Cronache dentellate

Che confusione..!
Franco Moscadelli (Usfi)

Cominciamo a standardizzare la stampa dei “dorsi” dei cataloghi, dei libri e delle cartelle stampate!.

Tutti noi collezionisti abbiamo in casa librerie e scaffali dove teniamo ben custoditi i libri, le riviste, le cartelle e gli album delle nostre collezioni. Cerchiamo sempre di metterli bene e con le scritte ben leggibili per una ricerca più semplice e veloce, ma non possiamo farlo ad hoc, perché?

Perché alcuni editori e vecchie tipografie ancora non sanno o fanno finta di non sapere che le “scritte sui dorsi degli stampati” vanno impresse dall’alto in basso oppure orizzontalmente quando lo spazio lo consente, come da regole grafiche Iso-Uni internazionali. Un appello agli editori.

I cataloghi Unificato hanno le scritte dal basso in alto come il Sassone delle Specializzazioni, invece quelli in tela specializzati e/o plastificati, sempre della Sassone, hanno le lettere scritte dall’alto in basso od orizzontali. La Bolaffi sui cataloghi le ha dal basso verso l’alto ma la rivista “Il Collezionista” ha il dorso con le scritte dall’alto verso il basso. I cataloghi Vaccari dal basso verso l’alto come il Ca.Ge.Va., ma quello delle specializzazioni Repubblicane del Dott. Manelli dall’alto in basso. La grande casa Marini, Bolaffi ed altri stanno stampando, non da molto, con uno standard “orizzontale” le indicazioni e gli stemmi sul dorso delle cartelle preposte a contenere i fogli delle collezioni. Il catalogo “Aspot” degli annullamenti postali toscani ha la costola scritta dall’alto in basso, il catalogo degli annulli numerali italiani Vaccari dal basso verso l’alto.

E potrei ancora continuare, ma … che confusione..!

 

Sono a ricordare che la regolamentazione delle scritte "in dorso" su cartelle, astucci, libri e quant'altro si stampi da inserire in scaffali o librerie è regolamentata da uno standard internazionale ISO 6357:1985, in vigore dal dicembre 1985, cioè da oltre 35 anni.

La norma è stata anche aggiornata nel 2018. Gli editori ed i grafici moderni normalmente seguono le linee guida contenute in questa norma, anche in riferimento al senso di stampa delle informazioni sul dorso.

Negli anni "50 e "60 era consuetudine stampare il dorso dal basso verso l'alto, cosa che faceva apparire i volumi capovolti quando venivano chiusi o appoggiati sul tavolo con la copertina in alto.
Da qui la tendenza, che poi è stata assunta dallo standard ISO 6357:1985 (UNI Ente Nazionale di Normazione), che raccomanda di stampare le informazioni scritte sui dorsi dall'alto verso il basso o, ancora meglio, in orizzontale quando lo spazio lo consente.

La regola è seguita dai maggiori grafici e editori italiani (Einaudi, Mondadori, Rizzoli, Laterza, Bompiani, Arti grafiche ecc.) e si tratta di una delle convenzioni basilari della comunicazione scritta.
Naturalmente nessuno vieta di seguire le vecchie norme di una volta, a scapito però della immagine del manufatto, specialmente se usato anche in ambito internazionale. I collezionisti ringraziano.

Franco Moscadelli (Usfi)
Perito delle tecniche di stampa del tribunale e della CCIAA di Firenze
www.francomoscadelli.it