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la mancata emissione di un francobollo da 3 crazie

di Alberto Del Bianco

Sollecitato dall'amico Ciucci, benché non sia la mia branca di studio, ho cercato di capire per quale motivo la Soprintendenza Generale delle Poste Toscane, nell’approntare l’emissione dei francobolli, non abbia contemplato il valore da 3 crazie che, per le corrispondenze con l'estero, era il nominale più usato per rendere franche le lettere di primo porto (6 denari) fino al confine toscano.
Il 5 novembre 1850 il Granducato di Toscana aveva firmato con l'Austria una Convenzione postale che prevedeva, per le corrispondenze dirette in quello Stato e per gli altri che successivamente vi avrebbero aderito (Parma, Modena, Pontificio e Lega postale Austro-Germanica), una tariffa unica basata sul peso e sulla distanza esistente tra l'Ufficio di spedizione e quello di arrivo con il pagamento del porto fino a destino mediante l'applicazione sulla corrispondenza di speciali "bollini". Le tariffe, in valuta toscana, prevedevano l'emissione di francobolli da:
1 soldo: corrispondente al porto di una stampa fino al peso di 15 denari;
2 soldi: corrispondente al doppio porto di una stampa o al porto semplice di una stampa diretta in località della Lega Austro-germanica;
2 crazie: corrispondente al porto di una lettera del peso fino a 15 denari scambiata tra Uffici postali distanti fra loro, in linea d'aria, fino a 40 miglia italiane;
4 crazie: corrispondente al porto di una lettera del peso fino a 15 denari scambiata tra Uffici postali distanti fra loro, in linea d'aria, da oltre 40 e fino a 80 miglia italiane;
6 crazie: corrispondente al porto di una lettera del peso fino a 15 denari scambiata tra Uffici postali distanti fra loro, in linea d'aria, oltre le 80 miglia italiane.
L'uso dei francobolli era previsto solo per affrancare fino a destino le corrispondenze dirette negli Stati aderenti alla Lega postale Italo-austriaca ed Austro-germanica (art. XXXV delle Istruzioni per l'attuazione della Convenzione) mentre per tutte le altre corrispondenze rimaneva in essere la disposizione per il pagamento del porto in denaro e di conseguenza poiché il nominale da 3 crazie non era contemplato in alcuna tariffa della Convenzione lo stesso non fu emesso.
Successivamente, in seguito ad accordi con altre Amministrazioni postali estere, a far data dal 1 luglio 1851 furono emessi i nominali da 1 crazia e da 9 crazie con l'obbligo di utilizzare i francobolli per affrancare le corrispondenze. Il francobollo da 1 crazie trova il suo utilizzo nell'essere usato con quello da 2 per formare il porto da 3 crazie necessario per affiancare le lettere, del peso fino a 6 denari, fino al confine toscano. Quello da 9 crazie doveva essere utilizzato per il primo porto delle lettere per la Francia ed Algeria.
Poiché i francobolli venivano utilizzati normalmente dal pubblico anche per affrancare tutte le corrispondenze in partenza, sia per l’interno del Granducato che per l'Estero, l'Amministrazione Postale toscana decise di adottare altri due nominali:
1 quattrino: da utilizzare per l’affrancatura dei giornali e degli stampati in genere;
60 crazie: corrispondente a 5 lire toscane, da utilizzare in prevalenza per le corrispondenze dirette all'Estero.
Chiarito il quesito dell'amico Ciucci approfitto dell'occasione per parlare di francobolli al fine di sollecitare i giovani collezionisti, ma anche i meno giovani, ad approfondire lo studio delle emissioni toscane per quanto riguarda:
- i vari tipi di carta;
- i colori delle varie tirature di uno stesso francobollo;
- i difetti degli stereotipi;
e, ritenendo di fare cosa utile, mi permetto di presentare quanto pubblicato da Cesare Matteoli - Bardzki / Emanuele Sogno: "I bolli e gli annullamenti postali del Granducato di Toscana" - Roma,, II Bollettino Filatelico, Via Tirso n. 83 - 1939-XVIII -Nuove Grafiche S.A.:

