gli articoli di erinnofilia

 

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il Francobollo Antitubercolare Italiano

di Agostino MERLIN

 

Il mal sottile” così veniva talvolta denominata la Tubercolosi. Un modo verbale di ingentilire una malattia nota sin dall’antichità ma che in tutta Europa fu causa di forte preoccupazione principalmente a partire dall’ottocento sia per la facilità di trasmissione sia per la mancanza di una cura che la debellasse. Un silente nemico che mieteva vittime soprattutto tra le fasce sociali meno abbienti (quindi la maggioranza della popolazione) e con cui il nuovo Stato Italiano appena unificato si trovò subito a dover fare i conti.

1900 - Prima cartolina Antitubercolare di beneficenza - bozzetto di S. Farneti

Per sopperire alle carenti disponibilità economiche statali, tra la fine ottocento e i primi del novecento iniziarono ad essere attivi Enti ed Associazioni che avevano come scopo principale la raccolta di fondi per aiutare i malati più poveri e le loro famiglie. Tra queste Associazioni si distinse per importanza nazionale ed impegno civile la” Lega contro la Tubercolosi” fondata nel 1898 dal prof. Achille De Giovanni. Associazione questa a cui si deve la creazione della prima “Cartolina Antitubercolare di beneficenza” (1900).
Nel 1921 vennero istituiti i primi Consorzi Provinciali Antitubercolari, organismi inizialmente del tutto autonomi che, sull’esperienza inglese, iniziarono a fornire assistenza medica preventiva, capillare e gratuita.
Una formula questa dimostratasi subito efficacissima nell’arginare soprattutto la diffusione del morbo, tanto che nel 1927, con un ‘apposita legge statale, tali Consorzi divennero obbligatori in ogni Provincia Italiana.
Nel 1922 nasce La Federazione Nazionale per la lotta contro la Tubercolosi (dal 1929 Federazione Nazionale Fascista) con lo scopo di collegare ed armonizzare le attività sia dei 28 Consorzi Provinciali esistenti, sia dei centri di ricerca e prevenzione che, seppur con molto ritardo rispetto al resto d’Europa, cominciavano a diffondersi anche nel nostro paese. Una Federazione quindi concepita per divenire il perno centrale della Lotta alla Tubercolosi, capace cioè di coordinare tutta la vita scientifica e l’azione organizzativa sociale antitubercolare.

I risultati di questo nuovo assetto organizzativo si fecero presto apprezzare sia in termini di diminuzione di mortalità che di contagi, nonché in numero di studi e ricerche che apriranno nuove strade alla medicina per la cura alla Tubercolosi.
Una delle prime iniziative di sensibilizzazione sociale indetta dalla Federazione Nazionale fu il potenziamento della “Giornata del Fiore”. Manifestazione iniziata in alcune grandi città già nel 1914 con l’intento di reperire fondi da destinare ai Tubercolosi poveri, ma che, a distanza di oltre un ventennio, stentava ancora a decollare.
A partire dal 1928, per volontà del Duce stesso, tale giornata venne estesa a tutto il territorio nazionale, affiancando alla vendita dei fiori (inizialmente recisi o in vaso e successivamente di pezza o carta) tutta una serie di materiale pubblicitario idoneo a sensibilizzare la popolazione sulla necessità della prevenzione e lotta contro questo male. Nonostante ciò i risultati furono comunque ancora piuttosto modesti e tali rimarranno sino a che, nel 1931, prenderà il via la prima grande “Campagna per il francobollo Antitubercolare” inserendola nell’ambito delle varie iniziative per la “Giornata del Fiore e della Doppia Croce”.
Sulla scia di altre Nazioni Europee e Mondiali (la prima fu la Danimarca nel 1904) anche in Italia viene così dato il via all’emissione e vendita del “chiudilettera Antitubercolare” per la raccolta fondi da destinare ai malati poveri ed al finanziamento delle iniziative per contrastare il propagarsi del morbo.

