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Il decalogo dell'acquirente on-line di Lorenzo Oliveri

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1° aprile 2019: crolla un mito?
Mago Merlino (alias Lorenzo Oliveri)

 

 

Questo bellissimo pezzo, comparso proprio in questi giorni, rischia di far riscrivere la storia filatelica dei "non emessi" delle Province Napoletane. Sulla sua autenticità non sembrerebbero sussistere dubbi, a cominciare dalla data: infatti il "19" non sarebbe altro che un "61", dovuto ad un errore dell'ufficiale postale, che ha inserito i tasselli della data in modo capovolto.

Per tanti anni la ditta Bolaffi ha presentato, quasi come simbolo dell'azienda, l'unica serie completa, usata fraudolentemente all'epoca, dei francobolli fatti stampare a Napoli dal Barone Bellelli nel 1861 e rifiutati dall'Amministrazione Postale Centrale di Torino. I collezionisti "comuni" difficilmente hanno avuto in tanti anni la possibilità non solo di possedere, ma addirittura di vedere qualche francobollo usato di quella serie. Ricordo che negli anni '80 ne vidi uno (e lo volli in mano...) a Milano dall'amico Adriano Landini (asta Robson Lowe, 10 centesimi). Ci accontentammo di mettere in collezione la serie nuova, di cui abbastanza misteriosamente apparvero molti fogli nel 1925 (Giorgio Landmans sospettò addirittura si trattasse di "una furba speculazione").

L'unica serie completa autentica usata dei non emessi di Napoli.



Ma ora tutti questi discorsi rischiano di crollare: negli ultimi anni sono infatti apparsi numerosi francobolli di quella serie usati (così definiti nelle descrizioni, mentre più correttamente, forse, si sarebbe dovuto dire "timbrati") e i collezionisti se li sono tutti aggiudicati, qualche volta a caro prezzo (nonostante Mago Merlino li avesse segnalati alle case d'asta on-line...). Eccone una bella carrellata:


Ce n'è proprio per tutti i gusti, dalla mista con Sardegna (5 c. + 40 c.), ai gemelli (20 c. con il pari valore dentellato), agli annulli "inediti" (su 10, 20 e 40 centesimi), fino al bollo di Pamparato (ufficio del Cuneese! - timbro falso già utilizzato su francobolli del Regno di Sardegna da 10 c., 80 c. e 3 Lire). Ed ora ecco (finalmente!) anche il mitico 80 centesimi, scovato nella collezione del noto collezionista Federico Pesce di Aprilia (Roma).

Quindi, con i pezzi sopra riprodotti, e grazie al nuovo ritrovamento, si possono formare almeno due serie complete... e non è escluso che in futuro se ne possano comporre altre. Ahimè, quell'UNICUM non esiste più!

Qualcuno vorrebbe sostenere che Mago Merlino si sta sbagliando? Tutti i pezzi sopra riprodotti (a parte l'80 centesimi, non ancora messo in vendita, se mai il Pesce vorrà disfarsene...), come già sottolineato, furono tempestivamente segnalati alle rispettive case d'asta come falsi (per gli annulli!).

Siccome, nonostante le puntuali segnalazioni, i pezzi rimasero regolarmente in asta (e vennero venduti!), anche a Mago Merlino non resta che inchinarsi all'evidenza: gli esperti delle case d'asta e i collezionisti ne sanno certamente più di lui...

Mago Merlino (alias Lorenzo Oliveri)