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La “Carrozza senza cavalli”
di Carlo Menon

di Renato Morandi (Aicam n. 408)

Ancora oggi non è chiaro chi ha creato la prima automobile costruita in Italia. Al contrario di quanto si è portati a credere, non è stata la FIAT, che solo nel 1899 ha messo in strada la sua prima vettura, il modello “3½ HP”, prodotta in 8 esemplari. La primogenitura se la contendono l'imprenditore torinese Michele Lanza, che nel 1895 progetta e costruisce un veicolo con motore a scoppio a due cilindri, in grado di muoversi da solo su quattro ruote, il veronese Enrico Zeno Bernardi che già nel 1884 aveva realizzato un triciclo in legno spinto da un motore a scoppio per il figlio di cinque anni e che nel 1894 produce una vetturetta, sempre a tre ruote e quindi lontana dalla concezione attuale di autovettura, ed infine Carlo Menon, che a Roncade, nella sua officina di “fabbro ferraio e costruttore di velocipedi su commissione”, realizza nel 1895 un quadriciclo mosso da un motore a scoppio di 2,5 HP, che chiama "carrozza senza cavalli" e che produce per il pubblico a partire dal 1897, con due anni di anticipo sulla prima auto FIAT.


Le caratteristiche principali del mezzo denotano tutta la bravura e la genialità del costruttore veneto: il telaio è tubolare rigido, composto da due elementi collegati tramite una cerniera centrale e da settori oscillanti, con il motore e il sistema di trasmissione solidali alle ruote, mentre la carrozzeria è molleggiata, appoggiata sul telaio tramite quattro molle ellittiche a balestra.

Il comfort della vetturetta è positivamente influenzato dal fatto che carburatore, serbatoio del carburante, batteria e radiatore di raffreddamento a serpentina sono stati alloggiati nella parte molleggiata.

Molto importante per la comodità dei passeggeri anche la innovativa soluzione tecnica di ruote in acciaio a raggi, anziché di quelle all’epoca, più consuete in legno, grazie all'esperienza maturata nel campo delle biciclette. I pneumatici sono del modello tipo Pirelli Cord a sezione costante sulle quattro ruote. Tutto sommato, una vetturetta più leggera di altre (il solo telaio è pesante poco più di due quintali e mezzo), che può raggiungere i 35 chilometri all’ora, tra lo stupore e l’ammirazione di quanti, a Treviso e provincia, hanno la ventura di vederla in strada.

L’avventura di Carlo Menon nel settore delle automobili continua fino al 1902, con l’allestimento di una ventina di “carrozze senza cavalli”, tutte prodotte col nuovo motore di tre cavalli e mezzo. Una delle ultime da 3,5 HP costruite a Roncade nel 1902 e rimessa a nuovo dagli eredi del fondatore, nel 1962 è stata la prima autovettura italiana partecipante alla famosissima classica gara inglese Londra-Brighton per auto d’epoca e nel 1966 è stata tra gli oggetti protagonisti del film western all’italiana “I due figli di Ringo”, dove Franco Franchi e Ciccio Ingrassia impersonano i figli di Ringo, il famoso pistolero. In questa pellicola appunto la Menon è il loro cavallo…motore!


Immagine tratta da: 120 anni di storia delle Officine Menon

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