Cronache filateliche

Con la celebrazione dei santi Pietro, Paolo e Alberto, Vaticano e Polonia conquistano il san Gabriele numero 36

di Danilo Bogoni

 

Due santi degli albori del cristianesimo – Pietro e Paolo – ed un santo della contemporaneità – Alberto Chmielowski - proposti in francobollo rispettivamente dal Vaticano e della Polonia, hanno raccolto i consensi del collegio giudicante del Premio internazionale d’arte filatelica “San Gabriele” (composto dal cardinale Criustoph Schönborn, arcivescovo di Vienna; monsignor Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento; Jamil Nassif Abib; Michlak Bogdan, Franco Filanci, Giorgio Migliavacca; Wilhelm Remes; Annemarie Strasser e Ján Vallo), conquistando così la trentaseiesima edizione del riconoscimento che viene attribuito ai più significativi dentelli postali del mondo con immagini sacre.

Medaglista affermata, ma nuova nel campo dei francobolli (il primo è del 2016 e celebra l’opera di misericordia: Seppellire i morti, uscito assieme al taglio che celebra la solennità di Nostro Signore nell’ambito del ciclo inneggiante al Giubileo della misericordia, lo scorso anno vincitore del “San Gabriele”), nei due esemplari per il 1950° anniversario del martirio dei Santi Pietro e Paolo, Daniela Fusco ha cercato di “ingrandire al massimo i ritratti dei due apostoli in maniera da essere immediatamente colti al primo sguardo. Sulle chiavi simbolo di San Pietro, ho collocato il gallo a rappresentare il triplice rinnegamento di Cristo. Su di una chiave con la croce al contrario ne ricorda il martirio.
Nel francobollo di San Paolo la spada, simbolo della persecuzione dei cristiani prima della conversione, simboleggia anche il martirio e la forza della fede. Il libro a ricordare le lettere ai cristiani
”.


Il dentello polacco, è firmato a quattro mani da parte di Andrzej e Teresa Sowińki, mostra una statua del santo cappuccino racchiusa in un cuore ottenuto in perforazione. Animo rivoluzionario e carattere impetuoso Sant’Alberto Chmielowski è considerato il San Francesco polacco ed è ricordato per la sua radicalità evangelica e per la sua totale dedizione ai poveri.


Indossato nel 1887 il saio, l’anno seguente pronunciò i voti di terziario francescano, dando inizio alla Congregazione dei frati del III Ordine di S. Francesco, Servi dei poveri. Conosciuto col nome di fratel Alberto, commosse e ispirò anche il giovane Karol Wojtyla, spingendolo ad abbandonare il teatro per dedicarsi completamente a Dio. Divenuto Papa, Giovanni Paolo II a Cracovia, nel 1983, beatificò il “Padre dei poveri”, proclamandolo santo nel 1989. Tenuto conto che il cuore e il pane sono i simboli della misericordia di fratel Alberto, sul francobollo è “rappresentato in uno dei sui significativi gesti: “Con una mano offre il pane, mentre con la destra indica l’alto, il cielo”.

Per me, assicura l’artista polacca Teresa Sowinska, fratel Alberto “è una persona dai grandi valori spirituali. Ed al tempo steso rappresenta un grande esempio di patriottismo, perché ha combattuto nell’insurrezione contro l’occupante per riconquistare l’indipendenza del Paese”. Ancora. “Rispetto e ammiro il suo atteggiamento radicale che gli ha permesso di lasciare l’arte e, grazie al suo amore per Dio, di dedicarsi a salvare le persone dalla miseria. Venerato come filantropo subito dopo la sua morte gli artisti lo hanno scelto come patrono”.
Un Santo importante, insomma. Un gigante della santità , della carità e della misericordia.

Attraverso i francobolli a tema religioso, come ricordò il cardinale Francis Spellman, vengono trasmesse “mistiche menzioni e sante ispirazioni”. Ed è questa la finalità del Premio internazionale d’arte filatelia “San Gabriele”, l’angelo in cui Dio ha riposto la sua fiducia. Premiare quei francobolli che per contenuto ed espressione artistica portano nel mondo, attraverso la corrispondenza e le collezioni, il dolce volto della Madonna, l’immagine di Cristo, e con essi quello di santi o di opere d’arte.

Il Premio “San Gabriele”, a parere di Clara Scapin, sindaco della città di Antonio Salieri e Giovanni Battista Cavalcaselle, “ogni anno ci sorprende e, al tempo stesso, mette la nostra comunità in collegamento con il mondo”. Dario Chiarin, direttore della filiale di Poste Italiane, ha messo in risalto l’importanza della comunicazione affidata al francobollo. Nicola Di Foggia ha portato il saluto dell’Ufficio filatelico della Città del Vaticano che ha ringraziato la giuria per il responso, ammettendo che per sua “missione” i francobolli vaticani sono confessionali e pertanto più portati a ricevere riconoscimenti come il “San Gabriele”, ricordando al tempo stesso la protagonista della vittoria: Daniela Fusco è stata “felicemente indirizzata nella realizzazione di questo lavoro da Mario Olivieri, Capo dell’Ufficio filatelico”.

Nicola di Foggia premiato da Dario Chiarin, direttore della Filiale di Poste e Clara Scapin, Sindaco di Legnago.


Nel ricevere il riconoscimento Wieslaw Wlodek, vice presidente delle Poste polacche, accompagnato da Krzyztof Gorski, direttore delle strategie, ha precisato che quest’anno il programma filatelico è per il 30 per cento a tematica religiosa. Compreso un francobollo per Padre Pio, nel quale è ritratto sorridente e con una mano stilizzata con una delle stimmate, evidenziata in rosso.

Da sinistra il sindaco di Legnago Clara Scapin con Krzysztof
Gorski direttore delle strategie delle Poste polacche e Wieslaw Wlodek, vice presidente di Poczta Polska.


Il ricordo dell’edizione numero 36 del Premio “San Gabriele” è affidata ad una cartolina e ad un annullo postale, entrambi illustrati con “L’Annunciazione”, un’opera realizzata collettivamente nell’ambito del Laboratorio Artemisia della Casa di Reclusione di Bollate.