La diffusione dei chiudilettera, appositamente raccolti in libretti contenenti alcune fondamentali indicazioni comportamentali ed igieniche da seguire per scongiurare quanto più possibile il contagio, risulterà, grazie al coinvolgimento degli alunni delle scuole e di conseguenza delle loro famiglie, una intensa e capillare campagna di prevenzione che già nel primo anno seppe far sentire i suoi benefici frutti.

1931 – Locandina della 1^ campagna per il francobollo antitubercolare
1931 – Copertina e foglietto del primo libretto di Francobolli Antitubercolari emesso in Italia

La vendita del chiudilettera Antitubercolare portò inoltre ad un cospicuo incremento dei fondi raccolti, tanto che, alla fine della 1^ Campagna, questi risulteranno più che raddoppiati rispetto agli anni precedenti. A tale successo contribuirono oltre gli scolari, anche una nutrita serie di volontari addetti alla “questua pubblica" da praticare porta a porta, nelle piazze, nei cinematografi, nei teatri, nei treni e tram, etc.. Molto si deve pure ai solerti impiegati di Uffici Pubblici che si “prodigarono” ad apporli, dietro pagamento del corrispettivo valore, in ogni documento da loro rilasciato.
Il 9 marzo 1934, su disposizione del Ministero dell’Interno – Direzione Generale della Sanità Pubblica, furono unificate per la prima volta la “Giornata del Fiore e della Doppia Croce” e la “Giornata della Croce Rossa” sotto il nome di “GIORNATA DELLE DUE CROCI”.
L’unificazione di questi due eventi fu voluta per “unire tutti gli sforzi verso un’unica meta: raggiungere il traguardo di 1 Lira per abitante”. Cifra troppo ardita e mai raggiunta sebbene la macchina di propaganda messa in campo fosse stata colossale. Nulla venne lasciato al caso, tutto venne pianificato sin nei minimi particolari e per rendersene conto basta oggi scorrere uno degli opuscoli preparativi che venivano inviati dalla Federazione ai propri organi periferici. Per la promozione di queste giornate, accanto alle consuete forme pubblicitarie (manifesti, pubblicazioni, distintivi, etc.) furono utilizzati in maniera massiccia anche i nuovi mezzi di informazione di massa: la radio ed il cinematografo. Nel decennio 1931-40 l’EIAR si occupò di radiotrasmettere messaggi ed eventi legati alle annuali campagne Antitubercolari, mentre varie case cinematografiche si prodigarono nella produzione di appositi film (sonori e muti) da proiettare in tutte le sale Italiane. Tra questi si ricordano: “T.B.C.”, “Campane a stormo!”, “Rinascere”, “Luci nell’ombra”, “Avanscoperta” e “Angelo bianco”. Apprezzatissimi furono pure i Cartoons e i lungometraggi animati usciti dalla fervida fantasia di Luigi Liberio Pensuti tra cui “Il francobollo benefico” e “Crociato ‘900”.

Pieghevole promozionale (a tre ante) del Film "Campane a stormo!" girato nel 1933 per la Federazione Nazionale Antitubercolare
particolare della Copertina e di una pagina interna con le foto delle principali interpreti L'infermiera: Baby Brull e la madre: Augusta Ceracchini


Se molto del successo ottenuto dalle nuove Campagne è attribuibile alla collaudatissima macchina di propaganda su cui il Regime in quegli anni poteva contare, la vera chiave di volta fu certamente l’introduzione del Francobollo Antitubercolare. Un rettangolino di carta dentellato, caratterizzato da una vignetta che, oltre ad affascinare con la sua grafica (opera della creatività dei maggiori artisti dell’epoca), diveniva, grazie ad un modestissimo contributo, anche un piccolo tassello con cui costruire un baluardo contro il male. Il Francobollo antitubercolare divenne così un simbolo, oltre che artistico, anche di condivisione e partecipazione sociale.
Durante le Campagne Antitubercolari tenutesi tra il 1931 ed il 1940, il Francobollo-chiudilettera raggiunse un successo tale che la Federazione Nazionale dovette procedere a numerose riedizioni dei libretti (talvolta addirittura quattro). Di conseguenza gli introiti raccolti raggiunsero vette molto importanti, giungendo nel 1940 – ultima edizione dell’era fascista – a superare i 27 milioni di Lire. Cifra questa per quei tempi esorbitante e mai più nemmeno lontanamente sfiorata nelle successive edizioni Repubblicane.

