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  La facciata del Duomo di Arezzo
di Giuseppe Alpini

PERCORSO: Fatti, personaggi, documenti ed oggetti testimoni di vita e di storia > questa pagina

Questa cartolina spedita il 12 dicembre del 1916 era stata fatta stampare a Terni presso la Fotolipia Alterocca dall'Associazione per la Costruzione della facciata del Duomo di Arezzo, aveva la finalità di raccogliere fondi per questo scopo.


Il Duomo, dedicato a san Donato, era di fatto la seconda Cattedrale costruita dagli Aretini. Il primo, il Duomo Vecchio, era dedicato a Santo Stefano ed alla Madonna, costruito sulla collina del Pionta, era stato la Cattedrale di Arezzo fino all'anno 1203.

Luigi Cittadini, Storia di Arezzo, Atesa Editrice, Bologna, 1977


Il nuovo Duomo venne costruito sull'attuale colle per motivi di comodità e di convenienza soprattutto per favorire la residenza in città del Vescovo e dei signori feudali, secondo i "desideri" del Comune di Arezzo che si era costituito recentemente.

Per superare le resistenze del Vescovo intervenne il Papa Innocenzo terzo che ordinò al Vescovo Amedeo di trasferirsi in Città insieme ai canonici. Temporaneamente San Piero Maggiore svolse le funzioni di Cattedrale fino a quando il 9 novembre 1277 non decretò di costruire il nuovo ed attuale Duomo.

I lavori si protrassero a lungo, nonostante che, Papa Gregorio X che era morto in Arezzo, avesse lasciato la bella somma di 30.000 fiorino d'oro per la costruzione di una nuova Cattedrale. Chi fu l'architetto non lo sappiamo, ma conosciamo quello che curò la costruzione della facciata: Architetto Dante Viviani, il quale impiegò quattordici anni (1900-1914) per portare a termine l'opera.

Il Viviani aveva vinto il concorso su una quarantina di concorrenti ed il suo progetto era piaciuto molto sia alla Commissione che al pubblico. Successivamente però ci furono delle critiche.

Il Tafi definisce la facciata senza infamia e senza lode: "La facciata... senza essere un capolavoro, non è nemmeno da disprezzare".

I lavori erano stati ultimati, ma ancora nel 1916, in piena guerra mondiale, si continuava a raccogliere fondi, almeno attraverso la vendita di cartoline.