FILATELIA

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Gli albori del commercio filatelico a Roma
- settanta anni di storia -

di Emilio Simonazzi

Il collezionismo filatelico vanta una storia più che centenaria, la pubblicistica specializzata ritiene infatti sia possibile individuarne i passi iniziali sin da pochi giorni dopo l'emissione del primo francobollo al mondo, il più che noto “ Penny Black “, apparso in Gran Bretagna nel lontano maggio del 1840 a seguito della riforma postale di Rowland Hill.

E' ritenuta infatti degna di fede da alcuni autori della storia della filatelia l'affermazione di Edward Grey ( 1800 – 1875 ), funzionario del Brithis Museum di Londra, che asseriva essere stato uno dei primi se non il primo collezionista di francobolli, avendo acquistato a pochi giorni di distanza dall'emissione del citato Penny Black un blocco dello stesso, cui fece poi seguito l'acquisto di blocchi dei successivi valori emessi delle Poste inglesi, oltre ad essere stato nel 1862 l'autore di uno dei primi cataloghi.

Parallelamente all'apparire dei primi raccoglitori, iniziarono la loro attività anche i primi commercianti spesso proprio come evoluzione di una iniziale fase collezionistica, probabilmente in dipendenza del principio per cui a fronte di un qualsiasi interesse ingenerato in talune persone dal desiderio di raccogliere una o più serie di oggetti della medesima specie, si sviluppa di converso in altre l'intuizione di farne oggetto di raccolta e di vendita a favore delle prime.

Non va sottovalutato, infatti, lo stretto legame da sempre esistente fra commercio e collezionismo filatelico, in quanto quest'ultimo ha costantemente avuto necessità di fare riferimento al primo per potersi sviluppare.

Jean Clavel nel lontano 1928 ebbe a scrivere sull’ “ L’Echò de la Timbrologiè“ “…..non è un paradosso dire che quelli che vivono della filatelia sono quelli che a loro volta la fanno vivere. “

Anche in Italia il collezionismo filatelico iniziò non molto tempo dopo l'emissione dei primi francobolli dei vari Stati preunitari ed a seguire apparirono i primi commercianti, che già attorno agli anni settanta/ottanta dell'ottocento divennero un pò più numerosi.

Torino fu la città che per prima vide iniziare un commercio filatelico grazie alla presenza della Direzione Generale del Ministero dei Lavori Pubblici da cui dipendevano le Poste e presso la quale erano confluite tutte le rimanenze dei francobolli degli Stati preunitari, conservate in un deposito cittadino senza essere sottoposte ad alcun controllo.

Per quanto attiene specificatamente Roma va annoverato il conte Giulio Cesare Bonasi, originario di Carpi in Emilia, già noto al mondo filatelico italiano di fine ottocento per essere stato l'effettivo editore della prima rivista filatelica nazionale, la Posta Mondiale, edita a Livorno a partire dal luglio 1873 sotto la direzione di Placido Ramon de Torres, prestanome del Bonasi dal quale appena un anno dopo prese le distanze, con la cessazione dell'attività editoriale della rivista.

Il conte Bonasi trasferitosi a Roma alla fine degli anni ottanta vi svolse una attività nel commercio filatelico, ubicata dapprima nella centralissima via Frattina e poi in via del Corso 79, ove curò anche la pubblicazione di un Catalogo dei francobolli italiani con la descrizione delle varie emissioni, anche degli antichi stati, ma senza alcuna illustrazione e con una puntualizzazione tesa a chiarire che il prezzo riportato per ciascun francobollo non ne indicava il possesso da parte dell'editore.

Fig.1

 

A Roma, comunque era già attivo da alcuni anni un altro commerciante filatelico, L. Rabuffetti, del quale riproduco una busta raccomandata, spedita nel maggio del 1881 a Venezia, affrancata con un 10 centesimi azzurro del tipo De La Rue del 1877, riutilizzato in frode ed un esemplare di prova del 60 centesimi sempre del tipo De La Rue.

La busta reca oltre all'indicazione del commerciante anche due pseudo impronte di bollo mutuato da alcuni tipi del Pontificio con la dicitura: “ Timbres – Poste / pour / Collections “ poste ai lati della riproduzione centrale del francobollo da 5 centesimi della seconda emissione pontificia, „ en tete „ riprodotta anche al verso della busta.