1933 – Copertina della prima e terza edizione del libretto emesso in occasione della 3^ Campagna con accanto il primo dei due foglietti di erinnofili in esso contenuti e tenuti separati da altrettante pagine, la prima delle quali contenente alcune regole comportamentali ed igenico-sanitarie atte a prevenire la malattia.
La bambina ritratta sia in copertina che nei chiudilettera è nientemeno che la simpaticissima SANDRA MONDAINI, una delle migliori attrici-soubrette comiche Italiane. A decidere di consacrarla testimonial di questa Campagna fu il padre Giacinto (Giacci) Mondaini, apprezzatissimo e famoso vignettista a cui venne affidata la campagna pubblicitaria.
Per Sandra non fu però questo il primo esordio nel mondo dell'immagine, infatti l'anno precedente, a soli sei mesi, fu immortalata, sempre dal padre, in un altro manifesto per la Campagna Antitubercolare.


Tale grande successo non passò inosservato e così, sempre allo scopo di raccogliere fondi extra da destinare in loco alla lotta contro la Tubercolosi o comunque per aiutare le famiglie bisognose, Associazioni benefiche e svariati Consorzi Antitubercolari, emularono l’iniziativa della Federazione Nazionale emettendo per proprio conto dei chiudilettera raccolti in libretti o foglietti. Tra queste, per brevità, si ricorda la Federazione di Lucca Colonie P.N.F. ed il locale Consorzio antitubercolare, l’Associazione Milanese per la lotta contro la Tubercolosi ed il Consorzio Antitubercolare di Como.

 

Nel 1935 venne lanciata per la prima volta una importantissima iniziativa di prevenzione sanitaria denominata “Settimana Nazionale per la diagnosi precoce della Tubercolosi” promossa con apposite giornate a tema durante le quali venivano distribuiti, dépliant, volantini e cartoline con il “Decalogo della Prevenzione”. Tale settimana sarà poi ripetuta ininterrottamente ogni anno sino al 1940.

1935 – Cartolina, illustrata da Marina Battigelli emessa in occasione della 1^Settimana Nazionale della Diagnosi Precoce – al verso il Decalogo della Prevenzione



Nel giugno 1940 l’Italia entra in guerra e, a seguito degli sviluppi bellici non certo positivi e non del tutto previsti (doveva infatti essere una guerra lampo), venne deciso la sospensione di tutte le Manifestazioni legate alla Giornata delle due Croci, compresa l’emissione e la vendita degli ormai classici chiudilettera. Campane a Stormo, rivista ufficiale della Federazione, apre così il suo editoriale “La celebrazione della XI Campagna Nazionale antitubercolare è stata quest’anno rinviata. Le supreme esigenze della guerra duramente combattuta non tollerano dispersioni di energie verso obiettivi diversi da quelli che essa necessariamente impone.
Il ritrovamento di svariati documenti con applicati i chiudilettera antitubercolari anche dopo tale fatidica data (significativi sono quelli rilasciati da Uffici Pubblici in quanto erano sicuramente apposti solo dietro pagamento del loro valore nominale) portano a supporre che la loro vendita sia comunque sempre continuata, anche se, probabilmente, in maniera molto ridotta.
Per la ripresa delle nuove Campagne Antitubercolari bisognerà attendere sino al 1948, anno in cui, fra l'altro, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, conferirà all'iniziativa "l'alto patronato della Presidenza della Repubblica". In quell’anno la Campagna sarà però caratterizzata non dall’emissione di un nuovo francobollo-chiudilettera, ma bensì dall’emissione di 5 cartoline racchiuse in una fascetta, dal titolo “Il bambino nel disegno italiano”. Solo dal 1949 riprenderanno nuovamente le emissioni di chiudilettera che non subiranno più interruzioni sino al 2000.


