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Anche il Regno di Sardegna ha il suo errore di colore
Lorenzo Oliveri

La stampa dei francobolli dei nostri Antichi Stati era fatta spesso in modo artigianale, dando vita, a volte, a qualche errore, divenuto poi croce (per chi non lo riesce ad avere) e delizia (per chi può metterlo in mostra) dei collezionisti.

Fra questi sicuramente uno dei più "apprezzati" è l'errore di colore: un valore viene stampato con la tinta prevista per un altro francobollo; non si tratta di varietà di sfumature di colore, che, data la preparazione artigianale delle tinte, si presentavano sovente col procedere delle tirature. Generalmente lo sbaglio veniva subito individuato e i francobolli errati erano distrutti, ma...
Forse accadde nel Ducato di Modena, dove alcuni esemplari del 25 centesimi anziché essere stampati su carta camoscio, vennero impressi su fogli verdi: non si sa se per distrazione o per prova; resta il fatto che non furono mai usati regolarmente per posta e si conoscono solo con bollo amministrativo.


Non viene qui considerato il francobollo per giornali da soldi 1,05 del Lombardo-Veneto, noto in azzurro, anzichè in lilla, in quanto si trattò di errato inserimento di un cliché nella tavola da stampa (e presto corretto).

Neppure merita la palma di questa rara varietà il 3 centesimi verde della seconda emissione dello Stato Pontificio, in quanto nel corso della stampa si decise di cambiare la tinta e di mettere in circolazione tale valore in grigio: i rarissimi francobolli verdi comparvero sul mercato dopo la "Presa di Roma", insieme a tutte le rimanenze ormai non più utilizzabili postalmente, ma molto ambite dal nascente commercio filatelico.


Nel Regno di Napoli tali errori non erano possibili in quanto tutti i valori venivano stampati in color "vinaccia", per evitare che, abbinando i vari francobolli, si potesse formare la bandiera italiana (stesso motivo per cui nella prima emissione del Lombardo-Veneto, come in quella di Sicilia, non esiste alcun valore verde: all'epoca si faceva caso anche a questi dettagli "politici"!).
Riguardo ancora al territorio dell'ex Regno di Napoli, ormai occupato dalle truppe sarde, nella serie emessa nel 1861 in moneta locale (i francobolli delle cosiddette "Province Napoletane") sono conosciuti con annullo postale valori da 1/2 tornese e 2 grana, entrambi in nero anziché, rispettivamente, in verde e azzurro, però non si tratta di errori di colore, bensì di prove di stampa sottratte e fraudolentemente usate a Roccagloriosa e Cosenza.


Non rimane che citare l'unico vero errore di colore: il 1/2 grano di Sicilia impresso in azzurro (tinta assegnata al 2 grana) anziché in arancio, di cui si conoscono solo due esemplari, provenienti dalla stessa busta, ma...


Ecco la nuova clamorosa scoperta: nel Regno di Sardegna il 5 centesimi della terza emissione sembrerebbe sia stato stampato anche in rosso mattone (tinta stabilita per il 40 centesimi), anziché in verde, come previsto per legge.


Fino a questo momento mi sono noti solo i tre esemplari qui riprodotti, che, penso, siano passati inosservati ai più (salvo, probabilmente, ai "fortunati" acquirenti) in quanto venivano offerti in vendita come francobolli da 40 centesimi (ma i collezionisti non disperino, dopo questo articolo potrebbero comparirne altri!). Tutti i pezzi recano il timbro a cerchio semplice di Alessandria, quindi, si tratterebbe di un foglio usato in quella città, anche se al momento non si conoscono lettere affrancate con questo rarissimo errore di colore (mai dire mai!).

Lorenzo Oliveri
07-11-2021