Posta Aerea

 

 



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Posta aerea italiana
Il biennio che precede il secondo conflitto mondiale: 1938/1940


di Costantino GIRONI

Dall’inizio degli anni trenta, anche a seguito delle importanti traversate atlantiche appena concluse dagli aerei di bandiera italiana, diventa sempre più attuale e diffuso il proposito di istituire un collegamento aereo tra l’Italia e l’America meridionale, continente in via di notevole sviluppo e residenza di molti nostri emigranti.
L’Ala Littoria animata dall’entusiasmo e dall’esempio del suo presidente Umberto Klinger, attua tutta una serie di studi e ricerche di carattere tecnico e commerciale finalizzati alla realizzazione di una linea transatlantica e alla collaborazione con le giovani aviazioni dell’America Latina.
Su quel mercato sono già operanti l’Air France con i voli postali e la tedesca Lufthansa, mentre la Pan American non perde occasioni per estendere la sua rete e l’influenza dell’aviazione commerciale statunitense nelle regioni del Centro e Sud America.
Esistono quindi due linee di navigazione aerea colleganti l’Europa ed i paesi del Sud America, linee gestite rispettivamente dalla Francia attraverso l’Air France e dalla Germania per mezzo della Lufthansa. L’impresa inizialmente progettata per stipulare accordi fra l’Ala Littoria con Air France e Deutsche Lufthansa non ebbe seguito per il veto e l’ostilità soprattutto della Francia a far sorvolare dagli aerei italiani i territori africani delle sue colonie e far utilizzare i suoi aeroporti come scali tecnici delle progettate linee aeropostali transatlantiche italiane. Ad evitare l’affermarsi di un’assoluta preponderanza franco-tedesca in questo campo appare sempre più necessaria la partecipazione dell’Italia ai servizi di navigazione aerea sud-atlantici con l’istituzione di una linea italiana per rendere più facili ed accrescere i mezzi di comunicazione tra l’Italia ed i paesi del Sud-America.


E’ evidente che l’Italia per il suo presente e passato aviatorio non può restare a guardare.
Negli anni 1936/1937 si susseguono progetti, accordi, sopraluoghi e verifiche. Sulla tipologia dell’aeromobile da utilizzare, idrovolante o terrestre si confrontano visioni diverse.
Nel gennaio 1938 ebbe luogo il raid Roma- Rio de Janeiro, conosciuto anche come quello dei Sorci Verdi, dall’insegna scherzosa dipinta sulle carlinghe, compiuto a tempo di primato da tre equipaggi italiani a bordo di altrettanti SM 79, velivoli terrestri; se da un lato tranquillizza sull’affidabilità di un terrestre anche sopra estese superfici d’acqua, dall’altro non entusiasma per le carenti caratteristiche di carico e di conforto passeggeri.
Il 19 marzo 1938 ci fu il primo volo sperimentale Roma-Buenos Aires. “1° volo sperimentale – Ala Littoria – Italia–America Latina” come riportato sulla cartolina che reca al verso l’immagine fotografica dell’idrovolante Cant Z 5068 marca I – ALAL, aereo con cui è stato effettuato il volo. Piloti Carlo Tonini ed Umberto Klinger.


