Posta Aerea

 

 



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LA RIATTIVAZIONE DEL SERVIZIO POSTALE AEREO
CON I PAESI EXTRA EUROPEI
DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE

di Costantino GIRONI

Premessa
Il 10 giugno1940, allo scoppio della seconda guerra mondiale, la Regia Aeronautica ordinò la requisizione di tutti gli aerei appartenenti alle compagnie aeree civili italiane: Lai, Lati e Ala Littoria. Furono militarizzati oltre settecento uomini fra piloti, tecnici e specialisti che andarono a formare i “Servizi Aerei Speciali”, per far fronte alle prevedibili incombenti esigenze belliche. Vennero mantenuti solamente i collegamenti aerei con le colonie in Africa, fino al novembre 1941, quando cadde Gondar, ultimo avamposto italiano nell’Africa Orientale. Fino a poco tempo prima i collegamenti regolari con l’Africa Orientale venivano effettuati con scali intermedi in Egitto e nel Sudan Anglo-Egiziano ed a seguito della chiusura dei campi di aviazione intermedi, perché situati in territorio nemico, si dovettero modificare le rotte. Il collegamento fu garantito da aerei ed equipaggi della Regia Aeronautica sulla rotta Roma-Bengasi-Asmara, nonostante le difficili condizioni di volo, perché si trattava di sorvolare territori nemici per parecchi chilometri in completo silenzio radio e pertanto senza radio assistenza ed informazioni meteo. Nel febbraio 1941, con la caduta di Bengasi lo scalo intermedio fu fissato a Tripoli, aumentando però il percorso di circa 400 chilometri. Successivamente con la perdita di Asmara e di Adis Abeba non vi furono più collegamenti. Erano rimasti disponibili solo i campi di Gimma e Gondar dove però non era possibile effettuare i rifornimenti per i voli di ritorno.

I servizi postali aerei, quasi tutti soppressi durante la seconda guerra mondiale, ebbero la loro timida ripresa nell’agosto 1945, quando entrarono in funzione i “Corrieri Aerei Militari” che garantivano solamente i collegamenti fra Roma e le varie città italiane. Questi costituivano l’unica concessione accordata dalla Commissione alleata di controllo delle clausole armistiziali.

La riattivazione

L’anno seguente è la T.W.A. ad inaugurare i servizi aeropostali transoceanici del dopoguerra; il 31 marzo 1946 un Constellation Lockheed 049, quadrimotore, vola per la prima volta sulla linea Washington-New York-Parigi-Roma. Per il volo di ritorno le Poste Italiane concedono il primo annullo speciale aeropostale del dopoguerra: “Volo Inaugurale – Roma-Washington – 4.4.46”:
Bisogna partire però al gennaio 1946 per un servizio organico che veniva sancito dal bollettino n° 1 del 1 gennaio 1946, che annunciava appunto la riattivazione dei servizi postali aerei con l’estero tra l’Italia ed i paesi europei, per l’intera Europa con l’esclusione della Svizzera, dell’Austria, della Spagna, del Portogallo, perché con queste Nazioni non esistevano collegamenti utili, nonché con la Germania con la quale il servizio postale era ancora sospeso.
Il successivo bollettino n° 6 del 21 febbraio1946 annunciò che dal 1 marzo 1946 erano ammesse alla spedizione per via aerea le lettere e le cartoline ordinarie e raccomandate a destinazione dei paesi extra europei e qui segue l’elenco di tutti i Paesi interessati, mediante l’applicazione della speciale sopratassa di trasporto aereo che variava per ogni singolo Paese compreso nell’elenco.
Tali corrispondenze avrebbero dovuto essere avviate, a seconda della convenienza, avuto riguardo alle località d’impostazione, presso gli uffici di concentramento aereo di Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Lecce, Palermo, Cagliari, Sassari, Genova e Catania, dai quali sarebbero poi state fatte affluire all’ufficio di Napoli – Ferrovia mediante l’utilizzo delle linee aeree della rete interna italiana, o anche dei mezzi normali, per essere incluse nei dispacci aerei per l’estero formati dal predetto ufficio di Napoli – Ferrovia, che avrebbe dovuto ricevere separate istruzioni, istruzioni che malgrado attente ed accurate ricerche non risultano mai pervenute. Sulla base di ulteriori studi e ricerche e del materiale visionato si può affermare come non ci siano notizie certe che la ripresa del servizio di Posta Aerea annunciata dal bollettino n° 6 per il 1 marzo 1946 abbia avuto effettivamente luogo nello stesso mese di marzo. Per cui anche se vi sono buste con dicitura “Posta Aerea” ed affrancate con l’aggiunta della sopratassa aerea, ma che non portano nessun bollo di arrivo, non siamo in grado di stabilire se queste siano state effettivamente trasportate per via aerea.
I primi Paesi verso i quali confluirono le rotte, furono gli Stati Uniti d’America e quelli dell’America Latina ove risiedevano molti italiani emigrati ed andavano costituendosi i primi rapporti commerciali del dopoguerra. Le lettere e le missive che raggiungevano le Americhe per piroscafo potevano così utilizzare un mezzo più rapido che consentiva di ricevere la corrispondenza in minor tempo.