LA PRIMA EMISSIONE

“.............Di tali valori ne furono fatte, a secondo del bisogno, varie ristampe o tirature e la prima di queste fu fatta per tutti i valori sulla caratteristica carta azzurro scuro.
• Il francobollo da 1 Quattrino: fu emesso più che altro per la francatura di giornali e stampe; m tirato per quattro volte e le tirature si riconoscono assai bene dal colore dell'inchiostro e della carta.
I° tiratura, nero intenso su carta azzurro scuro.
II° tiratura, nero su carta azzurro grigia.
III° tiratura, nero su carta grigia.
IV° tiratura, nero su carta quasi bianca.
Detto francobollo fu emesso il 1 settembre 1852.
• Il francobollo da 1 soldo: fu emesso il 1 aprile 1851 e se ne conoscono cinque tirature.
I° tiratura, colore giallo chiaro su carta azzurro scura, conosciuto comunemente con la denominazione di color giallo limone.
II° tiratura, giallo cromo su carta azzurro scura.
III° tiratura, colore arancio su carta azzurro scura.
IV° tiratura, giallo bistro su carta grigio azzurrata.
V° tiratura, giallo bistro su carta grigia.
• Il francobollo da 2 soldi: ebbe poca durata perché emesso il 1 aprile 1851 e soppresso nell'Ottobre 1852. Riteniamo, come ritengono persone di indiscussa autorità, che ne fosse fatta una sola tiratura sebbene si conoscano due gradazioni di colore: scarlatto cupo e scarlatto vivo.
• Il francobollo da 1 crazia: emesso il 1 luglio 1851 ebbe un gran numero di tirature che è quasi impossibile determinare. La prima tiratura è di colore carminio su carta azzurro scura. Successivamente il colore dell’inchiostro e della carta diventano gradatamente più chiari.
• Il francobollo da 2 crazie: fu emesso il 1 aprile 1851 ed è il più comune perché più usato; ebbe sei tirature e cioè:
I° tiratura, azzurro scuro su carta azzurro scura.
II° tiratura, grigio azzurro su carta azzurra.
III° tiratura, azzurro scuro su carta azzurro grigio chiara.
IV° tiratura, azzurro verde scuro su carta azzurro grigio chiara.
V° e VI° tiratura, verde azzurro su carta grigio chiara.
• Il francobollo da 4 crazie: fu emesso il 1 aprile 1851 e se ne conoscono cinque tirature:
I° tiratura, colore verde scuro su carta azzurra scura, usato dal 1851 fino agli ultimi del 1852.
II° tiratura, colore verde scuro su carta azzurra usato dagli ultimi del 1852 a tutto il 1853.
III° tiratura, colore verde giallastro su carta azzurro chiara. Sembra che il quantitativo di questa tiratura sia stato usato quasi esclusivamente a Livorno che, come importantissima città marinara, richiedeva un grande consumo di francobolli. Usato nell'anno 1854.
IV° tiratura, colore verde scuro su carta, azzurro chiara; usato dal 1854 al 1856.
V° tiratura, colore verde scuro su carta grigio chiara, fu usato fino alla seconda emissione. Di quest'ultima tiratura si conoscono esemplari di colore verde azzurro, forse dovuto ad un errore o mescolanza dì colore.
• Il francobollo da 6 crazie: emesso in cinque tirature:
I° tiratura, colore azzurro scuro su carta azzurro scura. Usato fino a tutto il 1852.
II° tiratura, colore azzurro scuro su carta azzurra. Usato nel 1853.
III° tiratura, colore ardesia azzurrognolo su carta grigio azzurra. Usato nel 1854 e nel 1855.
IV° e V° tiratura, colore azzurro chiaro su carta grigio azzurra. Usato nel 1854 e negli anni. 1856 e 1857.
• Il francobollo da 9 crazie: fu emesso il 1 luglio 1851 e fu usato fino al settembre 1859. Se ne conoscono cinque tirature; la prima di colore viola bruno scurissimo su carta azzurro scura, e le altre di colore gradatamente più chiaro che va dall'azzurro al grigio quasi bianco.
• Il francobollo da 60 crazie: questo rarissimo francobollo fu emesso il 1 novembre 1852 ed usato fino verso la metà dell'anno 1858. Colore scarlatto su carta azzurra. Fu adoperato quasi sempre solo per la corrispondenza con l'Estero.

