L'Angolo della Democratica

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Un arrivederci ... ma non un addio
di Gianni Vitale

L’amico Roberto Monticini o meglio il mio editor, come preferisco chiamarlo, nella prefazione al testo: “La Democratica: l’ordinaria del risveglio - La serie ordinaria più bella del periodo post bellico (prima parte) - Corrispondenze e servizi per l’interno” aveva scritto (alcuni passaggi):

“Il suo primo scritto I gemelli monozigoti e dizigoti della Democratica, l’ho pubblicato nella mia rivista “il Postalista” nell’anno 2012: non nascondo che l’omogeneità di trattazione applicata, per analogia, a medicina – filatelia mi aveva lasciato dubbioso, ma … lui è medico ed io rispetto la competenza!

A tutta prima, non mi ero reso conto che lo spessore della sua trattazione con protagonista la “Democratica”, rivelava interessi ben più ampi e profondi di quelli che mi aveva mostrato. Altri suoi articoli seguirono al primo, fino al 2018, quando mi propose la pubblicazione a puntate della sua collezione di “Democratica”, presentando un primo elenco di articoli da inviarmi in tempi successivi.

La disamina dell’elenco prospettato, (10-15 titoli), seppur attenta e minuziosa non mi avvantaggiò nell’immaginare cosa realmente avrei pubblicato.
Peraltro la letteratura filatelica su questa emissione è notevole.

Con Gianni, insieme, abbiamo deciso il nome da assegnare alla rubrica “L’Angolo della Democratica”. L’introduzione da lui inviatami frenò il mio entusiasmo lasciandomi perplesso: “Come??!! la prima serie della Repubblica? Ma se eravamo nel 1945?!” In seguito ho però ben compreso quanto enunciato in quella premessa: sarebbe stata una serie ispirata “ai principi di libertà e democrazia”, principi vagheggiati ed auspicati già in quel periodo del Regno, preludio alla Repubblica, ma, a ben riflettere, sono principi ETERNI da CURARE E PROTEGGERE OGNI GIORNO.
La nostra ininterrotta collaborazione, avviata il 25 gennaio 2018, ad oggi ha prodotto la pubblicazione, a cadenza settimanale, di titoli ordinati secondo criteri di logicità e coerenza in relazione ai diversi temi trattati.

La “ricchezza”, o meglio la forza attrattiva della collezione e le sue tante e diverse articolazioni non è costituita da buste con uno o più francobolli, quanto dal magnetismo emanato dalle attraenti ed intriganti corrispondenze ivi raccolte, la cui vista desta non solo curiosità, ma vivo interesse storico, apprezzamento per la scelta selettiva operata, per l’analisi eseguita, in modo particolare per alcune di esse, che, per la loro complessità, hanno dovuto essere anche “capite” visto che una stessa affrancatura, può assolvere ad una diversa e complessa tassazione: per questa opera certosina, il ricercatore necessita di discrete capacità per discernere, individuare ed infine prediligere l’interpretazione più logica e pertinente: Gianni ha sempre ben assolto questo compito.

Cadrebbe in errore colui che ne identificasse il valore nella quantità degli oggetti raccolti, così come fallirebbe nel giudizio colui che ne attribuisse l’interesse limitandolo alla sola presenza dei tanti pezzi pregiati ed unici. Il valore è nell’insieme perché ogni oggetto in essa contenuto è stato utile e prezioso al suo completamento, le tante tessere sono state sostanziali nella composizione di questo lavoro, rivelatosi un mosaico unico nel suo genere, che racconta e cura la vita di questi francobolli, attraverso la storia, la posta, le tariffe e gli oggetti dell’epoca vissuta.”

La scrittura del primo libro è nata proprio dagli articoli pubblicati su “Il Postalista”, settimana per settimana, che mi hanno interamente coinvolto. Infatti, se mettere insieme i pezzi della collezione è stato un lavoro arduo e pesante, la parte più intrigante ha riguardato lo studio degli argomenti di volta in volta trattati. Dovendo offrire alla vasta platea del web argomenti, triti e ritriti, era necessario affrontarli nel migliore dei modi possibili, cercando di evitare svarioni e grossolani errori.