La necessità di esperienze specifiche porta alla costituzione, all’interno della stessa Ala Littoria della sezione autonoma Linee Aeree Atlantiche e poco dopo alla fondazione della LATI (Linee Aeree Transcontinentali Italiane), società concepita per realizzare il collegamento in programma con il Sud America.
Anche l’aereo subisce modifiche ed adattamenti per essere adeguato, non senza difficoltà e contrattempi, come risulta dallo scritto lasciatoci dal comandante Valentino Pivetti, al servizio postale di lungo raggio con la sigla SM 83. Si compiono voli sperimentali, prove di decollo a carico crescente per stabilire le migliori prestazioni della macchina, voli di ricognizione per lo studio dei campi principali, persino prove di scarico rapido del carburante.
E’ stato intanto ottenuta, direttamente dal capo del Governo portoghese la concessione per l’utilizzo dell’Arcipelago del Capo Verde quale punto di appoggio per la traversata dell’Atlantico Meridionale ed è già partita la spedizione italiana incaricata di costruire l’aeroporto necessario allo scalo tecnico della nostra aerolinea.
Vengono superate enormi difficoltà, vissuti momenti drammatici, ma il 7 ottobre 1939 il primo aereo italiano atterra sulla pista di Espargos, su quel campo in terra battuta, ancora in fase di ultimazione, per portare materiale e posta per i componenti della spedizione che ha compiuto il miracolo.
La linea esclusivamente postale prevedeva una corsa settimanale nei due sensi fra Roma-Siviglia-Lisbona-Villa Cisneros-Isola del Sale-Pernanbuco-Rio de Janeiro.
La linea aerea era divisa in tre tronchi: il primo così detto “Europeo” era servito da quattro apparecchi fra Roma e l’Isola del Sale, il tratto “Atlantico” fra l’Isola del Sale e Pernanbuco con quattro aerei ed infine il tratto “Americano” tra Pernanbuco e Rio de Janeiro, sempre con quattro aerei.
Il volo inaugurale nei due sensi partì il 21 dicembre 1939 e l’aereo partito dalle Americhe, dopo essere giunto a Villa Cisneros, decollava il 24 dicembre in direzione di Siviglia, ma il volo fu funestato dalla perdita dell’aereo Savoia Marchetti SM 83 I-ARPA avvenuta nei pressi di Tamanar nel Marocco spagnolo dove tutte le persone a bordo trovarono la morte; l’equipaggio aveva come comandante Antonio Rapp, secondo pilota Franco Pascucci, montatore Carlo Zunino e motorista Gaddo Bugni, il colonnello Mario Massai, lui stesso pilota era a bordo per documentare il primo volo di rientro a Roma.



Il servizio aereo si svolgeva con i seguenti tempi: la posta da tutta Italia confluiva in treno a Roma il mercoledì per la formazione dei dispacci, il giovedì mattina alle prime luci un automezzo la portava a Guidonia, veniva caricata sull’aereo che atterrava a Siviglia per ricevere la posta di provenienza iberica, il raccordo Lisbona-Siviglia era avvenuto il giovedì e lo stesso giorno l’aereo I-ARPA aveva proseguito per Villa Cisneros. Il venerdì effettuò la tratta Villa Cisneros Isola del Sale.
Nella giornata di sabato, sull’Isola del Sale era preso in consegna dagli aerei del tratto “Atlantico” che lo portavano a Recife. Da Recife nel giorno di domenica un apparecchio del settore “Americano” la trasportava a Rio de Janeiro. Nel senso inverso la posta partiva lo stesso venerdì e giungeva a Guidonia nel pomeriggio di lunedì e veniva immediatamente portata a Roma e smistata per tutto il continente europeo.
Dal 1 settembre 1939 la Germania entrò in guerra. Nei paesi sud americani esistevano varie società partecipate da capitali tedeschi, quali Syndicato Condor, Lioyd Aereo Boliviano, Lufthansa Sucursal Perù, che esercitavano collegamenti interni e che si raccordavano con la Lati per il trasporto della posta da e per l’Europa, avendo dovuto la Lufthansa cessare il collegamento transatlantico.
Il servizio aereo LATI per il Sud-America, dopo la nostra entrata in guerra il 10 giugno 1940 contro Francia ed Inghilterra, subì un momentaneo rallentamento; infatti dopo la traversata del 9 giugno 1940, la successiva è solo del 24 e non di una settimana dopo come era il ritmo normale. Poi con l’entrata in guerra contro gli Stati Uniti, che controllavano l’Atlantico, fu definitivamente interrotto il 19 dicembre 1941 dopo circa due anni ed un centinaio di voli transatlantici di andata ed altrettanti in senso inverso.


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di Costantino GIRONI


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