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  RIGUTINO, UN PAESE IN GUERRA:
il soldato Giovanni Goti
Gustavo Cavallini

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Con il nostro Pievano corrispondeva anche il soldato Goti Giovanni.

La cartolina postale in franchigia è del tipo 1915, con intestazione e stemma a destra, quest' ultimo si trova fra bandiere, annullata con il bollo del Comando di Taranto, partita dall’Ufficio Postale di Otranto (Lecce) il 12-03-1917 avente bollo lineare della Piazza Marittima di Taranto e bolli di censura. Timbro di arrivo dell’U.P di Rigutino: il 15-03-1917.
Il formato è mm. 140x89 e il divisorio è dato da riga doppia, con in basso a destra il nome della tipografia.

Mittente Goti Giovanni
Soldato
232 Battaglione
Milizia Territoriale
Zona di guerra

A
Al Reverendo Don
Ferruccio Bigi
Pievano Toscana
Rigutino
Arezzo

Taranto 11/3/1917 Carissimo Padrone
Vengo con questo onde darle mie Notizie
dove al presente sono buone e cose
e come spero sarà di lei e famiglia ora li
fo sapere che si sta inattesa di par_
tensa pero se mi vuole rispondere a
questo indirizzo mi viene Dietro se al
caso i miei non avessero ricevuto
Notizie di me prego volere fargliele sapere.
Saluti alla mia famiglia e piu mi
Raccomando di sollevarli di qualunque
Bisogno Lo saluto distintamente e sono suo
Servo Goti Giovanni Saluti dame Domenico
Rinaldini sarto

Alcuni giorni dopo, undici per la precisione, abbiamo una nuova corrispondenza da parte di Goti Giovanni.
Anche in questo caso, la cartolina postale in franchigia è del tipo 1915, con intestazione e stemma a destra, quest'ultimo si trova fra bandiere, annullata con il bollo di Posta Militare 1 Truppe Occupazione, partita il 22-03-1917 avente bollo verificato per censura. Timbro di arrivo all’U.P di Rigutino: il 28-03-1917.
Il formato è mm. 140x89 e il divisorio è dato da riga doppia, con in basso a destra il nome della tipografia, diverso da quella precedente.

Mittente Giovanni Goti
Soldato
175° Battaglione
3' Compagnia
Zona Guerra
Albania

Albania 20/3/917 Ill’ustrissimo Signor
Padrone, Le scrivo questa cartolina
per farle sapere l’ottimo stato di
mia salute, come voglio sperare
che sia cosi di lei e di tutta la
sua cara famiglia. Io qua mi
anno messo grazia a Iddio a fare
una grande strada e creda mela
passo benino. Mi fara la gentilez_
za di avvertire la mia famiglia
Preghi il Signore per me La saluto
Lei e tutta la su famiglia. Suo aff.
Goti Giovanni

Per gran parte del 1917 il fronte albanese rimase stazionario: gli italiani compirono periodiche missioni di bombardamento aereo sulla base austro-ungarica di Durazzo, ma non tentarono alcuna grande operazione terrestre; alla fine di ottobre, davanti alla catastrofica ritirata seguita alla sconfitta nella battaglia di Caporetto, fu avanzata la proposta di richiamare in patria il corpo di spedizione dislocato in Albania, ma anche per via dell'opposizione dell'alto comando della Marina, che riteneva di vitale importanza per il mantenimento del blocco del canale di Otranto il possesso di Valona, e dello stabilizzarsi della situazione sul fiume Piave la proposta venne lasciata cadere. L'Armata alleata in Oriente riprese i suoi attacchi al fronte bulgaro, e tra il marzo e il maggio 1917 una serie di operazioni interessò l'area tra il Lago di Ocrida e il Lago Prespa, al confine tra l'Albania e la Macedonia (la cosiddetta "seconda battaglia di Monastir"): il terreno guadagnato dai francesi andò in gran parte perduto in contrattacchi dei reparti bulgaro-tedeschi e l'azione si concluse con un insuccesso per gli Alleati. Un limitato successo fu ottenuto il 7 settembre 1917, nel settore del Lago di Ocrida: un gruppo divisionale francese, appoggiato da circa un migliaio di albanesi della Repubblica di Coriza, lanciò un vittorioso attacco contro le linee bulgare che portò alla cattura della città di Pogradec; i ripetuti insuccessi riportati sul fronte di Salonicco, oltre al desiderio di ricucire i rapporti con gli Alleati, portarono il 14 dicembre 1917 al richiamo in patria del generale Sarrail, rimpiazzato dal generale Adolphe Guillaumat a sua volta sostituito, il 17 giugno 1918, dal generale Louis Franchet d'Espèrey.

La dislocazione dell'Ufficio di Posta Militare 1° delle truppe di Occupazione , da dove è partita la cartolina, è Valona.

Goti Giovanni non risulta caduto in guerra.

Gustavo Cavallini
13-08-2022

FONTE

Tutta le corrispondenze sono parte della Collezione Bigi e sono tratte dal libro "Rigutino ai suoi figli migliori" di Lucio Bigi - Adolfo Casalini - - Gustavo Cavallini - Massimo Pulitini, edito da IL QUADRANTE Circolo Culturale Filatelico, Selecta Editrice, ottobre 2017
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