Durante le mie ricerche per una lezione del corso di filatelia dell'UNI3 GENOVA mi sono imbattuto in Einar Holbøll, personaggio che, confesso la mia ignoranza, non conoscevo, ma al quale dobbiamo l'invenzione degli erinnofili natalizi (etichette simili ai francobolli, ma senza valore di affrancatura).

Questi pseudo-francobolli ebbero un grande successo, anche tra i filatelisti, sul finire dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento: avevano lo scopo di commemorare eventi o fare propaganda per sensibilizzare i cittadini su particolari aspetti della vita sociale e sovente servivano a raccogliere fondi per associazioni benefiche; essi venivano in genere utilizzati quali chiudilettera e poteva accadere che ricevessero un timbro postale, anche se ciò non era consentito. Filatelicamente sono molto interessanti quando, irregolarmente, il loro valore veniva compreso nella tassa di affrancatura.

Ma chi era Einar Holbøll e cosa c'entra col Natale?

Holbøll (1865 - 1927) era un mastro di posta danese che in occasione del Natale 1904 ebbe l'idea di aggiungere sulla corrispondenza un erinnofilo natalizio (Julen in danese significa Natale), i cui proventi erano destinati alla lotta alla tubercolosi, malattia allora assai diffusa.

L'idea ebbe successo e negli anni seguenti venne seguita in molti altri Stati, quali, per esempio, gli U.S.A.

La destinazione degli erinnofili natalizi a favore della lotta antitubercolare venne resa evidente con l'inserimento nella vignetta della croce a due bracci, simbolo di tale lotta.

Anche lo Stato italiano durante il Ventennio emise annualmente libretti di erinnofili per raccogliere fondi per le campagne antitubercolari: i loro soggetti, però, non inneggiavano al Natale...

A tutti voi, insieme al signor Einar Holbøll, un grande augurio per un Natale sereno.

Lorenzo Oliveri
16-12-2025