Ricordo con tanto piacere la tirata di orecchie fattami dall’amico Franco Filanci che per un mio errore di interpretazione sul sovrapprezzo applicato ai biglietti postali dal 1946 mi redarguiva:
Se il signor Gianni Vitale si informasse un po’ meglio prima di scrivere – magari acquistando e consultando il …… che tratta gli interi postali non solo come oggetto di mercato, o procurandosi il volume delle Poste ……. con tutte le informazioni utili a chi specializza questa serie – evirerebbe di scrivere cose incomplete o inesatte, tali da togliere gusto al piacere della filatelia…”.
Seguì un breve incrocio di scritti che conclusi:
Un buon allievo deve saper ascoltare. Un buon maestro deve trasmettere conoscenza e curiosità.

Altre tiratine sono pervenute in redazione o personalmente dagli esperti marcofili per errori di lettura o interpretazione di annulli. Ed ancora utili segnalazioni su disposizioni e normativa postale.

Infine, ma solo perché’ momentaneamente non ne ricordo altre, meri errori di battitura, indicazioni di paesi o provincie errate. Etc..

Ho molto apprezzato questi suggerimenti perché scrivere di storia delle poste vuol dire ricerca di documenti (leggi, decreti, regolamenti, istruzioni, fogli d’ordine etc.) che ci traslano nella vita politica dell’epoca, in quella quotidiana del personale, postale e non, e degli utenti. Da filatelista in erba mi fu fatto notare che prima di parlare o scrivere occorre trovare tutto quel che è stato pubblicato sull’argomento, poi leggerlo o meglio studiarlo, e solo alla fine rielaborarlo aggiungendo possibilmente dati nuovi oltre alle proprie considerazioni, possibilmente anch’esse inedite.

Con questo spirito abbiamo pubblicato gli articoli grazie inoltre all’aiuto di alcuni amici, studiosi di storia della posta, a cui ho fatto sempre riferimento per pareri, dubbi, delucidazioni e tanto altro. Un grazie di cuore a tutti loro.

Ma il grazie più grande va a Voi lettori che settimanalmente ci avete letto e seguito. Tanta gioia ha procurato leggere nelle email: “Attendo il sabato, quando ricevo il riepilogo settimanale di Roberto, per leggere come di rito il tuo articolo”. Abbiamo dato e ottenuto molto in questi anni e vorrei ringraziarVi per questo. Grazie per averci sostenuto e contribuito con la Vostra competenza, le Vostre idee e la Vostra vita filatelica alle nostre discussioni, all’immagine della storia postale ed alle difficili – attuali condizioni in cui versa la filatelia più in generale.

Da queste considerazioni e dal lavoro “day by day”, passatemi l’anglicismo, è scaturito il secondo volume “Democratica: l’ordinaria che cavalcò i marosi - la serie più bella del periodo post bellico: corrispondenze e servizi per l’estero”.

Ganni Carraro nella sua prefazione scrisse: “Scorrendo questo nuovo volume, che ap¬profondisce l’uso della serie Democratica nei rap¬porti postali con l’estero, vi ho ritrovato l’accura¬tezza e l’attenzione per i dettagli che già caratteriz¬zavano il precedente lavoro, che affrontava invece le corrispondenze e i servizi per l’interno: Gianni continua a presentarci la sua splendida collezione, sempre montata e descritta in modo personale e molto gradevole, ricca di documenti importanti e rari, e da queste pagine traspare, anche questa volta, la sua grande passione per la ricerca storica, oltre che storico-postale.
Sono certo che questo secondo volume avrà, come il precedente, il successo che merita e che sarà di grande utilità ai numerosi collezionisti di questo popolare settore della storia postale mo¬derna.”

Ma come annotava Giuseppe Nazareno Caruso: “Tutto inizia e tutto finisce, ma tutto quello che c'è in mezzo è la cosa più bella.

Trovare parole per questo momento non è semplice. Sapere di avere tanti amici lettori, sentirVi vicini ogni settimana, mi ha fatto inevitabilmente affezionare a tutti Voi e mentre penso di lasciare una compagnia così meravigliosa, per un attimo di riflessione, sono sopraffatto dalle emozioni.

I ricordi che porterò con me sono qualcosa che le cose materiali non possono appagare.

Grazie per aver reso il mio scrivere e narrare un po' più facile e mi piacerebbe rimanere in contatto con tutti voi.

Il mio tempo a disposizione con Voi è quasi finito e nel salutarVi voglio augurare a ciascuno ogni bene filatelico per il futuro e per tutto il resto. In bocca al lupo e appunto… arrivederci

Gianni Vitale
03-07-2023