In questo primo periodo di tempo, nel quinquennio 1946-1950 preso in esame, quando il servizio aereo era in fase di avvio ed assestamento, le tariffe postali, sia per la corrispondenza diretta all’estero che per le relative sopratasse aeree subirono frequenti cambiamenti.
Il citato bollettino n° 6/1946 stabiliva che, a decorrere dal 1 marzo 1946, la sopratassa aerea per la corrispondenza destinata agli Stati Uniti d’America, via Parigi-New York era di lire 31 per ogni porto di 5 grammi.

Un mese dopo il bollettino n° 11/1946, con decorrenza dal 1 aprile 1946, confermava la sopratassa aerea per la corrispondenza indirizzata agli Stati Uniti d’America, via New York in lire 31 e in lire 53 per la corrispondenza destinata in Argentina.

Il bollettino n° 7/1947, con decorrenza dal 15 marzo 1947, stabiliva la sopratassa aerea per la corrispondenza destinata agli Stati Uniti d’America, per via diretta, in lire 25 (fig. 5), in lire 35 per la corrispondenza destinata in Argentina, via Londra, e in lire 35 per la corrispondenza indirizzata in Brasile, via diretta.

Successivamente i bollettini n° 24-25/1947, con decorrenza dal 1 settembre 1947, stabilivano in lire 57 la sopratassa aerea per la corrispondenza destinata agli Stati Uniti d’America, via diretta,

in lire 71 per la corrispondenza destinata al Messico,

e in lire 105 per la corrispondenza destinata in Argentina.

Verso la fine del 1947, il bollettino n° 35 dell’11 dicembre, con decorrenza 16 dicembre 1947, modificava nuovamente le sopratasse aeree: lire 60 per la corrispondenza destinata agli Stati Uniti d’America,

lire 105 per la corrispondenza indirizzata in Argentina, e lire 75 per quella destinata al Messico.

Nell’anno successivo il bollettino n° 18/1948, con decorrenza dal 15 maggio 1948, modificava nuovamente le sopratasse aeree: lire 55 per la corrispondenza destinata agli Stati Uniti d’America,

lire 100 per quella indirizzata in Argentina,

lire 110 per quella indirizzata in Brasile, e lire 60 per quella destinata al Messico.

I frequenti e repentini cambiamenti delle tariffe postali inducevano i mittenti, talvolta, a non applicare correttamente le previste tariffe, ma le poste consapevoli di questa situazione, in alcuni casi non segnalavano con la T che la corrispondenza all’arrivo doveva essere tassata.
L’anno successivo un nuovo bollettino, il n° 13/1949, comunicava le variazioni della sopratassa aerea a decorrere dal 16 maggio 1949, che però per gli Stati Uniti d’America rimaneva invariata in lire 55.
Una ulteriore variazione veniva annunciata con bollettino n° 28/1949, con decorrenza dal 23 settembre 1949: lire 60 per la corrispondenza destinata agli Stati Uniti d’America,

lire 135 per quella destinata all’Argentina, e lire 135 per quella indirizzata in Paraguay.

A partire dal 1 gennaio 1951, le tariffe postali furono più regolari e si stabilizzarono.



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