Striscia di 10 chiudilettera emessi nel 1949 (vignetta di Latini) – il foglio intero è tra le rarità di questo genere di collezionismo


Tra il 1973 ed il 1974, a seguito dell'aumento vertiginoso delle broncopneumopatie croniche e dei tumori alle vie respiratorie, la Federazione decide di ampliare la propria sfera di intervento anche verso questi settori. Viene così allargata la denominazione sociale che diventerà "Federazione Italiana contro la Tubercolosi e le Malattie Polmonari Sociali" come appare riportato nelle nuove emissioni di “Francobolli Antitubercolari”. Anche le vignette dei chiudilettera pian piano si rivolgeranno verso queste malattie denunciando soprattutto le cause che le determinano e, nel contempo, auspicando un maggior rispetto ambientale.
Nel 1980, con l’approvazione della nuova riforma Sanitaria Nazionale, vennero soppressi definitivamente i Consorzi Provinciali Antitubercolari divenuti ormai quasi del tutto inutili in quanto, grazie alle nuove tecnologie diagnostiche e all’efficacia dei nuovi medicinali (uniti ad un netto miglioramento delle condizioni igieniche e socio-economiche della popolazione), la piaga della Tubercolosi in Italia si poteva definire ormai quasi del tutto debellata o comunque sotto controllo.
Negli anni ’70 compare sul mercato una nuova tipologia di chiudilettera: i cosiddetti “Generici”, cioè quei chiudilettera, sempre emessi dalla Federazione Italiana contro la Tubercolosi, ma al di fuori delle speciali iniziative messe in atto in occasione delle varie Campagne Antitubercolari e posti in vendita presso Uffici pubblici e Postali durante tutto il periodo dell’anno. Anzi, la stessa tipologia di chiudilettera veniva distribuita per più anni di seguito, cosicché, mancando documenti ufficiali da parte della Federazione, risulta oggi molto difficile risalire con precisione all’anno di emissione di ogni singola vignetta.

1979/80 – Tre esempi dei cosiddetti “Generici”, ognuno caratterizzato dal “veliero tra i flutti”

 

Tali chiudilettera, raccolti in fogli o foglietti, sono facilmente riconoscibili soprattutto per la “monotonia” nella scelta delle vignette. Infatti si limitano a riprodurre prevalentemente i “simboli tipo” della Federazione, come ad esempio il Veliero o la Campana, preoccupandosi solo di variarne colore e valore facciale. Esempio lampante di questa monotonia vignettistica è il fatto che su 14 emissioni ad oggi censite ben 9 sono caratterizzate dal “veliero”.

Nel 2000 la Federazione, probabilmente resasi conto che il "chiudilettera antitubercolare" era divenuto ormai un oggetto apprezzato solo dai collezionisti del settore e non più in grado di raccogliere donazioni importanti e fondamentali per il proseguo delle proprie battaglie, emette il suo ultimo splendido foglietto.
Finisce così l’era dei chiudilettera di Beneficenza ………. ed inizia l’era delle donazioni via SMS.

1987 - Manifesto murale edito in occasione della 50^ Campagna Nazionale Antitubercolare
2000 – Ultimo foglietto di francobolli-chiudilettera emesso dalla Federazione Italiana contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi


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Per una catalogazione completa dei Francobolli-chiudilettera Antitubercolari Italiani si consiglia la consultazione del Catalogo-Guida Edizione 2015 ( Vedi recensione su "il postalista") curato dallo stesso autore dell'articolo: Agostino Merlin.

 

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