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Questione di curve

di Giuseppe PREZIOSI (L'Occhio di Arechi n. 64)

Sono ormai anni che non fumo più, almeno tabacco, per cui quando scrivo di “effetto sigaretta” non intendo trattare dei danni provocati dal vizio ma, specie se si tratta di noterelle filateliche, dell’arrotolamento della carta su cui sono stampati i francobolli, almeno prima della diffusione degli autoadesivi.
I miei trenta lettori forse ricorderanno che nel lontano 2011 (per la precisione nel n°40 del nostro notiziario) scrissi già qualcosa sull’argomento. È vero, il soggetto era un altro, una strana varietà riscontrata su un francobollo del “Centenario della Targa Florio” (a proposito, nessuno ha saputo propormi una spiegazione esauriente), ma, di sfuggita, trattavo della carta utilizzata per la stampa dei valori, oltretutto suddividendola in due tipi. La discriminante fra essi era data dalla maggiore o minore “trasparenza”, in buona sostanza della qualità e del processo di fabbricazione. Come momento temporale per l’alternanza venne fissato il giugno del 2007. In ogni caso l’“effetto sigaretta” era garantito, talora in modo molto visibile. L’ultima precisazione riguardava la “curvatura della carta” che “si presenta con la gobba verso il lato stampato, quello cioè più levigato e quasi gessato”. Avevo dimenticato di precisare che tale effetto si riferisce a francobolli appena lavati e asciugati, È evidente che una volta sottoposti a pressione, “stirati”, la curvatura tende a scomparire completamente. Ho continuato a lavare francobolli in questi anni anche se in quantitativi sempre inferiori tenuto conto della rarefazione degli stessi e dell’aumento dei valori autoadesivi. In ogni caso mi sono accorto di un’altra caratteristica dell’”effetto sigaretta” che, in acqua, si presenta rovesciato rispetto all’asciutto. I francobolli cioè si accartocciano con la gobba dal lato non stampato. Fin qui nulla da aggiungere a quanto già scrissi.

È evidente che si tratta di una particolarità legata alle fibre della carta e quindi al processo di fabbricazione. Solo che mi sono reso conto che l’orientamento della curvatura era quasi sempre sul lato lungo dei francobolli (nel caso esaminato si tratta del cosiddetto formato “gigante”, che poi non è il più grande, ma lo era al momento in cui apparve). I casi invece in cui l’”effetto sigaretta” si presenta sul lato corto sono in numero nettamente inferiore e quasi sempre si verificano per francobolli provenienti da foglietti, con l’eccezione di quello commemorativo del “Centenario della pallavolo”, del 1995, nel periodo della carta “trasparente”, stampato in fogli da 50. Viceversa presentano la curvatura sul lato lungo due francobolli provenienti da foglietto: “La pace”, del 2000, che fa parte di uno di quelli dedicati all’avvento del III millennio, e “Bellini” del 2001 che è tratto dal foglietto “Il Melodramma e il teatro lirico italiano”. Naturalmente, una volta asciugati, la curvatura si presenta rovesciata. Tra l’altro vengono mostrati anche alcuni francobolli diversi da quelli esaminati prima. Uno del “Centenario del festival lirico di Verona”, del 2013, stampato su carta “mat”, in foglietto, con curvatura sul lato corto (come è normale che sia), quello della “Giornata delle vittime degli incidenti sul lavoro”, del 2001, carta trasparente, in fogli da 50 e quello per il “Giardino di Ninfa”, del 1995, carta trasparente, in fogli da 50. A parte questi ultimi due in cui la curvatura è poco evidente, negli altri si vede, eccome!! Partiamo dall’ipotesi (che è più di un’ipotesi, ma con l’I.P.Z.S. non si può mai sapere) che le bobine provenienti da Fabriano o Foggia siano state delle stesse dimensioni e che il verso di avvolgimento sia stato identico. Si deve dedurre che i fogli da 50 siano stampati in un verso, quasi certamente seguendo quello di srotolamento, i foglietti saranno stati stampati ponendo le matrici ruotate di 90°. Ciò evidentemente per ridurre al massimo lo sfrido. Si spiega così anche l’eccezione per il valore di Bellini, che, provenendo da un foglietto molto lungo, sarà stato stampato “per diritto”. Ciò che si spiega meno sono le eccezioni del valore “La pace” proveniente da foglietto e curvo sul lato lungo e dei tre francobolli stampati in fogli da 50 e bombati dal lato corto. Probabilmente, per tutti, qualcosa avrà convinto i tecnici del Poligrafico a ruotare le matrici, ponendo in asse quelle relative al foglietto e ruotando di 90° quelle degli altri. Certo sarei molto curioso di sapere il perché di questa decisione (le dimensioni del foglietto e dei fogli sono identiche agli altri coevi) ma temo che la mia curiosità non potrà mai essere appagata.
Qualcuno di voi ha delle idee in proposito?

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