filatelici “gravitanti” nell’orbita di associazioni commerciali o sotto la loro
egida. Questo doverosamente per la tutela di tutti: collezionisti e commercianti
stessi.
10.
di “definire una polizza di
assicurazione e responsabilità”. La copertura assicurativa professionale con la
recente fondazione del CNPFI sarà ora finalmente possibile anche se non di
facile e rapida attuazione. Anche questo argomento sarà affrontato durante il
prossimo congresso nazionale.
Anche il CNPFI, in questa occasione, vuole formulare i suoi inviti al mondo
filatelico. Invitiamo dunque tutte le associazioni nazionali, dalle più
importanti alle meno note, a collaborare con il CNPFI per una nuova diffusione e
per una rinascita della filatelia italiana a tutti i livelli. Invitiamo a
condividere gli scopi e le finalità del CNPFI nonché a diffondere ed a
verificare l’applicazione del “Codice Deontologico del Perito Filatelico
Italiano” da noi
definito e reperibile sul nostro sito:
www.collegioperitifilatelici.it
Per concludere, informiamo che il prossimo 27 novembre alle ore 14,30, durante
la manifestazione Veronafil si terrà l’assemblea generale dei periti filatelici
italiani dove saranno affrontati molti temi all’ordine del giorno.
Seguirà l’elezione del comitato esecutivo del CNPFI per il suo primo triennio di
vita e che rimarrà in carica fino al 31 dicembre 2013.
Il Coordinatore Nazionale del
CNPFI
Franco Moscadelli