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  Il difficile inoltro delle corrispondenze dall'ufficio postale di Arezzo in R.S.I.
Roberto Monticini

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Ho già scritto che le corrispondenze che partono da Arezzo in R.S.I., sono minimali considerando che la maggior parte degli aretini erano sfollati nelle campagne e nelle colline circostanti (vedi:
https://www.ilpostalista.it/arezzo/arezzo_0158.htm.

La vita cittadina si era fermata, di conseguenza, anche tutti i servizi risentivano di questa situazione: in città erano rimasti soltanto i militari addetti al Distretto, alla Scuola (vuota) degli allievi ufficiali di complemento, gli ospedali militari erano 3: “Maria Federici” della C.R.I., “Vittorio Emanuele”, con sede nel Convitto Nazionale ed il “S. Caterina” in Via Garibaldi. Gli Uffici cittadini erano stati trasferiti in piazza S. Domenico (Genio civile, alle Scuole Vasari e Poste), a S. Fabiano (Prefettura, Comune), all’Olmo (Banca d’Italia) e in Via Casentinese (scuole “Vasari”).

Da P.Raimondo Caprara guida, La Repubblica di San Domenico Ricordi di guerra, Arezzo, Tipografia Palmini & C., 1985:

Ci mettemmo d'accordo e agli ufficiali tedeschi che attendevano in portineria potei dire che i locali (Ndr: del Convento) erano stati già requisiti per ospitare le Poste provinciali, gli uffici postali della ferrovia, nonché la Succursale n. 1. Il trasloco cominciò il giorno stesso. Così il Convento si trasformava in Sede delle poste provinciali. Fu forse la sua fortuna, ma lo fu certamente per le Poste. Non solo perché gli impiegati poterono svolgere il loro lavoro, almeno per alcune ore al giorno, con relativa tranquillità, ma anche perché nulla andò perduto del patrimonio delle Poste, dai mobili alle borse di cuoio dei portalettere. Nelle soffitte trovarono posto le macchine da scrivere, calcolatrici e tutta la roba che fu possibile trasportarvi; sotto le panche della Cappella furono nascoste le borse di un ottimo cuoio che faceva gola a parecchi.

Pertanto, le corrispondenze venivano spedite dagli uffici postali delle frazioni aretine, come Staggiano, Ceciliano, Quarata, Chiassa Superiore, Giovi o da comuni limitrofi, trasportati con i modesti mezzi di trasporto disponibili.
Questa ricevuta di ritorno ne è un esempio:

È una ricevuta di ritorno di una raccomandata spedita dai RR. Spedali Riuniti di S. Maria Sopra i Ponti di Arezzo, diretta al Dott. L. Molteni presso il Comune di Firenze. La raccomandata scritta il 28.3.1944, è stata inoltrata tramite l'ufficio postale di Castiglion Fibocchi (sembra vi si possa leggere 29.3.4), perviene a Firenze il 3.4.1944, con data di distribuzione il 5.4.1944. Dopo essere passata per la censura (bolli in viola di censura di Firenze 49 R e cerchio 72) e consegnata al destinatario, viene reinoltrata all'u.p. di Castiglion Fibocchi che la riceve il 17.4.1944.

Altri esempi sono presenti nella pagina: Dall'armistizio di Cassibile alla fine della R.S.I. in Arezzo

 

Roberto Monticini
21-04-2024