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La logistica di poste italiane – verso una organizzazione centralizzata europea (parte prima)

di Nicola Luciano CIPRIANI, Giovanni LEONE e Claudio Ernesto MANZATI
(da www.peritofilatelicocipriani.it/)

Quando si spedisce una lettera ed entro due giorni la stessa arriva al destinatario per l’utente è un servizio dovuto. Quando centinaia di migliaia di lettere vengono spedite nello stesso giorno, dalla stessa città, e consegnate sempre entro due giorni ad altrettanti destinatari sparsi per l’Italia, per i singoli utenti ciò rientra nella norma. Nessuno però immagina quanto complessa sia l’organizzazione della movimentazione della corrispondenza. Con questo articolo abbiamo cercato di renderla comprensibile facendoci strada tra un ginepraio di concetti e definizioni tecniche di non facile acquisizione che spesso hanno vita brevissima a causa della continua evoluzione del servizio postale universale per arrivare all’adeguamento unitario con l’Europa. Infatti il periodo di trasformazione di Poste Italiane è iniziato ormai dal 1997 e da allora sono nati nuovi servizi, estinti altri ed in parallelo si è reso necessario anche l’adeguamento logistico alle norme europee. Sull’evoluzione dei servizi sono stati pubblicati numerosi articoli, ma nessuno fino ad ora si è interessato alla ristrutturazione ed alla evoluzione della logistica di Poste Italiane in linea con le direttive europee sia in merito alla privatizzazione, sia in merito alla lavorazione senso stretto della corrispondenza. La compilazione di questo lavoro, che verrà pubblicato a puntate a causa dell’ampiezza dell’argomento trattato, non è stata cosa semplice, sia perché quando eravamo al punto di iniziare a scrivere alcune cose erano già superate rispetto al momento della raccolta delle informazioni, sia per le reali difficoltà a districarsi tra definizioni tecniche relative a macchinari poco noti sia a quelle relative alla strutturazione delle varie fasi del processo di lavorazione. Ci auguriamo che il nostro sforzo non sia stato vano augurandoci di avere realmente fornito un testo comprensibile per gli interessati.

Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico nel 2010 il 90,6% della Posta Prioritaria(Posta Non Massiva) è stata consegnata entro il parametro J+1 (recapito in un giorno più quello di deposito), mentre gli standard qualitativi europei del Servizio Postale Universale stabiliscono tale valore all’89,0%, con uno scostamento positivo dell’1,6%. L’ufficialità dei dati non è certamente discutibile, possiamo solo dire che sono valori medi perché è innegabile che vi siano differenze tra l’organizzazione nelle regioni settentrionali e quelle meridionali come si evince dalle corrispondenze che ci scambiamo con amici e parenti da un capo all’altro della penisola. C’è da dire inoltre che proprio al centro-nord (Lombardia, Piemonte e Toscana) nel 2009 si sono avuti valori inferiori alla media a causa dell’elevato quantitativo di corrispondenza da lavorare; ritardo che è stato recuperato durante il 2010 con l’attivazione di nuovi centri di recapito (punti di raccolta della corrispondenza all’interno di uno stesso bacino di CMP).

Prima di parlare della logistica che Poste Italiane ha predisposto per la consegna delle lettere, bisogna tenere presente che l’Italia è ormai, per alcuni purtroppo, un membro dell’Unione Europea e ne segue quindi le direttive diramate, compresa l’organizzazione postale. In queste direttive rientrano sia la privatizzazione del servizio postale, sia la sua organizzazione. Già da qualche tempo alcuni di voi si sono resi conto che l’attività di consegna (Servizio Portalettere) è strutturalmente separata dagli Uffici Postali così come siamo stati abituati a vederli in passato. Molti cittadini, inoltre, si sono resi conto solo di un fatto: le corrispondenze spedite per la città spesso vanno in un’altra per tornare poi indietro ed a costoro la cosa appare decisamente folle. Ebbene per l’attuale organizzazione di Poste Italiane la cosa non è affatto folle, bensì rientra in una organizzazione ancora in evoluzione che contempla in una prima fase l’adeguamento della lavorazione della posta agli standard europei per realizzare, in una fase successiva, un unico sistema europeo. I punti sostanziali della lavorazione della posta sono sia lo smistamento che il trasferimento. Per lo smistamento sono stati creati centri di raccolta in località strategiche in dipendenza dei quantitativi mobilitati e della loro ubicazione; attualmente sono 85 i centri di smistamento provinciali (CP) afferenti al bacino di un CMP. Questi ultimi sono 21 e distribuiti a servire al meglio il territorio nazionale (Figura 1).


