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Le Affrancature Meccaniche bicolori

di Sergio DE BENEDICTIS (Aicam)

L’Art. 15 del Regio Decreto del 3 settembre 1926 n. 1621 “Norme per l’uso di macchine affrancatrici” recita:

“La macchina può essere adoperata per affrancare le corrispondenze ordinarie, raccomandate e assicurate, dirette all’interno ed all’estero.

Gli invii da recapitarsi per espresso, e quelli da inoltrarsi per posta pneumatica, o per via aerea, oltre le impronte delle macchine affrancatrici devono recare i francobolli in uso per tali servizi speciali.

E’ consentito completare con francobolli la eventuale insufficienza di valore delle impronte delle macchine affrancatrici.

Le impronte delle macchine affrancatrici debbono essere impresse con inchiostro di colore rosso vivo.

Esse devono essere nitide ed apposte direttamente sugli involucri degli invii, in alto, a destra, dalla parte dell’indirizzo.

La data del bollo deve essere precisamente quella del giorno in cui la corrispondenza viene consegnata all’ufficio postale designato, o alla persona incaricata del trasporto o del recapito, se è spedita in corso particolare.”

Ecco quindi che se vogliamo collezionare e studiare impronte bicolori, dobbiamo necessariamente volgere lo sguardo fuori dai confini italiani, dove è permessa l’affrancatura meccanica con inchiostri diversi dal rosso.

 

Nella figura qui sotto possiamo vedere come tecnicamente viene modificato e sdoppiato il rullo inchiostratore al fine di poter ottenere l’effetto della doppia colorazione.

Macchina affrancatrice Krag.

 

Dopo la Krag, diffusa maggiormente nei paesi scandinavi, altre case produttrici hanno proposto modelli in tal senso: in Svizzera la Hasler, fin dagli inizi nel 1925 la Universal in Brasile, la Satas francese. Con l’entrata in campo della Pitney Bowes, grazie alla sua enorme diffusione, la nostra collezione si allarga.

 


Se non ufficialmente, anche in Italia abbiamo la nostra bicolore; sotto forma di Specimen la Francopost ha voluto nel Natale del 1995 omaggiare l’Associazione dei Collezionisti di Affrancature Meccaniche (AICAM) dimostrandone la fattibilità.


La modalità di inserimento dell’oggetto da affrancare è completamente opposta rispetto alle normali macchine: il verso è quello del lato più stretto del rettangolo che comprende l’impronta.
Datario e punzone normalmente continuano ad essere inchiostrati in rosso, mentre per la targhetta/logo viene utilizzato un colore diverso: i più frequenti, come si evince dalle impronte qui riprodotte, sono il blu, verde, nero e viola.


Quello che ci si sentiamo di dire è che un logo colorato diversamente, forse risalta maggiormente, per quello che è nato soprattutto come veicolo pubblicitario per l’azienda proprietaria della macchina.

Non esistendo cataloghi la caccia è aperta ed il divertimento assicurato.

 

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