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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

MANUALE DI FILATELIA
di Vito Salierno
Mursia Editore, Milano 1992
pagine 211 con illustrazioni in bianco e nero ed a colori

Dalla Prefazione a cura di Vito Salierno:
Sembrerà strano ma scorrendo le pagine dei manuali di filatelia che si sono susseguiti in oltre un secolo si ha la sensazione dei mutamenti del gusto e del costume collezionistico. All’inizio il manuale doveva essere una guida in tutto e per tutto: dalle istruzioni relative al reperimento e al lavaggio dei francobolli, all’uso delle linguelle, delle pinze, delle lenti, dei filigranoscopi, ossia di tutti quegli strumenti oggigiorno di scarso uso. Il primo catalogo italiano, pubblicato a Firenze nel 1864, non era altro che un elenco dei francobolli emessi sino al giugno 1864, reperibili in gran parte presso la libreria G. Brecker che ne aveva curato la stampa. Poi, a poco a poco, il manuale si ampliò fino a svolgere anche il ruolo di catalogo in mancanza di catalogazioni settoriali: basti pensare che il primo catalogo nazionale dei francobolli d’Italia, detto il “Catalogo della Vittoria”, appare solo nel 1923; prima d’allora l’unico catalogo speciale storico descrittivo era quello ideato da dieci noti filatelisti italiani ma stampato in Francia dalla casa editrice Yvert & Tellier. Significativo è inoltre il fatto che, pur se in stato di avanzata programmazione, una seconda edizione aggiornata del “Catalogo della Vittoria” non appare mai. Bisognò attendere il dopoguerra per vedere i primi cataloghi nazionali che, ideati e diffusi da ditte filateliche, rispecchiavano criteri individuali più che collettivi; successivamente, pur rimanendo le compilazioni più o meno personalizzate (prendono piede pian piano le compilazioni di gruppo), i cataloghi sono diventati di uso talmente comune, con edizioni annuali e aggiornamenti anche mensili, da eliminare qualunque necessità di parlarne in un manuale. Non vi è oggi filatelista che non possieda un catalogo nazionale sul quale basarsi sia per la sistemazione della collezione nei cosiddetti classificatori, più maneggevoli e più funzionali degli album, sia per il completamento della stessa. Il manuale, al primo del primo catalogo chiamato ”storico-descrittivo”, deve oggi allinearsi con i tempi, senza ovviamente rinnegare le sue origini: il filatelista desidera trovare notizie tecniche più che elenchi di francobolli, notizie storiche dettagliate più che affermazioni generiche sul servizio postale, notizie di costume (il francobollo è anch’esso uno specchio dei tempi) più che citazioni e richiami vaghi al passato. Per tutti questi motivi abbiamo preferito parlare più ampiamente dei francobolli dell’area italiana, che sono quelli collezionati dal 98 per cento dei filatelisti del nostro paese, ed essere più precisi sui tipi di collezione in voga e su quei francobolli di cui meno si parla nei cataloghi e nella stampa filatelica; chiudendo infine con un’ampia bibliografia in cui il filatelista potrà trovare le indicazioni di ulteriori pubblicazioni per l’ampliamento del settore al quale è interessato.

Indice degli argomenti
Da hobby dei re a re degli hobby; il francobollo; il servizio postale in Italia, i francobolli degli Antichi Stati Italiani; dal Regno alla Repubblica; le enclavi italiane; le mode collezionistiche; falsi, falsari e periti; francobolli speciali; la stampa filatelica; bibliografia.

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