Art. n.90 - Sulle posta militari in generale e sulla P.M.19 in particolare.
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La posta militare, come altri settori della storia postale, ne ha fatta di strada in questi ultimi tempi.

 

Per riferirsi solo al settore della 2a guerra mondiale, solo un decennio fà usciva il primo quadernetto di Cesco Giannetto sulla posta militare, cosa che mi incuriosì e mi spinse a collezionare questo settore.

 

Da allora quanta acqua sotto i ponti! Da questo primo catalogo - praticamente una semplice elencazione di numeri abbinati a reparti - del Giannetto, si é passati a due altri cataloghi che hanno apportato nuove conoscenze in questo settore.

 

Da un paio d'anni a questa parte molti collezionisti hanno riscontrato l'esigenza di un approfondimento riconoscendo carenze e lacune nei cataloghi esistenti.

 

In mancanza di nuovi elementi d'archivio che riportino nozioni più complete, si é tentato di prendere a base un solo ufficio di posta militare e aiutandosi con i ricordi, vecchie circolari e qualche documento.

 

Ritengo questo criterio interessante per l'impegno che viene dai collezionisti, ma che va soppesato attentamente perché potrebbe portare a conclusioni empiriche.

 

Inoltre devo dire che non si può chiedere ai cataloghi più di quanto possano dare. Questa generazione di cataloghi é di origine deduttiva ovvero frutto di elaborazioni personali su impressioni riportate nell'esame dei documenti postali. E' ovvio che: a) non siano approfonditi e non abbiano detto tutto; b) che vi siano delle errate interpretazioni di fatti e documenti storici.

 

Appena si apriranno per tutti gli studiosi gli archivi dell'ufficio storico dello Stato Maggiore allora potremo dire qualche cosa di più.

 

In attesa di quel giorno, per non stare con le mani in mano a contemplare il cielo, procediamo con i vecchi sistemi e vediamo di fare luce su qualche punto controverso.

 

Vorrei riprendere le fila su quanto é stato detto sulla posta militare 19 e sul suo trasferimento in Calabria a seguito dell'evacuazione dell'isola.

 

Sull'ultimo numero del Notiziario due interventi, degli amici Ales e Di Pietro, giungono ad affermare: la posta militare 19 venne traghettata nelle ore buie dell'11/12 agosto 1943, dice Ales; il Di Pietro riferendosi ad un articolo precedente dice che.... il 12 agosto, finalmente, (la P.M. 19) raggiunse la Calabria spostandosi in Aspromonte..

 

L'autorevolezza dei due noti studiosi e la loro quasi concordanza parrebbe mettere i puntini definitivi sulla questione.... tuttavia, tuttavia, scusandomi in anticipo con ambedue gli amici e aggiungendo anche Nisi coautore assieme a Di Pietro dell'articolo precedente, vorrei precisare.

 

Vorrei precisare per i nostri Soci che qui si tratta del solito dilemma che tante volte ho dovuto sbrogliare nel corso della stesura del catalogo di P.M. e cioè che lo spostamento di un reparto delle dimensioni di una grande unità non é cosa che si effettuava al completo e in pochi giorni, il che imponeva dei quesiti.

 

In quale data si era effettuato il trasporto dei servizi e di questi servizi quando l'ufficio di posta militare aveva cessato il funzionamento, effettuato lo spostamento e quindi ripreso il funzionamento nella nuova destinazione?

 

Facile da risolvere avendo in mano i documenti ufficiali o "i diari" dell'unità. Ma in mancanza? Per la Sicilia decisi di inserire le date dei reparti operanti dato che non conoscevo quelle postali ufficiali, che poi non sempre collimano con la realtà.

 

Premesso questo vogliamo adesso ricontrollare la posizione dell'ufficio di P.M. 19 alla luce dei documenti postali di cui dispongo, aiutato anche da quelli dell'amico Ghiotto e giungere a delle conclusioni?

 

Dunque, fino al 10 agosto nessuno mette in dubbio la permanenza dell'ufficio postale sul suolo siciliano e d'altra parte questo fatto é suffragato da numerosi documenti.

 

Dopo il 10 agosto rimane da stabilire la data più approssimativa del trasferimento se 10/11 oppure 12, o altra ancora.

 

Dopo il 10 agosto mi risultano ancora in Sicilia questi reparti che si appoggiava alla P.M. 19 e quindi credo facenti parte del XVI C.A.:

- 11 agosto. 46^ squadra panettieri. Documento con data manoscritta 10/8 e annullo di P.M. 19 dell'11/8

- 12 agosto. 145^ comp. Telegrafisti. Documento con data manoscritta 16/8 e testo "il giorno 12 attraversammo lo stretto" Annullo di P.M. 19 del 17/8

- 15 agosto. 112^ comp.mitraglieri. Manoscr. "il giorno 15 di questo mese sono rientrato in Calabria" Annullo di P.M. 19 del 20/8

- 15 agosto. 152° gruppo cannoni da 149/19 Manoscritto "due giorni fa sono rientrato in Italia". Data manoscritta 17/8 e annullo di P.M. 19 del 20/8.

 

Le conclusioni cui si può giungere sono secondo me le seguenti:

- il Comando del XVI C.A. iniziò il ripiegamento in Italia il 10 agosto. Dato il comprensibile marasma nello stretto i reparti traghettavano alla rinfusa scaglionandosi per un periodo fino al 15 agosto e forse anche oltre.

- l'ufficio di P.M. 19 ebbe ordine anch'esso di ritirarsi. Il Traghettamento avvenne in una data dopo l'11 agosto, dato che Ghiotto dispone di una cartolina dell'11 agosto, con data manoscritta del giorno prima, sicuramente proveniente dalla Sicilia.

 

Dai documenti in mio possesso trovo una vacanza di annulli tra il 12 ed il 16 agosto (la data del 15 é dubbia) per poi riprendere il 17/8 in Calabria.

 

Quindi tra il 12 ed il 16 agosto avvenne il traghettamento dell'unità di posta militare e la temporanea interruzione del servizio.

 

Ma attenzione. Chi ci dice che altri reparti del XVI C.C. con l'ultimo mezzo non traghettarono dalla Sicilia portandosi dietro l'ultimo sacco della posta?

 

Voler limitare la storia postale ai soli documenti che conosciamo é ridicolmente riduttivo e per ciò io penso che ragionevolmente l'ultima data di una missiva proveniente dalla Sicilia ed annullata dalla P.M. 19, anche se già operante in Calabria, possa essere il 17 Agosto del 1943.

 

 

Giuseppe Marchese

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