Fig. 2 – 2a

 

La ditta del Rabuffetti venne successivamente acquisita dal Bonasi come attesta la gran parte di busta raccomandata afrancata fra l'altro con il raro 30 centesimi di Umberto, recante l'intestazione „ Giulio Cesare Bonasi / successore/ dell'antica ditta L. Rabuffetti „.

Fig. 3



Nel corso dell'ultimo trentennio dell'ottocento il commercio filatelico era divenuto in Italia ed anche a Roma una realtà, ancorchè non ancora molto diffusa ma di certo consolidata, lo dimostrano le diverse ditte che mano a mano iniziavano la propria attività.

Fra queste va annoverata quella di Emilio Corsi, impiegato al Ministero delle Finanze e Segretario della Società Filatelica Italiana a Roma, l'antesignana dell'odierna Associazione Filatelica e Numismatica Italiana – Alberto Diena, il quale pubblicizzò un “ Annuaire Philatèlique Universel “, dal costo di 5 franchi da lui realizzato nel 1893, mediante una cartolina postale da cinque centesimi con impressione pubblicitaria di natura privata al verso, che era il frontespizio dell' Annuario stesso, riproducente fra l'altro cinque dei sedici francobolli che componevano la prima serie commemorativa statunitense, quella dedicata al quattrocentesimo anniversario della scoperta dell'America, emessa nel gennaio del 1893 per propagandare l'Esposizione Mondiale Colombiana di Chicago, tenutasi in quella città dal 1° maggio al 30 ottobre di quello stesso anno.

Fig. 4

 

Dell'annuario Filatelico Universale il Corsi parlò anche nelle pagine della Rivista “ Gazette Timbrologique / Revue de la Sociète Thimbrophile d'Echanges “ di Parigi nel numero 18 del 20 marzo 1893, asserendo che l'Annuario in parola avrebbe contenuto fra i 5 e 6000 nomi di collezionisti e commercianti di filatelia, cifra questa che non sembrerebbe azzardato definire esagerata, una lista di associazioni filateliche, una lista di riviste del settore, gli indirizzi di quanti avessero aderito ad iscriversi, nonchè richieste ed offerte di francobolli.

Il Corsi nel tempo provvide a far sovrastampare anche altri tipi di cartoline postali con intestazioni pubblicitarie di varie ditte ed è proprio su di una cartolina da 10 centesimi con aggiunta di un valore da 5 centesimi spedita a Londra nel gennaio 1895 che ritroviamo l'impronta di un tampone in gomma apposto in colore rosso recante l'indicazione di un altro commerciante filatelico romano: “ GIUSEPPE GIULIA / Compra – Vendita – Cambio / DI / FRANCOBOLLI PER COLLEZIONE / 453 Via del Corso 453 / ROMA “.

Fig. 5

 

Sempre a Roma in quegli stessi anni era operativo anche tal G. Mattinati, che oltre a svolgere un'attività di libraio in via dei Serpenti, si occupava anche di un commercio di francobolli, nonché la ditta di Gioacchino Guattari con sede in via Condotti 42 di cui alla Fig. 6 riproduco una cartolina con la sua intestazione, spedita nel luglio del 1892 a Parigi.

Fig. 6

 

Sul finire del secolo diciannovesimo invece troviamo attiva nella centralissima via Due Macelli a poca distanza da Piazza di Spagna la Prima Agenzia Filatelica Romana, diretta dall'Ing. Piero Becchini, che editava anche la “ Rivista del Francobollo “ da lui rilevata da Ugo Grifoni di Spoleto che ne era stato l'ideatore nel 1897 e che continuò a pubblicare dal 1898 al 1908 anno della morte, per essere infine rilevata da Andrea Pulcini che ne continuò la pubblicazione sino al 1911.

Fig. 7


Andrea Pulcini era a sua volta un commerciante filatelico che aveva iniziato la propria attività nel 1889 in via dei Crociferi e che, rilevata la ditta dell'ing. Becchini, continuò ad esercitare il commercio filatelico anche nel negozio di via Due Macelli, piccolo ma elegante, tutto in boiserie di legno che fu attivo sino agli anni sessanta del novecento mantenendo la denominazione della ditta Pulcini.

