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La posta dei prigionieri di guerra

I DIMENTICATI
(prigionieri di tutti)

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BURGURET: il campo e le corrispondenze

Gustavo Cavallini

 

L’esatta ubicazione del campo non ci e’ nota.
Non e’ stata trovata alcuna foto del campo.
Richard Allen, figlio di un ufficiale addetto al campo di Burguret, racconta nelle sue memorie che “gli Italiani avevano avviato delle coltivazioni di fiori e di ortaggi fuori dal campo, che erano state devastate da due migrazioni di elefanti tra il monte Kenya e la catena degli Aberdares, facendo scempio per ben quattro volte dei fiori e degli orti e abbattendo le recinzioni del campo. Recinzioni e orti sono stati ricostruiti ogni volta e nessun prigioniero era fuggito.”

Quando leggiamo di un orto creato in un Campo di prigionia, pensiamo a qualcosa di modesto dietro ai reticolati. Ma per il Campo di Burguret dobbiamo ricrederci. Da una corrispondenza del signor Gianni Pofi, si evince che fu suo padre, esperto di agricoltura, a creare gli orti a Burguret, su un appezzamento di dieci ettari, con annesso un allevamento di maiali.
Aveva suddiviso il terreno in dieci appezzamenti assegnandoli a ciascuna delle dieci Sezioni del Campo, per incoraggiare uno spirito di competizione.

Il colonnello T.O.FitzGerald, comandante del campo di Burguret


Scrive il colonnello T.O FitzGerald:

Nel campo di Burguret, mentre attendevo il mio turno sulla sedia di tortura del dentista, ho incontrato alcune vecchie conoscenze ai quali ho chiesto notizie sulla foresta della montagna dato che il Campo di Burguret era molto piu’ vicino di quello di Nanyuki.
Le loro storie mi avevano fatto rabbrividire. Si sa che I prigionieri di guerra hanno l’abitudine di distorcere I fatti piu’ elementari e inventare delle favole, ma anche mettendo in conto tutto questo, mi era sembrato che la nostra marcia nella foresta sarebbe stata terribile. Avevo capito che gli orti fuori dal campo erano stati visitati piu’ volte da rinoceronti e bufali. Un distaccamento di prigionieri che si era inoltrato nella foresta per raccogliere legna era stato attaccato da un un gruppo di elefanti in marcia e un prigioniero imprudente che si era avvicinato per vedere degli elefantini era stato scaraventato dalla madre contro un albero e ucciso sul colpo.
Qualche giorno dopo il mio viaggio dal dentista a Burguret un articolo pubblicato dal quotidiano East African Standard confermava in parte le storie di animali selvaggi che si trovavano intorno al Monte Kenya.


Dalla testimonianza del colonnello Ugo Pini, responsabile del campo 359 di Burguret, si evince che I prigionieri si divisero da subito in tre gruppi: I fascisti, gli incerti e gli antifascisti. Emerge da questo racconto che in Kenya lo spirito fascista riprese stranamente vigore. Anche il generale Nasi noto’, in un rapporto, questo fenomeno. Questi fanatici venivano chiamati I Puramilk (come l’etichetta sui barattoli del latte condensato) e spesso si riunivano per stilare liste di altri prigionieri da punire dopo la guerra.

Dopo l’8 settembre 1943, nel Rapporto Melis si legge che a Burguret (10,000) solo una cinquantina si mantennero fedeli a Mussolini.

FONTE:

https://prigionieri.parmaintempodiguerra.it/prigionia/campi_inglesi_kenya
https://prigionieriinkenia.org/


CORRISPONDENZE DA BURGURET


Lettera spedita il 15 novembre 1944 dal soldato De Lucia Vito, matricola 26699 dal Campo 359 alla Signorina De Lucia Laura, a Rivo di Puglia.
Presenti i timbri inglesi, ma nella lettera non c’è traccia del bollo di arrivo.


Biglietto spedito l’8 marzo 1944 dal Caporale Campagna Paolo, prigioniero 26430, Campo 359 Sez.A, al Sig. Bertino Francesco residente a Saponara Villafranca – Messina.

3-3-1944.Caro Francesco non riesco ha
spiegarmi il tuo silenzio come quello di tutti
forse vi siete dimenticati tutti ha scrivere
non credo che non trovate un paio di minuti per
scrivere la mia salute e ottima cosi spero di tut=
ti voi, baci ha tutti tuo aff.mo cognato Paolo

 


Lettera del POW 36182, il Caporal Maggiore Lettini Donato, Compound D. Campo 359 al Sig. Lettini Rocco residente a Linden, New York.
Febbraio 3 – 1943

Carissimo fratello
Oggi appunto ho ricevuto la tua cara
lettera che la desideravo tanto, mi dice che
stai bene assieme alla tua cara moglie e tuo
Figlio Michelino, come pure Toni si è sposato
Io vi auguro una buona fortuna, sono contento
che vi siete sistemati e che state bene di salute
come potete essere sicuri di me, oggi che o
ricevuto la tua lettera ho ricevuto pure una cartolina
del caro Babbo, mi dice che stanno bene in
salute, il Fratello Senci (?) è sotto le armi come pure
Peppino, e Luigino è andato adesso, perciò a casa
a lasciato solo Feliciotto, immagina la povera Mamma
comè dispiaciuta di noi,suo marito sempre addosso io
ho ricevuto le vostre notezie, oggi stesso gli scrivi che
ho ricevuto una lettera da te e Toni, e gli faccio sapere
che ciai un bambino e che si chiama Michelino.
Caro Fratelli vi prego se potete inviarmi un pacco, mi
mandate due paie di calze pesante 2 magliette tipo camice
due canotiere uno asciucatoio due pacchetti di lamette
e un pacchettino di sapone da barba due pezzi di saponette
una matita e qualche cosa che ti pare fosse possibile.
Invio i più sinceri a te alla tua cara
Rosina e Michelino, come pure ha Toni e alla sua
cara Antonietta Vostro Fratello Donato Lettini

FONTE:

https://www.hipstamp.com
https://www.ebay.it


Gustavo Cavallini
09-09-2023