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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

LE RELAZIONI POSTALI DELL’ITALIA NELL’OTTOCENTO / ITALIA – FRANCIA.
Convenzioni e tariffe postali – Elenco ragionato delle corrispondenze in periodo filatelico.
di Vito Salierno
Vaccari Filatelia – Editoria, Vignola (MO) 2011
pagine 574 con illustrazioni a colori

Introduzione a cura dell’autore
E’ questo il secondo di una serie di volumi dedicati alle relazioni postali tra l’Italia e i paesi esteri nell’Ottocento, in particolare dal 1850 al 1875, un quarto di secolo che va dall’introduzione del francobollo nella penisola alla creazione dell’Unione Postale Universale. Si tratta di un periodo chiave che vide un grande progresso nelle comunicazioni e un proliferare di convenzioni postali che porteranno in pochi anni alla tariffa unitaria nel 1875. Il volume considera tutto il XIX secolo perché è dopo la caduta di Napoleone e l’assetto dell’Italia deciso al Congresso di Vienna che prende corpo l’idea di un rinnovamento dei servizi di posta con le prime timide convenzioni postali bilaterali intese ad agevolare l’inoltro della corrispondenza tra Stato e Stato su basi più sicure sia dal punto di vista pratico che da quello dei costi ancora alti per gli utenti. Una particolare attenzione era stata posta in tutti i tempi e da tutti gli Stati più o meno grandi alla creazione di un ufficio di posta in territori esteri, ossia presso quei paesi con i quali si intrattenevano relazioni diplomatiche: celebre il primo ufficio di posta veneta a Roma aperto nel XIV secolo il cui contenzioso andò avanti sino al 1815. Se la diatriba tra il Cardinale Consalvi e il principe di Metternich circa l’ufficio di posta austriaca a Roma era stata dura, lo era stata per motivi politici, essendo allora scarse le ragioni economiche e pressoché nulli gli interessi nei confronti degli utenti, considerati sudditi e non ancora cittadini. Non dimentichiamo che l’organizzazione della posta era un addentellato della “ragion di Stato”: lo scopo primario di tutti i governi era il controllo degli scritti e delle idee, e tramite la posta si poteva leggerne le parole e conoscerne i pensieri. A tutto questo aveva mirato la barriera postale messa in atto nel 1815 dall’Austria lungo la linea Parma-Modena-Toscana-Massa Carrara per obbligare lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli e delle Due Sicilie a far passare le loro corrispondenze dirette all’estero attraverso i territori austriaci. Persino la Lega postale austro-italica del 1850, che l’Austria aveva creato con Toscana, Modena e Parma, aveva un chiaro connotato politico malgrado la premessa “animati dal desiderio non solo di moltiplicare i rapporti intellettuali e commerciali fra i loro Stati colla diminuzione delle tasse postali, e col renderne più semplici ed uniformi le tariffe, ma volendo anche offrire agli altri Governi italiani l’occasione di procurare ai loro sudditi i grandi vantaggi derivanti dalle sopraddette facilitazioni”. La storia postale italiana ha fatto negli ultimi decenni un notevole progresso, in particolare lo studio delle convenzioni e delle tariffe degli antichi stati italiani, del regno e della repubblica. Meno lo studio delle relazioni con l’estero basate – come si sa – su convenzioni e accordi bilaterali, e talvolta su taciti consensi o su prassi più o meno temporanee. Scopo di questo volume, come del precedente, e dei successivi, è quello di inquadrare in maniera uniforme tutti i dati noti o inediti relativi alle convenzioni e ai tariffari nelle comunicazioni postali tra l’Italia e i paesi esteri nell’ottocento. Una cura particolare è stata data all’elenco ragionato delle lettere note in periodo filatelico: le informazioni, come si può rilevare da ogni voce, derivano da cataloghi d’asta, listini, collezioni e pubblicazioni varie. È chiaro che non si tratta di una elencazione esaustiva: ma, attraverso la descrizione di ogni lettera corredata da note filateliche, di instradamenti, marcofile e tariffarie, il collezionista può rendersi conto di tutti gli elementi relativi al pezzo postale in questione. L’elenco può infine essere utile dal punto di vista statistico: ci si può fare anche un’idea, seppur parziale, del movimento postale di ogni singolo Stato italiano con l’estero. A chiusura, oltre ad un ringraziamento doveroso a tutte le case d’asta menzionate nelle fonti iconografiche del capitolo 5, un ringraziamento particolare agli Archivi di Stato di Milano e di Verona, Al Museo Storico-Postale di Roma, al Dr. Lorenzo Carra (Mantova), al Dr. Paolo Vollmeier (Lugano) e a Mr. Joseph Geraci (USA) per documentazioni o informazioni.

Indice degli argomenti
Introduzione; premessa; la situazione postale nella prima metà del 1800; dal 1800 all’unità d’Italia; il Regno d’Italia sino all’U.P.U.; la posta civile dei militari francesi in Italia; elenco ragionato delle lettere note in periodo filatelico; note; bibliografia.

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