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annulli di ambulanti ferroviari in Toscana
di Alessandro Papanti

Il Sig. Riccardo di Torino chiede notizie all’ASPOT in merito al bollo “Amb. Fir.- Massa n° 1” apposto il 18 agosto 1862 al verso di una lettera in suo possesso viaggiata da Firenze a Ruosina:

nei primi anni ’60 si diffusero anche in Toscana – che già vantava una tradizione nel trasporto della corrispondenza per ferrovia tramite le “Strade Ferrate Toscane”, società private che gestivano le locali ferrovie ed effettuavano in proprio un servizio postale privato in concorrenza con quello statale - uffici postali ambulanti a bordo di vagoni ferroviari. Tali uffici furono dotati di annulli propri indicanti le località estreme della Linea e, in seguito, le località di transito più importanti.

Con l’introduzione dei vagoni postali – agganciati in genere in coda ai convogli – la corrispondenza fu obliterata nell’ufficio posto all’interno di detti vagoni dall’addetto delle Poste Statali con appositi bolli recanti l’indicazione della linea ferroviaria interessata al trasporto postale, la data e i numeri 1 e 2 indicanti, il primo la corsa discendente rispetto alla stazione principale, il secondo quella ascendente ( di ritorno ).

Le uniche linee percorse da ambulanti nella Toscana di quegli anni furono la “ Firenze-Livorno “ e la “Firenze-Massa “; il percorso di quest’ultima peraltro coincideva in buona parte con la prima. Questa novità permise una rapida trasmissione della corrispondenza. Infatti se la spedizione per le vie ordinarie comportava giacenze più o meno lunghe negli uffici di transito, con l’uso degli ambulanti questo inconveniente venne ridotto, poiché le lettere - dai punti di raccolta posti ai capi e lungo la linea ferroviaria percorsa - venivano consegnate al funzionario che provvedeva a tassarle e smistarle in viaggio, ed a consegnarle alla stazione più vicina al luogo di destinazione.

Lettera spedita il 18 agosto 1862 da Firenze a Ruosina, affrancata con coppia del 5 cent. della IV emissione di Sardegna. A Firenze la lettera fu imbarcata sull’ufficio ambulante che faceva servizio fra il capoluogo e Massa, come indica l’apposito bollo a piccolo cerchio; venne quindi consegnata alla stazione di Pietrasanta, la più vicina al luogo di destinazione.

La lettera del sig. Riccardo impostata a Firenze il 18 agosto ’62 indirizzata a Ruosina fu trasportata sul treno dotato di Ufficio Postale Ambulante in servizio tra Firenze e Massa, che appose il proprio bollo al verso.

In viaggio fu predisposta per la consegna alla Stazione di Pietrasanta, dove l’Ufficio Postale di questa località mise il bollo a cerchio medio. Sempre lo stesso giorno della partenza il piego pervenne a Seravezza, per giungere il giorno successivo a destinazione.

Questa lettera costruisce un esempio dell’efficienza del servizio postale di circa un secolo e mezzo fà. L’ambulante Firenze-Massa del tipo presente sulla lettera è stato usato nel 1862-1863. I bolli ambulanti hanno pregio solo se annullatori del francobollo, mentre apposti al verso sono molto frequenti e non hanno valore collezionistico, pur testimoniando il trasporto per ferrovia.

Lettera del 10 aprile 1863 da Pisa a Genova, affrancata con il 15 cent. litografico annullato dal bollo dell’Ufficio Postale Ambulante in sevizio fra Firenze e Massa.

La classificazione – senza punteggio - degli Uffici Ambulanti Ferroviari che interessarono la Toscana è contenuto nella “ Monografia delle Poste Toscane “ vol. 3 di F. Bargagli Petrucci sulle “ Strade Ferrate in Toscana”.

La classificazione con punteggio è contenuta nel volume di A.Cattani: “Gli Ambulanti Ferroviari Italiani”che assegna – nell’edizione del ’91 – al bollo sulla lettera del sig. Riccardo punti 10 (su 13) pari a £ 300.000.=.

Il valore corrente di una lettera con uno dei bolli dell’Ambulante Firenze-Massa annullatori (conosciuti a cerchio semplice ed a doppio cerchio) si aggira sulle 150-200.000.=

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