falsi in filatelia

Armi e metodi contro trucchi & falsificazioni

le domande sui falsi

Il decalogo dell'acquirente on-line di Lorenzo Oliveri

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Benedetti tasselli ballerini
Modena (parte II)
Lorenzo Oliveri

Dopo aver parlato di alcuni falsi di Toscana (Postalista 27.3.2020), vengo ora ad illustrare quelli di Modena. Ribadisco che con queste indicazioni non si riescono certamente ad identificare tutti i tipi di falsificazioni, ma sicuramente, osservando i particolari che saranno evidenziati, ne potrà essere individuata una buona parte.

Anche il Ducato di Modena, come già abbiamo visto per la Toscana, per stampare i propri francobolli non realizzò una matrice diversa per ogni valore emesso: da un unico prototipo, modificando di volta in volta il tassello inferiore, si stamparono i differenti nominali.

In effetti a Modena inizialmente si era pensato di realizzare matrici differenti per ogni valore, come testimoniato da alcuni fogli di prova del 10 centesimi, ma successivamente si decise di scalpellare la parte bassa di questi clichés (dove era indicato il valore) e lasciare libero un vano nel quale inserire le varie diciture. A differenza del Granducato di Toscana, dove furono preparati tasselli con i differenti valori, qui negli spazi liberi, prima di ogni tiratura, vennero inseriti caratteri tipografici mobili e per tenerli fermi fu necessario inserire un filetto tipografico in basso.

Mi sono un po' dilungato su questo aspetto perché è proprio il citato filetto a fornirci molto spesso un elemento per stabilire l'autenticità o meno dei francobolli esaminati. Ricordo, di passaggio, perché esula dagli scopi di questo articolo, che la composizione manuale di 240 indicazioni di valore con minutissimi caratteri tipografici diede luogo a numerosi errori, non sempre corretti in fase di stampa, e oggi vera "delizia" per i collezionisti di francobolli di Modena. Anche i francobolli del Governo Provvisorio vennero stampati con il medesimo sistema. Per nostra fortuna i falsari, specie quelli del passato, erano molto impreparati (quasi quanto gli attuali compratori...) riguardo la genesi dei francobolli e pertanto realizzarono i propri prodotti tracciando in basso, sotto l'indicazione del valore, una linea continua e perfettamente allineata, cosa che poteva accadere assai raramente nei pezzi originali, proprio per il sistema di approntamento sopra spiegato. Nei francobolli di Toscana "ballava" tutto il tassello, qui "ballano" i caratteri tipografici e il filetto...

Un richiamo particolare agli annulli: specialmente sui francobolli del Governo Provvisorio sono di pura fantasia, ma, nonostante questo, nelle aste on-line trovano regolarmente acquirenti (per esempio, l'ultimo pezzo riprodotto su un'asta eBay ricevette ben 44 offerte e venne venduto a 116 euro).
Una "bella" serie di immagini sarà più chiara di ogni ulteriore spiegazione.


Lorenzo Oliveri
22.01.2021