Figura 1 – Centri di Meccanizzazione Postale (CMP) e Centri di smistamento provinciali

In futuro i CMP saranno notevolmente ridotti in numero per servire un’unica organizzazione europea.
I Centri di Meccanizzazione Postale (CMP) lavorano sia le missive in partenza che in arrivo: essi sono dotati di macchinari molto complessi che stampano sulle missive in partenza e leggono in quelle in arrivo due tipi di codice dei quali uno corrisponde al CAP di destinazione (barrette nere in basso a destra della busta), l’altro è invece l’ID-TAG ovvero il “nome, cognome e codice fiscale” o “carta d’identità” di ciascuna missiva che ne consente l’identificazione in modo ineluttabile (barrette rosa-arancio fluorescenti).
Come spiegheremo nel prossimo articolo, i due codici a barre sono essenziali affinché il percorso di una lettera si possa realizzare. Infatti i due codici sono rilevabili dal complesso di macchinari che lavorano la corrispondenza e ne garantiscono l’arrivo a destinazione con una certa linearità. E’ ovvio che talvolta possa esserci qualche errore, ma questo è prevalentemente umano e non della macchina. Come tutti sappiamo, al di là di qualche avaria, le macchine fanno tutto e pedissequamente quello che noi gli abbiamo imposto di fare. Queste macchine sostituiscono tutta la lavorazione manuale di lettura degli indirizzi, separazione per destinazioni principali, trasferimento al CMP di arrivo e seconda lavorazione per la distribuzione locale. In particolare il sistema attuale, oltre ad essere semiautomatico, ha annullato la fase di lavorazione della corrispondenza in arrivo. Anche se la pubblicità delle Poste nazionali europee dichiara il completo automatismo, in realtà il sistema è da considerarsi “semiautomatico” perché necessita comunque dell’intervento umano anche nella fase di passaggio attraverso la macchina di lavorazione. Come esempio di intervento umano possiamo portare il Centro di Videocodifica (VCD), di cui parleremo più estesamente nel prossimo articolo; presso i terminali di questo centro arrivano le immagini di tutte le lettere per le quali il sistema non è stato in grado di leggerne il CAP. Attualmente tutto il sistema di coordinamento europeo è in evoluzione per arrivare in un prossimo futuro ad un unico sistema europeo che porterà ad una riduzione drastica dei punti di lavorazione per lasciare spazio a megacentri operativi. Probabilmente quando tutto questo sarà realizzato, la lavorazione della corrispondenza sarà realmente automatica.

Nel proseguo del testo, allo scopo di snellire la lettura abbiamo introdotto alcuni elenchi di acronimi con la definizione e le mansioni svolte sia nella fase di lavorazione della corrispondenza, sia per alcuni macchinari adibiti allo scopo. Nella Figura 2 sono riportati gli acronimi menzionati nel testo.


Figura 2 – alcune definizioni utili della logistica di Poste Italiane.

Negli articoli successivi, in cui tratteremo questo argomento, cercheremo di spiegare il percorso e le vicissitudini di una busta personale, tra milioni di altre buste, inviata ad un amico, un parente, un professionista ecc. Attribuiamo quindi a questo primo articolo un valore propedeutico in cui vi abbiamo fornito informazioni di carattere generale e forse anche un po’ noiose a causa dell’argomento un po’ freddo. Speriamo solo di avervi un po’ interessati e stimolati a leggere i successivi. Ci teniamo anche a precisare che le informazioni che vi stiamo fornendo sono suscettibili di variazioni in quanto da Poste Italiane non è possibile avere informazioni di alcun tipo; il nostro lavoro è stato una raccolta certosina in rete, e non solo, di dati prelevati da siti differenti (sito di Poste Italiane, tesi di laurea di varie università italiane, Wikipedia, ecc).

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