Fig. 8

 

E' necessario ricordare poi che agli inizi del secolo era operante a Roma, ove aveva iniziato un'importante attività destinata a protrarsi nel tempo, Romolo Mezzadri. Ebbe lo studio inizialmente in Piazza del Pantheon angolo via della Minerva e poi nella già allora centralissima via Condotti e fu fornitore della Regina Elena che raccoglieva francobolli per il piccolo principe Umberto, oltre che un attento studioso degli esemplari degli antichi stati italiani, figurando fra l'altro, insieme al già ricordato Andrea Pulcini, fra i fondatori della Associazione Filatelica e Numismatica Italiana – Alberto Diena di Roma.

Fig. 9

Riproduco la copertina di un prezzario edito dal Mezzadri nel 1909, il quale dichiarava nella propria pubblicità a stampa non solo di essere il primo perito filatelico regolarmente iscritto alla Camera di Commercio di Roma, ma altresì di aver iniziato ad occuparsi di commercio dei francobolli sin dal 1873.

Fig. 10

 

A Roma, negli anni successivi al primo conflitto mondiale, operarono a loro volta: Federico Pergolesi con studio in via Germanico, Carlo Lazotti che aveva il proprio studio in Piazza dell'Aracoeli (Fig. 11), M. Fontana, lo Studio Filatelico Romano di Fulvio Coppotelli in via Bocca di Leone, il Cav. Luigi Neri Serneri con studio in via del Babuino, che aveva iniziato la propria attività commerciale intorno al 1909, l’Avv. Gioacchino Saraceni che fu anche uno dei primi studiosi dei bolli degli uffici italiani di posta militare e di quelli coloniali e la ditta Paolo Fasani & C., dove il C. stava per il socio di minoranza il Signor Ugo La Monaca, che in precedenza era stato un dipendente della Real Casa.

Fig. 11

 

Dell'Avv. Saraceni riproduco il frontespizio del listino di vendita semestrale, pubblicato nel 1927, in via di Torre Argentina 47.

Fig. 12

 

Le cronache dell'epoca narrano fra l'altro che Paolo Fasani fu inquisito dal Tribunale Speciale fascista, riuscendo ad evitare una condanna grazie alla testimonianza del Conte Camillo Spingardi, figura di spicco del commercio filatelico italiano negli anni antecedenti il secondo conflitto mondiale.

Ricordo poi che a Piazza di Spagna, poco distante dal negozio della Ditta Pulcini in via Due Macelli, di cui si è già parlato, era attiva l’ Unione Filatelica Nazionale di cui riproduco una busta con l'unita lettera diretta negli Stati Uniti,

Fig. 13

 

mentre Gaetano Garofalo editava negli anni 30 con sede in via Po, “ Il Bollettino Filatelico Commerciale “, di cui riproduco la fascetta di accompagnamento di una copia spedita per raccomandata contrassegno. E' bene precisare che il Garofalo negli anni venti aveva esercitato il commercio filatelico a Milano in via S. Pietro all'Orto, angolo corso Vittorio Emanuele.

Fig. 14

 

Sempre a Roma si era trasferito alla fine degli anni venti il dottor Francesco Coco Gey che durante un precedente periodo palermitano sotto la dizione di “ Agenzia Filatelica Internazionale “ con sede in piazza Verdi, aveva bandìto delle aste filateliche pubbliche con aggiudicazione al miglior offerente, come riportato nello splendido catalogo della 53^ vendita tenutasi a Palermo nel maggio del 1921, catalogo la cui copertina in perfetto stile art Decò dovuta a P. Bevilacqua che ne fu uno dei maggiori esponenti in Sicilia è riprodotta alla Fig. 15.

Fig. 15

 

Nel 1937 Andrea Palmieri, omonimo dei componenti la nota Famiglia Palmieri, aprì un'attività commerciale filatelica in via del Tritone dopo una breve esperienza in Germania a Berlino. Il capostipite della Famiglia Palmieri, invece, Roberto aveva fondato nel 1911 a Napoli la rivista Il Bollettino Filatelico la cui sede fu portata nel 1930 a Roma in via Tirso dal figlio Amedeo che poi la trasferì definitivamente a Firenze negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale.

Fig. 16



Emilio Simonazzi

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