LA SECONDA EMISSIONE

Le ragioni per le quali fu ordinata questa seconda emissione non si conoscono: nessun documento in proposito ci è noto e nessun avvenimento si verificò per potere giustificare la decisione presa dalla Imperiale e Reale Amministrazione delle Poste Granducali Eppure proprio in quegli anni si andavano silenziosamente maturando avvenimenti ben più gravi, diretti a rovesciare il paterno regime del sonnolento Granduca felicemente regnante.
Anzi a quanto sembra i Governanti godevano di una perfetta e serena tranquillità e, privi di preoccupazioni, trovavano anche il tempo per provvedere ai buoni sudditi un nuovo tipo di francobolli. Nuovo tipo per modo di dire, perché la differenza consiste solo nel disegno della filigrana: gli stereotipi furono gli stessi: solo più striminziti perché più logori.
L'inizio di questa emissione risale alla primavera del 1857 ed i valori furono gli stessi, meno il 2 soldi ed il 60 crazie, del quale, perché poco usato, la provvista non doveva essere esaurita.
Secondo noi, più che una nuova emissione, questa non fu altro che un cambiamento di carta, perché in generale una nuova emissione implica cambiamento di tipo, o di colore, ed annulla la validità e il corso di quella precedente. Cosa che in questo caso non avvenne, perché anche i vecchi francobolli continuarono ad essere legalmente usati fino ad esaurimento delle provviste.
La carta fu di colore candido e di qualità su per giù eguale a quella della prima emissione. La differenza, come abbiamo detto, si trova esclusivamente nella filigrana, che è formata da linee ondulate e incrociate e disposte in senso verticale; sono 39 coppie di linee che si incrociano per 14 volte. Il foglio inoltre è attraversato dall'alto in basso e da sinistra a destra dalla leggenda "II E RR. POSTE TOSCANE" con iniziali alte 35 millimetri mentre le altre lettera hanno l'altezza di millimetri 18. Poste Imperiali e Reali, perché il Granduca di Toscana, quale Arciduca d'Austria, teneva a conservare anche il titolo di Altezza Imperiale e Reale.
• Il francobollo da 1 quattrino: non si possono determinare le varie possibili tirature e la loro epoca; abbiamo diverse sfumature di colore, che vanno dal nero intenso al nero grigiastro e che potrebbero essere determinate anche dalla maggiore o minore quantità dell'inchiostro usato. Vario è lo spessore della carta.
• Il francobollo da 1 soldo: anche questo si presenta in carta ora sottile, ora grossa ed in colori che vanno dal giallo ocra al giallo cromo.
• Il francobollo da 1 crazia: il Konig nel suo pregevole studio ne identifica tre tirature:
I° tiratura: usata fino a primi dell'anno 1858, su carta di medio spessore bianco avorio e di colore granato;
II° tiratura: su carta sottile bianco avorio, francobollo di colore rosso carminio;
III° tiratura: carta bianca sottile ed inchiostro di colore carminio rosa
• Il francobollo da 2 crazie: come nell'altra emissione fu il più usato e quindi il più comune:
I° tiratura: usata fino al marzo 1858 su carta media, colore bianco avorio, inchiostro azzurro chiaro;
II° tiratura: eseguita nell'anno 1858 su carta bianca sottile in colore verde azzurro;
III° tiratura: stampata alla fine dell'anno 1858 su carta bianca di spessore medio, con inchiostro di colore verde azzurro grigiastro.
• Il francobollo da 4 crazie: se ne conoscono tre tirature:
I° e II° tiratura: su carta bianco avorio, inchiostro verde e verde giallo;
III° tiratura: usata dagli ultimi dell'anno 1858 in poi e stampata con inchiostro verde scuro.
• Il francobollo da 6 crazie: anche di questo valore se ne conoscono tre tirature:
I° tiratura: anni 1857-1858, stampata su carta bianco avorio con inchiostro di colore azzurro;
II° tiratura: anno 1858, stampata su carta bianca con inchiostro di colore azzurro scuro;
III° tiratura: anni 1858-1859, inchiostro di colore azzurro-verdognolo su carta bianca più grossa.
• Il francobollo da 9 crazie: il francobollo da 9 crazie della prima emissione, per il suo forte quantitativo, fu usato fino al settembre 1859, epoca nella quale comparve l'unica tiratura del 9 crazie sulla carta della II emissione. Anche questo fatto consolida l'opinione già espressa e cioè che più di una vera e propria nuova emissione, quella che si distingue col nome della seconda, non sia stata che una nuova tiratura su carta diversa per filigrana, ritenuta forse più estetica e di più difficile imitazione. Il colore di questo francobollo, usato dall'ottobre al dicembre 1859, è il grigio-viola e le gradazioni di colore che oggi si riscontrano, sono da ritenersi unicamente dovute ad alterazioni determinate da agenti atmosferici......... "
Poiché queste mie note sono basate principalmente su supposizioni, confortate però da scritti di autorevoli collezionisti e dalle Notificazioni del Granducato, sarò ben lieto se qualcuno vorrà integrarle con costruttivi commenti.


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