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  Arezzo: un nuovo bollo a "bandellette"
di Roberto Monticini

La notizia del ritrovamento di un nuovo bollo di Arezzo, usato in periodo filatelico, l'avevo già annunciata nel 2006 anche se resa nota al solo interno dei soci ASPoT.

Il bollo non è riportato nè in “I Bolli Toscani del periodo filatelico dal 1851”, monografia del Conte Filippo Bargagli Petrucci edita nel 1976, che resta ancora una guida fondamentale per ogni collezionista di storia postale toscana, ma neanche nel più recente Catalogo Sassone Annullamenti.

I bolli a bandellette catalogati sono:

Bollo di origine precursoria non è noto come annullatore, ma solo come datario accompagnatore di altri annulli muti


b1

 

Bollo noto a partire dal 1855, pare in uso fino al 1856, usato quale datario accompagnatore


b2

Bollo introdotto nel 1856 e rimasto in uso fino al 1860, è noto come annullatore sia su Granducato che su Governo della Toscana nonché sulla IV di Sardegna, è noto anche in rosso come annullatore su Governo della Toscana


b3

Le lettere sottoriportate, datate 8 e 9 maggio 1859, presentano un bollo che, a differenza di quelli sino ad oggi catalogati, hanno bandellette con punte che sono di lunghezza intermedia rispetto alle altre due tipologie conosciute (b2 e b3), le lettere che compongono il nome di Arezzo sono di altezza inferiore e le punte più esterne hanno diversa curvatura.




Bollo introdotto nel 1859 (aprile) e rimasto in uso fino al 1860, è noto come annullatore sia su Granducato che su Governo della Toscana

Le ricerche su questo bollo, quale annullatore, furono a suo tempo svolte dal compianto Vanni Alfani del quale serbo sempre un vivo e stimato ricordo.