I francesi in Italia

Il Regno d'Italia napoleonico

I dipartimenti francesi in Italia

La Collezione R.E.M.O.

Cronache... Rivoluzionarie!


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Il trasporto della posta… ed i pericoli della strada!
Laurent Veglio

L’Assemblea Nazionale francese, certa dell’importanza capitale di una posta, celere ed efficiente, nonché della necessità di una veloce trasmissione delle direttive del potere e dei testi di leggi e decreti, elaborò una prima legge relativa alla manutenzione delle rotte postali nel mese di maggio 1792.

Il governo avrebbe concesso ai dipartimenti sovvenzioni per i lavori di miglioramento delle loro strade, mentre un decreto del 16 frimaio anno II, precisava: “sarà provveduto alla manutenzione delle grande rotte e dei ponti dal Tesoro pubblico, i cammini saranno mantenuti a spesa degli amministrati”, cioè dalle città e dai dipartimenti stessi senza alcuna sovvenzione. Le rotte furono identificate secondo la loro direzione e divise in tre classi: una prima per le 28 rotte da Parigi ai confini della Repubblica, una seconda per le 97 rotte più importanti e una terza per le altre rotte fra le città del paese. Nell’anno IX, la classificazione fu ancora più definita per riuscire, col decreto imperiale del 16 dicembre 1811, anche a realizzare una terminologia moderna.

L’elenco ufficiale delle rotte dell’Impero francese, del Regno d’Italia,
nonché della Confederazione del Reno per l’anno 1811.

Inizio dell’itinerario n° 90 fra Parigi e Firenze (pagina 117, continua pagina 118).


Un altro documento è testimone dell’importanza accordata agli scambi postali: si tratta dell’introduzione di un regolamento del Servizio postale di primaria importanza: l’Instruction générale sur le service des Postes, cioè una pubblicazione di ben 161 pagine che riepiloga, prima nel 1792, poi nel 1808, l’insieme della legislazione postale vigente sul territorio della Repubblica (poi dell’Impero) francese, nonché dei dipartimenti “riuniti” del Belgio, d’Italia,... Un manuale inviato in ogni direzione postale che doveva servire da riferimento per tutte le operazioni postali: tassazione, smistamento, distribuzione, ecc. Ancora oggi è un strumento insostituibile per chi colleziona e studia la storia ed il funzionamento della posta!

“Nelle varie parti della pubblica amministrazione, una in particolare merita interesse e suscita lo zelo e l’emulazione di chi ne è incaricato: il servizio delle Poste.
Quest’attività dà la vita al commercio e ne permette lo sviluppo ; con essa, si sostengono tutte le relazioni civili, morali e politiche ; con essa, con la sua felice mediazione, scompaiono, per così dire, le distanze. È il legame che avvicina e unisce tutti gli uomini da un punto all’altro della Terra, facendo beneficiare a tutti la libera comunicazione delle loro idee e sentimenti […]”

Eravamo alla fine del secolo XVIII° ed al inizio del XIX°, numerosi erano a quel tempo i rischi che ostacolavano il trasporto della posta… Ne proponiamo un piccolo campionario…

Francesco Foschi (XVIII° s.), paesaggio di neve, Musée des Beaux-Arts de Lille.

Questa lettera è stata scritta dal signore Salvay, direttore dell’ufficio postale di Pinerolo, il giorno 24 dicembre 1808: è indirizzata al signore Gaultier, direttore dell’ufficio di Torino, e pertanto spedita in franchigia di servizio.

Il testo della missiva [1] tratta delle pessime condizioni meteorologiche che impediscono il normale inoltro dei plichi postali da Pinerolo a Torino:

“L’enorme quantità di neve caduta qui, più di un metro, che ancora cade e la rotta di Torino non essendone stata liberata, sono la causa che i nostri dispacci potranno soltanto arrivare domani molto tardi. Lo zelo dell’appaltatore, il signore Poliotti, permetterà di fare al meglio.”


Certo, la distanza fra Pinerolo e Torino era soltanto di 37 chilometri, ma si trattava di una rotta di terza categoria, la cui manutenzione dipendeva dai comuni e dai loro abitanti… L’estratto della Carte générale du département du Pô (1807, révisée en 1808) ci permette di vedere la gerarchia stabilita: in rosso, le rotte di prima categoria (Parigi / Lione / Torino / Milano); in azzurro, quelle di seconda categoria, che collegavano i dipartimenti tra di loro; in giallo, le rotte di terza categoria. Un appaltatore era stato incaricato, nel mese di ventoso anno X (marzo 1802), del trasporto a cavallo della posta fra la direzione generale di Torino e la direzione di Pinerolo: il signor Poliotti, che riceveva per questo impegno l’ammontare di 2.825 livres all’anno [2].

Almanach du département du Pô pour l’année 1809.


L’inverno 1808-1809 fu particolarmente rigido, ne abbiamo trovato un resoconto nell’edizione del 4 gennaio 1809 del giornale parigiano Journal de l’Empire. Proponiamo l’intero articolo per chi legge il francese, ma anche una traduzione parziale:

“La marcia dei corrieri e delle diligenze sulla rotta da Lione a Torino è stata ancora una volta ritardata dall’abbondante caduta di neve e dal vento che l’ammucchia, ostacolando il passaggio per tutte le vetture, anche per i cavali ed i muli. A Torino, fra i giorni 23 e 24 dicembre, è caduto un metro di neve, ancora di più sulla rotta del Moncenisio (…). La rotta è chiusa, si dovevano passare i dispacci straordinari del governo a schiena di uomini (…). Speriamo di potere passare domani sera, attaccando alle diligenze da 15 a 20 cavalli e qualche paio di buoi (…)”.


Ma i pericoli della strada erano ancora tanti più, sia per la posta che per i viaggiatori… Una recensione della stampa dell’epoca [3] ce lo mostra…

Le Moniteur Universel, 15 febbraio 1802:

“La diligenza che trasportava il sotto-prefetto di St Jean de Maurienne, un comandante del genio di nome Kiebel da Strasburgo, nonché altri quattro viaggiatori, si è rovesciata in un precipizio di 10 o 13 metri, per colpa del postiglione e del vetturino, tutti e due ubriachi. Il comandante Kiebel è morto sul colpo, gli altri viaggiatori sono feriti o rimasti storpi, ad eccezione del sotto-prefetto, stretto tra i compagni di viaggio, che è rimasto incolume”.

 

Le Journal des Débats, 14 settembre 1804:

“La diligenza per Milano è stata fermata da briganti, alle ore 20, ad un quarto di lega da Torino. Hanno fatto scendere i sette passaggieri, spogliandoli dei loro gioielli, orologi e denaro. Gli hanno poi permesso di continuare il viaggio, aiutandoli a salire nella vettura”.


Per finire, dopo i viaggiatori torniamo alla posta…

Journal de l’Empire, 13 marzo 1813:

“La Corte speciale straordinaria di Torino ha condannato a cinque anni di lavori forzati un livornese di nome Hyacinthe Tresello, 62 anni, chirurgo, ex-depositario della posta lettere all’ufficio di Saint Germain, per avere aperto una lettera sigillata e “chargée”, da Torino per Biella, e per averne sottratto 90 franchi spediti da un privato cittadino alla sua famiglia”.

Note:

1. Collezione dell’autore.
2. Robert de Fontaines, “La 27° Division” in Documents philatéliques n°39, rivista dell’Accademia di Filatelia, p. 34.
3. La Bibliothèque nationale de France permette, a mezzo abbonamento, di consultare “on-line” quasi tre secoli di stampa francese.


 
 


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