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  RIGUTINO, UN PAESE IN GUERRA:
il soldato Santo Guerini
Gustavo Cavallini

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La corrispondenza è stata effettuata con una Cartolina postale italiana in franchigia del tipo con stemma fra bandiere del giugno 1915, annullata con timbro dell’ Ufficio Posta Militare 35ª Divisione in data 17 novembre 1916 e timbro di arrivo a Rigutino il 26 novembre 1916 (frazionario 4 – 67).
Il formato è mm 140x90 e il divisorio è dato dalla riga doppia.
Questa cartolina viene riportata come tipo 4, con “a” e “p” aperte, gamba della “g” a ricciolo od occhiello e gamba della R allineata.

Mittente Guerini Santo soldato
Ospedale da campo
N° 151
35 Divisione
Salonicco
Zona di Guerra

Rev.mo Pievano
16-11-1916
Lei si meravigliera perché
non le abbia scritto fino ad ora
e crederà che io mi sia dimenticato
del mio buon Pievano. No, il
Pensiero corre spesso costi e ricor
Do sempre l’affetto che mi porta.
Fino ad ora non ò scritto causa
il troppo lavoro. Si è occupati
da mattina a sera. Si è al sicu
ro dei pericoli, ma ciò nulla toglie
Che si debba lavorare.
La mia salute è ottima; come
voglio sperare di Lei.
Mi raccomandi al Signore perché
possa tornare e presto a rivedere
la mia famiglia.
Intento riceva i piu sinceri
auguri dal suo aff.mo ed
obb.mo Guerini Santo

Retro della cartolina in franchigia

Nel luglio del 1916 il Comando Supremo italiano concordò con gli alleati l'invio in Grecia della 35ª Divisione agli ordini del generale Petitti di Roreto; si trattava di un corpo speciale composto da 44.000 soldati, formata dalle brigate di fanteria Sicilia, Cagliari e Ivrea, dal 2° Reggimento di artiglieria da montagna, dal 1° Squadrone di cavalleria Lucca e da diversi reparti del genio zappatori e pontieri, della sanità, delle trasmissioni e della sussistenza.

A sostegno del corpo di spedizione fu anche predisposto il trasferimento a Salonicco di diverse squadriglie di biplani da ricognizione e bombardamento. Il Comando anglo-francese affidò alle forze italiane l'incarico di difendere il settore di Kruscia-Balcan, una linea di circa 50 chilometri dominata dai bulgari arroccati sulle montagne antistanti. La difficile situazione militare in cui venne a trovarsi la 35ma divisione fu aggravata dalla malaria e dal tifo che iniziarono a colpire i soldati italiani.

A fine ottobre 1916, la 35ª Divisione entrò in battaglia sostituendo truppe francesi sui monti Baba; a metà novembre le operazioni militari portarono alla conquista di un passo montano che permise agli italiani di dirigersi verso la città di Monastir, occupata il 21 novembre. Le condizioni invernali peggiorarono a tal punto lo stato delle strade da rendere impossibile azioni in grande stile, la guerra fu sostenuta dalla artiglieria e dalle pattuglie notturne. Nel febbraio 1917 truppe tedesche e bulgare attaccarono di sorpresa reparti italiani alla quota 1050, riuscendo ad impossessarsi di alcuni ordini di trincee e resistendo poi ad ogni contrattacco. Migliorate le condizioni ambientali, la Brigata Ivrea ai primi di maggio 1917 attaccò con forza il nemico asserragliato alla quota 1050; a fronte di iniziali successi seguì una reazione della artiglieria avversaria tale da far arretrare gli italiani alle linee di partenza. L’inverno 1917 – 1918 obbligò gli eserciti a sospendere ogni iniziativa, solo ad aprile 1918 il nemico tentò alcuni colpi di mano, rintuzzati dalla resistenza dei reparti italiani. Fino a settembre non vi furono operazioni rilevanti, poi il deteriorarsi della situazione anche sugli altri fronti europei, obbligò al ripiegamento le truppe austro-bulgare e tedesche; immediato fu il movimento in avanti della forze italiane, la quota 1050 fu riconquistata. L’inseguimento si dimostrò comunque difficile per le insidie del terreno e per la retroguardia nemica decisa a combattere.

Finalmente ai primi di ottobre 1918 sul fronte Macedone il nemico depose le armi; tuttavia per la 35° divisione la guerra non finì: accordi tra gli alleati diedero agli italiani l’impegno di mantenere l’ordine pubblico nelle principali città della Bulgaria. I soldati si distinsero anche per l’umanità con cui intrattennero i rapporti con la popolazione, aiutando le famiglie bulgare più povere con la distribuzione di viveri di prima necessità. La 35° Divisione rientrò in Italia a luglio del 1919.

da: Giuseppe Marchese, La posta militare 1915-1923, Trapani, 1999

 

Gustavo Cavallini
27-02-2022

FONTE

Tutta le corrispondenze sono parte della Collezione Bigi e sono tratte dal libro "Rigutino ai suoi figli migliori" di Lucio Bigi - Adolfo Casalini - - Gustavo Cavallini - Massimo Pulitini, edito da IL QUADRANTE Circolo Culturale Filatelico, Selecta Editrice, ottobre 2017