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Il Mascherone, il presidente della Federazione
ed i bachi da seta (*)

di Roberto MONTICINI

Il Mascherone ha parlato, il presidente della F.I.O.M. ha risposto, io scrivo due righe di riflessione.

Avete in mente i bachi da seta? In filatelia ognuno è rinchiuso dentro il suo bozzolo, poi i casi sono due: o decide di tagliare il filo di seta, rendendolo inutilizzabile e si trasforma in farfalla librandosi di fiore in fiore, conoscendo e gustando così nuovi nettari, oppure la sua fine sarà decisa dall’allevatore che lo getterà in acqua bollente e raccoglierà i fili della sua seta.
Tre bachi da seta hanno abbandonato i loro bozzoli ed hanno deciso di diventare farfalle.

Quanto tempo è stato sprecato senza volare! Dopo anni di silenzio, ognuno chiuso e incatenato nelle e dalle proprie convinzioni, ognuno intento a costruire il suo bozzolo fatto sì da fili di seta, ma sempre costruiti attorno a rametti secchi, isolati e coibentati a difesa dei rumori esterni che pure vibravano nell’aria: nessuno ascoltava nessuno! Finalmente ci parliamo e ci ascoltiamo.
Auguriamoci che la trasmissione – ricezione continui e, pur con qualche possibile aspra nota polemica, prosegua perché la novità può produrre benefici ed arricchimenti per ciascuna stazione trasmittente.
Coraggio, avanti, abbiamo il tempo e le forze per cambiare in positivo il nostro modo di operare.

Il Mascherone potrà, anzi dovrà illustrare le sue idee, i suoi progetti per il miglioramento della filatelia, del kit potremo anche riparlarne: è una idea degna di nota come possibili altre, perché scartarla e cestinarla subito come sempre è stato fatto in questi anni con aria di sufficienza?

Piero Macrelli dovrà riferire su quello che la Federazione ha fatto per contribuire allo sviluppo della filatelia ed i risultati ottenuti, ovvero quanti circoli c’erano 20 anni fa e quanti ce ne sono oggi, quale era il numero di iscritti alla Federazione è quanti sono oggi, quale era l’età media degli iscritti e quale è quella di oggi.

Attenzione, fuori dai bozzoli, c’è oggi un collezionismo che non conosciamo a fondo, sappiamo solo del nostro, un collezionismo che non si riconosce nei circoli ed è una nuova realtà, il collezionismo che si ritrova nel web, insieme a quello di facebook, dei forum: lì crescono le nuove leve. Il collezionista non vuole più vivere in solitudine il suo hobby, vuole incontrarsi con altri che la pensino come lui (le mostre online ne sono un esempio).
Occorre uscire dai propri bozzoli ed ascoltare la voce di tutti, saper ascoltare e saper guardare quello che gira intono e dentro il nostro mondo.

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(*) Il baco produce, da quattro aperture situate due a due ai lati della bocca, una bava sottilissima che, a contatto con l'aria, si solidifica e che, guidata con movimenti ad otto della testa, si dispone in strati formando un bozzolo di seta grezza, costituito da un singolo filo continuo di seta di lunghezza variabile fra i 300 e i 900 metri. Il baco impiega 3\4 giorni per preparare il bozzolo formato da circa 20\30 strati concentrici costituiti da un unico filo.
I bachi da seta hanno un notevole appetito: mangiano foglie di gelso giorno e notte, senza interruzione, e di conseguenza crescono rapidamente. Il loro pasto è interrotto solo quattro volte, in corrispondenza di altrettante mute; l'avvicinarsi della muta è annunciato dall'inscurirsi della peluria. Le quattro mute suddividono la vita della larva in cinque cosiddette "età". Dopo la quarta muta (ovvero nella quinta età), il corpo del baco diventa giallastro e la "pelle" più tesa; a questo punto, il baco è pronto per avvolgersi nel suo bozzolo di seta (in gergo si dice anche che il baco "sale al bosco", in quanto il bozzolo viene costruito attorno a rametti secchi).
Se la metamorfosi arriva a termine e il bruco si trasforma in falena, l'insetto adulto uscirà dal bozzolo tagliando il filo di seta che lo compone e rendendolo inutilizzabile. Di conseguenza, gli allevatori gettano i bozzoli in acqua bollente per uccidere l'insetto prima che questo avvenga. L'immersione in acqua bollente facilita anche il dipanamento del filo di seta. In alcune culture, lo stesso baco, estratto dal bozzolo, viene mangiato.
Da: M’appare l’Est Ticino http://www.a21estticino.org/sito/schede_comuni/sovracomunali/baco_da_seta.html



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