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Campo di prigionia nella 1ª G.M.: Santuario di Santa Maria del Sasso - Bibbiena |
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di Roberto Monticini | |||||||||||||||||||||||||||
PERCORSO: Le schede > Campi di prigionia e di concentramento nell'aretino > questa pagina AGGIORNAMENTO 06-05-2022: La possibilità di poter ricostruire, nel territorio aretino, le vicende storiche ed umane dei militari prigionieri di guerra durante la 1ª Guerra Mondiale "la Grande Guerra", mi è stata resa possibile solo grazie ai tanti ed importanti contributi di studiosi e collezionisti (1) che mi hanno sostenuto ed aiutato là dove la memoria storica era oramai dissolta.
Nell'elenco degli 83 campi di prigionia al 21 settembre 1916 figura quello di Bibbiena dipendente dall'VIII Corpo d'Armata. Successivamente il presidente della Commissione per i prigionieri di guerra, generale Spingardi, indica in 79.978 il numero dei prigionieri in Italia al 1° gennaio 1917, di questi: 13 ufficiali, 1 aspirante cadetto e 244 militari di truppa erano internati nel campo di prigionia di Bibbiena dipendente dall'VIII Corpo di Armata.
Il campo di prigionia era ospitato nel Santuario domenicano di S. Maria del Sasso a circa km. 1,5 da Bibbiena.
Una parte dei prigionieri era comandata a costruire la strada per La Verna, quella che successivamente sarà chiamata S.S. 208, i cui lavori termineranno, dopo tante controversie, nel 1923.
25 prigionieri di guerra trentini erano invece ospitati a Badia Prataglia, in delle strutture di legno a destra della chiesa il loro compito era quello del taglio del legname. La memoria storica riporta che si trattasse in gran parte di prigionieri trentini, i quali, a ricordo della loro presenza, in una sala del Santuario di S. Maria del Sasso hanno lasciato un dipinto, ancora visibile nella sala biblioteca.
Nelle corrispondenze fino ad oggi da me rinvenute, i prigionieri segnalano come Luogo di internamento Poppi e non Bibbiena, riterrei questa discordanza (ipotesi sostenibile fino a rivenimento di nuova documentazione) giustificabile, infatti 25 di loro erano "ospitati" a Badia Prataglia, frazione di Poppi, e presumibilmente altri dovevano essere alloggiati nei pressi di Camaldoli (Poppi) - per la vicinanza della sede lavorativa - e non nella sede ufficiale di Bibbiena, considerando il fatto che altrimenti tutti i giorni li avrebbero dovuti trasportare con i camion per circa 20 km.
I bolli sino ad oggi rinvenuti in dotazione al Comando in Poppi ed al Reparto in Bibbiena:
Corrispondenza prigionieri di guerra (in franchigia), scritta il 25.7.1916, da prigioniero e diretta a Visoko (Bosnia), parte dell'Impero Austro-Unganico Censura italiana di Roma, censura austriaca di Wien (Vienna).
Corrispondenza del 12 gennaio 1917, diretta a Mitrovica/Srem, in quegli anni era
parte della Croazia-Slavonia e faceva parte del impero Austro-Ungarico. Oggi Srem è la Vojvodina, parte della Serbia, mentre la Slavonia fa parte della Croazia. Censura italiana di Roma, censura austriaca di Wien (Vienna).
Le corrispondenze dei prigionieri di Guerra, dirette in Ungheria:
Corrispondenza diretta a Ragusa, in croato Dubrovnik:
Corrispondenza diretta in Cecoslovacchia: Brno oggi nella Repubblica Ceca:
Nella biblioteca del Convento di Santa Maria del Sasso è anche custodito un diario (purtroppo mancante delle pagine finali) di un frate domenicano che ha partecipato alla Grande Guerra con il grado di Tenente: G. Marcucci, facente parte del 51° Fanteria, la Brigata Alpi di stanza in Francia. È il diario della sua prigionia dedicato a Mariuccia e Severina, queste le pagine iniziali:
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(1) Luigi Armandi - Giovanna Daneusig - Livio Pierallini - Giorgio Migliavacca - Samuel Rimoldi - Francesco Maria Rossi - Salvo Salvi - Padre Giovanni Serrotti - Alcide Sortino |
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