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le domande dei lettori

 

Ho ritrovato questi 2 documenti all’interno di un cassetto di una vecchia scrivania di mio padre, oggi ottantanovenne, il quale mi racconta di averli avuti da un suo amico di vecchia data al tempo della II G.M. (Oggi mio padre è Presidente dell’Associazione Reduci della Seconda Guerra Mondiale del Comune di Sant’Antimo (NA) dove lui risiede).
La busta in alto contiene, penso, ancora la lettera (al tatto si capisce che c’è).
La scansione in basso è solamente la parte frontale di una busta partita da Persano (SA)
il 21-3-26 ed inviata a Catania al Barone Giuseppe Majorana (appartiene forse al famoso Fisico/scienziato Majorana scomparso molti anni fa???) ma non riesco a capire i numeri (5 7 14 7) a cosa si riferiscono.
Antimo D'Aponte

Risponde Franco Moscadelli

Gent.mo sig. D’Aponte il primo documento è una semplice raccomandata inviata da Napoli a Civitavecchia l’11 dicembre del 1915 con una busta stampata pubblicitariamente dell’Hotel Isotta. Per vari motivi può non essere stata aperta ed è giunta così integra fino ad oggi. L’altro documento in cattivo stato, non sò se inviato al famoso Majorana, ha l’annullo di Persano (Sa) frazionario o frazionato. I numeri in basso 57 e 147 indicano rispettivamente la provincia e l’ufficio di appartenenza. Furono utilizzati già dal 1915 per vari anni.
Cordiali saluti,

Franco Moscadelli
www.francomoscadelli.it

 

 


 

 

da TRIEST e P.M. 161

Buongiorno,
su un mercatino di Imperia ho rinvenuto questa cartolina con una veduta di Adrianopoli. Mi è sembrato strano che essa portasse un timbro di Posta Militare italiano e così l'ho presa. Non sono però riuscito a classificarlo. Potete aiutarmi? Posso ritenerla interessante? Ho speso bene i miei soldi? (2 Euro).
Grazie e cordiali saluti.
Alfredo Garbarino - Borgio Verezzi(SV)


Aggiungo anche una seconda cartolina che ho comprato su un mercatino di Finale Ligure parecchio tempo fa. E' da Trieste affrancata con un francobollo della Venezia Giulia e il timbro è austriaco, ma non porta la duplice iscrizione "Triest-Trieste", ma solo "Trieste". Forse che appartiene a quelle timbrature in cui il nome austriaco della città è stato abraso? (come mi pare di aver letto da qualche parte). Ho visto bene? E' interessante?
Ancora mille grazie
Alfredo

Risponde Carlo Sopracordevole:

Non sono un esperto di posta militare ma posso dire che spesso i corpi militari italiani, durante e dopo la fine della Grande Guerra, si trovarono operativamente fuori dal territorio italiano e i soldati scrissero a casa utilizzando cartoline illustrate del luogo facendone annullare il valore postale dall’ufficio di Posta Militare di cui si servivano. Adrianopoli (fondata ancora dall’imperatore romano Adriano), era appunto una località della penisola balcanica, contesa fra greci e turchi. Questo tipo di posta è sicuramente di un certo interesse ma uno specialista potrebbe spiegarsi di sicuro molto meglio di me.
Il bollo Trieste, come ha notato il lettore Alfredo, è appunto uno “scalpellato”, al quale è stata tolta la dicitura Triest, espressa in lingua austriaca presente sul timbro. E’ sicuramente interessante ma piuttosto comune perché la posta in partenza da una città popolosa come Trieste ha consentito l’uso di una notevole quantità di oggetti postali.


Risponde Marino Bignami:

Anch'io non sono un esperto di posta militare ed ad una prima lettura non ci sarebbe niente da aggiungere alla risposta data al sig. Alfredo da Sopracordevole.
Solamente per la cartolina da Adrianopoli con bollo Posta Militare 161, si possono fare alcune piccole aggiunte riferite allo scritto fatto per l'indirizzo mittente.
La prima è che la normativa postale specificava che l'indirizzo mittente doveva essere scritto nella metà di sinistra, in quanto la metà di destra doveva essere riservata all'indirizzo del destinatario, in caso di infrazione si sarebbe applicata la tassazione per le lettere; probabilmente per i militari si chiudeva un occhio.
Detto questo, si avrebbe maggior certezza se si potesse leggere meglio quanto lo speditore ha scritto con pessima calligrafia riferito all'indirizzo mittente, però con un po’ di buona volontà si può leggere:
Spedisce soldato Mugliano (?) Giovanni 6° R(eggimento) Granatieri 3° Compagnia Macedonia 35°Div.
Facendo una piccola ricerca storica-militare-postale con questi dati (ammesso che siano esattamente interpretati) si può aggiungere che:
La 35° divisione inviata nella zona era formata da circa 40.000 effettivi ben armati, che sbarcò a Salonicco nell'agosto del 1916. Per trasferirla da Taranto vennero impiegate oltre 30 navi che fecero numerosi viaggi. Venne trasferita per l'appoggio anche una squadra aerea. La 35° Div. rimase nella zona per molto tempo combattendo aspre battaglie(1).
L'Ufficio Posta Militare 161 restò aperto dall'1 gennaio 1919 al 31 Maggio 1919, quindi dopo la fine del conflitto e "l'Ufficio di Concentramento era uno solo"(2) , appunto il 161.
Gli effetti postali per la Macedonia in quel periodo erano concentrati a Valona e distribuiti in camion sulla strada "Santi Quaranta-Erzek-Brod-Salonicco lungo la quale venivano effettuati gli scambi con tutti gli Uffici delle grandi Unità operanti in quella zona"(2).
Data la brevità dell'apertura direi perciò che l'annullo è sicuramente poco frequente e di pregio.
Spero di aver aggiunto notizie gradite al sig. Alfredo che saluto con cordialità. M.Bignami

1) La Campagna di Macedonia 1916-1918, di Giuseppe Menoni in Storia Militare, n. 33, giugno 1996.
2) La posta militare italiana nella prima guerra mondiale, di Beniamino Cadioli e Aldo Cecchi. Stato Maggiore dell'Esercito Ufficio Storico. Roma 1978

P.S.
Si invitano gli esperti di storia e di posta militare ad intervenire.
Allego alla presente un ritaglio con l'ingrandimento dell'indirizzo per conferma.



 


 

tre bellissimi documenti...

Gent.ima rivista il postalista
tra il mio materiale filatelico ho trovato tre documenti che invio in allegato.
Qualcuno può darmi qualche informazione a riguardo?
Grazie per l'attenzione e cordialissimi saluti.

Pietro



documento A



documento B


documento C

Tre bellissimi documenti per il periodo e per le affrancature.
DOCUMENTO A) Si tratta di una raccomandata estero spedita in tempo R.S.I. al destinatario che era partito e rinviata per altra località.
La cifra di affrancatura di £ 2,50 è composta dalla tariffa speciale per la Germania £ 1 (invece di 1,25) come porto, più 1,50 per la raccomandazione. Tale cifra è formata da tre serie di valori: imperiale (con le immagini del Re sovrastampate dopo il gennaio "44), aerea e monumenti distrutti. Al retro sono riportati i dati (stampati) obbligatori del presentatore della missiva all'ufficio postale (era vietato imbucarle) e il bollo dell'ufficio accettante con la firma dell'agente postale che l'ha presa in carico (parzialmente nascosta dal bollo di transito illeggibile) e che ha effettuato l'affrancatura. Questo come da norme, per evitare scritte sotto i francobolli e al retro i bolli di arrivo della posta tedesca. Fascetta e bolli viola di censura italiana e rosso e verde di quella tedesca (molto probabilmente effettuata a Monaco di Baviera con bollo tondo rosso con A e d). Non sono visibili tracce di fascetta della censura tedesca solitamente presente.
DOCUMENTO B) La tariffa non corrisponde a nessuna tipologia, però si possono fare alcune considerazioni:
1) Prima ipotesi: Lettera in P.O. 4 porti sovraffrancata per mancanza di valori adatti.
2) Seconda ipotesi: Manoscritti di peso Gr. 600 (gr. 200 primo porto cent.60 più 8 porti da 50 gr. per cent. 20 uguale £ 1,60, totale £2,20). Ipotesi poco probabile perché la natura dei manoscritti doveva essere dichiarata con scritta ben visibile sul frontespizio e la busta doveva essere aperta per l'ispezione; invece il documento evidenzia tracce di lacerazione della busta.
DOCUMENTO C) Sembra l'etichetta di un involucro che è stata ritagliata (tracce di carta da pacco) ed incollata su un libretto turistico delle ferrovie italiane come sostegno.
La tariffa, che sembra (sembra) assommare a Lire 4,25, corrisponderebbe alla tariffa estero del 1936 (?) per un pacco di stampe del peso di sette porti pari a Kg. 3,5. Spero di avere soddisfatto la sua domanda di chiarimenti.
Cordialmente,
Marino Bignami
 

 

 


 


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