il cane
1887, l'anno in cui mise i primi denti
Gianni V. Settimo

La filatelia tematica favorisce l'incastro di una passione (i francobolli) con una simpatia (nel nostro caso il fedele amico dell'uomo).
Il cane apparve, per la prima volta su di un "envelòpe", il primo maggio del 1840

 

Non si tratta di un francobollo ma di un intero postale detto Mulready
(dal nome dell'artista Willliam Mulready autore del soggetto)

 

Il primo, un piccolo e rosso, francobollo del valore di mezzo centesimo, illustrato con la testa di un Labrador Retriever fu emesso, nel 1887, nell'isola canadese di Terranova (Newfoundland: Yvert & Tellier n. 39)

Dopo questo modesto esordio il nostro amico si ripresenta, sicuramente più soddisfatto, assieme a dei cercatori d'oro, su di un valore, verde, da cinquanta cents, degli States, il 17 giugno del 1898 (Stati Uniti: Y n. 135).

Da quella data il cane è, periodicamente raffigurato sui francobolli di innumerevoli nazioni per le più svariate occasioni e per importanti motivi.

Si pensi, ad esempio, al periodico anno del cane del calendario astrologico cinese (Giappone: Y n. 2072, Hong Kong: Y n. 735/739, è pure ricordato anche dagli Stati Uniti: Y n. 2221), oppure, alla conquista dello spazio da parte della cagnetta Laika (Romania: Y n.1550) commemorata da diverse amministrazioni postali tra cui la Polonia: Y n.1408.

Il genere Canis è composto dalle seguenti specie: il lupo (Canis lupus), il lupo rosso (Canis rufus), il cane domestico (Canis familiaris), il coyote (Canis latrans), lo sciacallo dorato (Canis aureus), lo sciacallo dalla gualdrappa (Canis mesomelas), lo sciacallo striato (Canis adustus) ed il dingo (Canis dingo) che, per taluni studiosi, sarebbe da considerarsi un Canis familiaris.

Pare, secondo recenti studi, che i Canis lupus (progenitori del nostro amico) siano originari dell'America settentrionale e che, col passare dei secoli durante fasi migratorie, giunse in Asia, in Africa e quindi in Europa.

Alcuni resti fossili degli antenati dei cani, risalenti a quattordicimila anni addietro, sono stati scoperti in una caverna dell'Iraq meridionale.

Gli antichi egizi consideravano il cane-sciacallo come un potente amuleto, perché esso rappresentava Anubis, il dio della morte (Egitto: Y n. 692 ed anche Tanzania: Y n. 1564).

In quei tempi si usava far incrociare le femmine dei cani domestici con gli sciacalli ed i risultati di questi incroci (com'è possibile costatare osservando alcuni papiri), erano molto simili agli attuali Pharaoh Hound.

Esistono, tra i circa duemila francobolli dedicati al cane, più di quattrocento possibilità di scelta, tra razze e particolarità, perché quasi tutte le nazioni hanno emesso almeno un francobollo su cui appare il fedele amico dell'uomo.
Chi fosse interessato a questa tematica, molto vasta, può dedicarsi ad una sola, fra numerose specializzazioni.

Limitarsi, se crede, a collezionare i cani per razza o, viceversa, quelli sfruttati come personaggi dai cineasti: Rin Tin Tin, o Rex: ricordate la Lassie (Cambogia: Y n. 725) che in realtà era un maschio che si chiamava Pal? E l'amico dell'attore Al Pacino nel film Serpico? (Guinea Equatoriale: catalogo Michel n. 1062).

Se preferite potete trovarne nella TV (Polonia: Y n. 2232), nei cartoni animati e nelle fiabe, oppure in quelli addestrati per la caccia (Canada: Y n. 294, Nevis: Y n. 844) o, magari, in spettacoli circensi (Rwanda: Y n. 999 e Mongolia: Y n. 973).

Non dimenticando i più valorosi che, da sempre, collaborarono con l'uomo:

 

prima nel trainare la slitta...

(St. Pierre et Miquelon: Y n. 167/174, Ungheria: Y n. 3119 ed anche Francia Y n. 829), 


...poi nel soccorso alpino...

(Regno d'Italia pubblicitari: catalogo Sassone n.1, in Svizzera: Y n.1318, Bulgaria: Y n.1266 ed in Mongolia: Y n. 976),

 

...in ausilio ai non vedenti...

(Sarre: Y n. 103, Stati Uniti: Y n. 1250, Isola di Man: Y n. 738),

 

...collaborare con la Polizia...

(Cecoslovacchia: Y n. 870) e con le Forze armate (Nicaragua: Y PA n.1036).

Anche nella religione si trovano cani: ad esempio in (Vaticano: Y P.A. n. 16/17).

Nel profano, invece, come non ricordare, tra i divi famosi di Hollywood, il vecchio amato Pluto (San Marino: Y n. 771 ed anche Maldive: Y n. 892), Ettore in eterno conflitto con gatto Silvestro (Ghana: Y n .2147) o gli adorabili cuccioli di Dalmata in "La carica dei 101" (Fujeira: catalogo Michel n.1510/1529).

Tra i personaggi dei fumetti possiamo trovare Milou l'inseparabile compagno di Tintin (Belgio: Y n.1939 ed anche Francia: Y n.3303), il complice di giochi di Yellow Kid (Stati Uniti: Y n. 2421 ed ancora, sempre nella medesima serie, il fedele amico della piccola orfanella Anna Y n. 2430) ed il simpatico indimenticabile Snoopy (Gibilterra: Y n. 985/989).

Per l'arte si può iniziare, la collezione, con la riproduzione di un mosaico, raffigurante Cerbero il mitico guardiano infernale, emessa nel 1970 (Jugoslavia: Y n.1264).
Ogni genere d'animale è servito da modello ai grandi artisti.
Fotografi e incisori li hanno, abilmente, riprodotti nella varietà delle forme e nelle diversità delle colorate pellicce ma di certo è il cane che è stato immortalato di più dai pittori: Carpaccio, Goya, Tiziano e Watteau, per citarne solo alcuni.

Noi ora abbiamo deciso di fermarci, perché il vero piacere, per un collezionista, è quello di trasformarsi "in ruspante".
Rovistare nelle scatole "un tanto al pezzo" (che si possono trovare nei mercatini) nella speranza di scoprire un francobollo mancante, è una soddisfazione che non è giusto togliervi.
Buon divertimento.

La tematica consente di spaziare anche nel folclore.
Permette d'impreziosire le sterili taschine, contenenti l'immagine del "fedele amico" aggiungendo accanto ad esse qualche gentile nota.

Un esempio:

Il pechinese Shi-tzu, in cinese, significa "cane-leone".
La loro origine sarebbe il Tibet da dove , sin dai più remoti tempi, il Dalai Lama, inviava in dono, al sovrano del "Celeste impero" questi preziosi regali che venivano, dopo essere tosati in modo di sembrare dei piccoli leoni, consacrati quali animali sacri del buddismo.

Un'antica leggenda racconta che molti secoli addietro un giovane leone s'innamorò d'Uistitì, una minuscola scimmia, ma la loro taglia era così diversa che non potevano coronare il loro amore.
Il leone chiese alle divinità di renderlo talmente piccolo da poter sposare la sua amata. Gli dei rifiutarono, ma lo spasimante chiese con insistenza che il suo desiderio fosse esaudito, anche a costo di perdere la sua forza e il suo prestigio. I Numi commossi da tanto amore, si decisero di ridurlo alla misura adatta, senza privarlo della sua forza.

Da quel giorno nacque il pechinese