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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

CATALOGO DEGLI AEROGRAMMI ZEPPELIN
Italia-Colonie Italiane-San Marino-Vaticano

di E. Violino
G. Orlandini Editore, Firenze 1971
pagine 112 con illustrazioni in bianco e nero ed a colori

Prefazione a cura di Enzo Diena
Centocinquemila metri cubi di stazza, duecentotrentasette metri di lunghezza, duemilaseicentocinquanta cavalli di potenza: queste le statistiche dell’aeronave “L.Z. 127”. A tale indicativo numerico venne affiancato, l’8 luglio 1928, il nome “Graf Zeppelin”: in quel giorno ricorreva infatti il 90° anniversario della nascita del conte Ferdinando Zeppelin, l’ufficiale tedesco che aveva dedicato la sua esistenza allo sviluppo del volo, puntando esclusivamente sul mezzo “più leggero dell’aria”. La prima “Luftshiff Zeppelin”, la “L.Z. 1” si era levata in cielo il 2 luglio 1900; otto anni più tardi la “L.Z. 4” avrebbe effettuato un lancio di cartoline-ricordo su Zurigo; e nel 1909 la “L.Z. 6” cominciò a trasportare pezzi di posta munendoli di un proprio bollo speciale. A parte questi eventi pioneristici, la vicenda postale-filatelica degli Zeppelin ebbe tuttavia come unico, grande protagonista il dirigibile “L.Z. 127”, il mastodonte che abbiamo descritto all’inizio. Esso costituì tra l’altro una significativa tappa nella storia della “rinascita” tedesca dopo la prima guerra mondiale. Il trattato di Versailles aveva infatti vietato alla Germania di possedere o fabbricare dirigibili. Ma l’episodio dell’L.Z. 126, costruito nel 1924 dalla casa Zeppelin per conto della marina militare degli Stati Uniti, dimostrò l’inanità di quel divieto, che venne anche formalmente revocato, nel 1925, con il trattato di Locarno. Fu appunto dopo la firma di tale trattato che Hugo Eckner, presidente della casa Zeppelin, cominciò a raccogliere le somme necessarie per la costruzione di quella che sarebbe stata la “L.Z. 127”; aveva bisogno di quattro milioni di marchi: ne trovò due e mezzo presso finanziatori privati, e il governo di Berlino sottoscrisse l’altro milione e mezzo. “Battezzato” in luglio, il “Graff Zeppelin” volò per la prima volta a Costanza, il 18 settembre 1928. Due giorni più tardi compì il viaggio inaugurale alla volta di Offenburg; ed in quella data le poste tedesche emettevano i francobolli “Zeppelin” da 2 e da 4 marchi che sarebbero stati usati nelle 37.590 cartoline e sulle 28.124 lettere che l’L.Z. 127 avrebbe trasportato negli Stati Uniti con il primo “Amerikafahrt”, compiuto tra l’11 e il 15 ottobre 1928. Tra quelle lettere e cartoline non ce n’era nessuna che in qualche modo potesse riguardare il collezionista italiano; ma già nel 1929, con il secondo viaggio “ufficiale” del grande dirigibile, la vicenda Zeppelin cominciò ad interessare la nostra filatelia. Quel viaggio era diretto in Oriente, e Roma fu tra le città sorvolate dall’aeronave. La nostra capitale venne prescelta per uno dei tre “lanci” ufficiali di posta compiuti nel corso dell’Orientfahrt: vi fu quindi chi pensò di far affluire a Friedirichshafen, dove si trovava la base di partenza degli Zeppelin, alcune lettere affrancate sia con francobollo tedesco che con francobollo italiano. E’ proprio con tali lettere che si apre questo catalogo. Esso elenca oltre quattrocento “pezzi” Zeppelin di interesse italiano: dalle buste con francobolli del Regno a quelle con affrancature coloniali, vaticane e sammarinesi. Il capitolo più ampio riguarda, come è ovvio, il famoso “viaggio a Roma” che lo L.Z. 127 compì nel maggio 1933 e che diede luogo all’emissione delle ben note serie “Zeppelin” d’Italia, di San Marino, della Cirenaica, della Tripolitania, delle Isole dell’Egeo. Tali i dei pezzi illustrati e quotati nelle pagine che seguono, ed in particolare quelli che risalgono agli anni antecedenti alla stipulazione di apposite convenzioni postali con la Germania, potranno forse far arricciare il naso a qualche “purista” della filatelia. Non mancano infatti i collezionisti che affettano disprezzo per ogni corrispondenza che sia stata “preparata” con intenti filatelici; anche noi riteniamo indegni di essere raccolti tutti quegli oggetti -filatelici o non- che siano stati fabbricati allo scopo precipuo di interessare i collezionisti: ma questi aerogrammi “Zeppelin”, con le loro affrancature spesso fantasiose o complesse, con i loro timbri, cachet e bolli di tanti colori, non vanno giudicati come oggetti costruiti ad intenzione del filatelista, bensì come precise e preziose testimonianze del successo che arrise al “Graff Zeppelin”, dell’entusiasmo che il grande dirigibile suscitò in ogni parte del mondo, delle speranze che esso accese per un futuro di facili e pacifici collegamenti anche postali tra tutte le genti. Le speranze non erano del tutto ben riposte: proprio quando traversare l’Atlantico con il dirigibile stava diventando un fatto normale, (tanto che pure quest’opera ritiene superfluo catalogare le letter “viaggiate” con lo Zeppelin dopo il 1934), il tremendo rogo dell’L.Z. 129 Hindenburg in fase di atterraggio a Lakehurst segnò la conclusione dell’era del “più leggero dell’aria”. Si era nel maggio del 1937: pochi mesi, pochi anni ancora, e la follia hitleriana avrebbe distrutto quelle speranze di pace che altri tedeschi, come appunto gli uomini degli Zeppelin, avevano efficacemente ed onestamente contribuito ad accendere. Se comunque oggi è possibile procedere ad una completa ed attraente ricostruzione di quella che è stata l’epoca d’oro delle aeronavi germaniche, ciò è in larga misura dovuto all’esistenza di letter e di cartoline del tipo di quelle che illustrano le pagine di questo catalogo; ed è dalla raccolta di tali documenti che l’uomo d’oggi può trarre lo spunto ad impegnarsi perché la nostra era, che è quella del “più pesante dell’aria”, dei quadrireattori, degli aerei supersonici, possa restare un’era di pace.

Indice degli argomenti
Premessa; catalogo degli aerogrammi Zeppelin di Italia – Colonie Italiane – San Marino – Vaticano; aerogrammi trasportati prima della stipulazione della convenzione; aerogrammi trasportati dopo la stipulazione della convenzione; crociera in Italia del Graf Zeppelin L.Z. 127, 29/30 maggio 1933 e successivo collegamento con il 2° Sudamerikafahrt 3/6 giugno 1933; i viaggi transoceanici degli anni 1934-1937; bibliografia.

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