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LA SENTENZA DEL 22 FEBBRAIO


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Una giornata a Roma per cercare di salvare la Filatelia

di Giuseppe BUFFAGNI (Coordinatore Gruppo di Modena)

 

Cari amici tutti,

come vedete cerco di tenervi al corrente di quanto stiamo facendo per difendere la filatelia e in particolar modo della Storia Postale.
Anche in quanto siamo sempre e solo gli unici, come Gruppo di Modena, a farlo.

L'assenza della presenza delle due associazioni principali crea un silenzio veramente assordante.

Invitati dall'amico collezionista Carlo Giovanardi Senatore della Repubblica, ci siamo recati a Roma.
Con me viaggiavano anche gli amici Paolo Gazzera e Giovanni Valentinotti.

Qui giunti, abbiamo trovato ad attenderci i professionisti di RETE SOLE per intervistarci sulla materia, ormai arcinota, delle lettere di Storia Postale che ci vengono ormai requisite con cadenza regolare, per quindi sottoporci a processi con risvolti anche penali.

(Qui puoi scaricare l'intervista fatta da
RETESOLE TG LAZIO - La protesta dei filatelici: "Lo Stato ci tratta da criminali" >>>)

Evidentemente, ora, la filatelia ed il collezionismo, sono considerati reati di stile mafioso dove addirittura lo Stato di Diritto lascia spazio a qualcosa di diverso, ribaltando persino l'onere della prova che normalmente (almeno secondo il diritto internazionale) spetterebbe all'accusato.

Essendo le lettere in nostro possesso, considerate (impropriamente) beni demaniali siamo colpevoli a prescindere.
Colpevoli di essere collezionisti, studiosi, commercianti, e periti filatelici.

Penso che nessuno abbia preso minimamente in considerazione che siamo circa un milione e duecentomila persone, e che con le nostre famiglie raggiungiamo sicuramente il numero di tre forse quattro milioni di persone che dedicano il proprio tempo libero al collezionismo filatelico e allo studio della Storia Postale.
Siamo noi i veri curatori e i salvatori di questo enorme patrimonio che chiamiamo “la Storia Postale”. Patrimonio che sarebbe stato disperso se non fosse stato salvato dai collezionisti.

Pertanto ci possiamo permettere di fare notare attraverso interviste e pagine di giornale, che i beni che difendiamo sono stati comperati legittimamente e che ogni sequestro è, questo si , illegale.

Diverse sentenze si sono già concluse anche positivamente, ma il punto principale è che non vogliamo essere processati per detenere lettere comperate legittimamente (i pochi casi di furto denunciati sono generici e non evidenziano mai di preciso cosa sia stato sottratto, quindi se documentati siamo noi i primi a concordare che i ladri vanno puniti e il materiale sequestrato).

Noi collezioniamo con passione e desideriamo solo poter continuare con il nostro hobby senza problemi.
Non vogliamo passare il nostro tempo in tribunale per essere poi assolti ed avere speso somme enormi per niente, con gravi patemi d'animo in famiglia.

Continueremo su questa strada e andremo avanti e siamo certi che anche voi ci approvate.

Giuseppe Buffagni - Coordinatore del Gruppo di Modena



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